da repubblica.it
E' battaglia sul legittimo impedimento. Nell'aula del Senato i senatori di Pd ed Idv hanno presentato circa 1.700 emendamenti. E il governo ha deciso di porre il voto di fiducia: il ministro dei Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha motivato la decisione con l'altissimo numero di emendamenti. Immediatamente dai banchi dell'opposizione si sono levate urla di protesta. "Basta. Vi siete sfogati? Adesso basta", ha detto il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Renato Schifani, sospendendo la seduta e convocando immediatamente la conferenza dei capigruppo. Il voto finale sul provvedimento potrebbe esserci già domani pomeriggio.
A Palazzo Madama gli animi erano surriscaldati già prima che il governo annunciasse di voler porre la fiducia. Una decina di senatrici del Pd avevano indossato una maglietta con su scritto "Etiam si omnes, ego no", "se anche tutti, io no". "E' il motto dei giovani universitari tedeschi della rosa bianca usato come forma di protesta - aveva spiegato Emanuela Baio - durante il nazismo per dire no a un sistema dittatoriale".
Dal suo insediamento il governo ha chiesto la fiducia 30 volte. L'ultima risale solo a cinque giorni fa - il 4 marzo - ed era stata posta sul decreto Enti locali alla Camera. Il Berlusconi IV nel suo anno e dieci mesi di vita ha "battuto" il Berlusconi II che nella XIV legislatura in quasi quattro anni (per la precisione tre anni e dieci mesi) aveva posto la fiducia 29 volte.
Quanto al legittimo impedimento, secondo Stefano Ceccanti, costituzionalista del Pd, "è un provvedimento utile a rendere il premier Silvio Berlusconi e i suoi ministri del tutto irresponsabili rispetto a reati che nulla c'entrano con la loro funzione". La legge prevede che i processi al premier e ai suoi ministri possono essere sospesi in base ad un'autocertificazione sull'impossibilità di partecipare alle udienze.
Il Senato ha comunque respinto le eccezioni di costituzionalità della legge presentate dalle opposizioni.
Intanto alla Camera l'assemblea ha approvato, con il voto contrario di Pdl e Lega, l'inversione dell'ordine del giorno proposta dall'opposizione, con l'obiettivo di passare all'esame del testo sulle cure palliative prima del decreto legge in materia di enti locali.
E' battaglia sul legittimo impedimento. Nell'aula del Senato i senatori di Pd ed Idv hanno presentato circa 1.700 emendamenti. E il governo ha deciso di porre il voto di fiducia: il ministro dei Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha motivato la decisione con l'altissimo numero di emendamenti. Immediatamente dai banchi dell'opposizione si sono levate urla di protesta. "Basta. Vi siete sfogati? Adesso basta", ha detto il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Renato Schifani, sospendendo la seduta e convocando immediatamente la conferenza dei capigruppo. Il voto finale sul provvedimento potrebbe esserci già domani pomeriggio.
A Palazzo Madama gli animi erano surriscaldati già prima che il governo annunciasse di voler porre la fiducia. Una decina di senatrici del Pd avevano indossato una maglietta con su scritto "Etiam si omnes, ego no", "se anche tutti, io no". "E' il motto dei giovani universitari tedeschi della rosa bianca usato come forma di protesta - aveva spiegato Emanuela Baio - durante il nazismo per dire no a un sistema dittatoriale".
Dal suo insediamento il governo ha chiesto la fiducia 30 volte. L'ultima risale solo a cinque giorni fa - il 4 marzo - ed era stata posta sul decreto Enti locali alla Camera. Il Berlusconi IV nel suo anno e dieci mesi di vita ha "battuto" il Berlusconi II che nella XIV legislatura in quasi quattro anni (per la precisione tre anni e dieci mesi) aveva posto la fiducia 29 volte.
Quanto al legittimo impedimento, secondo Stefano Ceccanti, costituzionalista del Pd, "è un provvedimento utile a rendere il premier Silvio Berlusconi e i suoi ministri del tutto irresponsabili rispetto a reati che nulla c'entrano con la loro funzione". La legge prevede che i processi al premier e ai suoi ministri possono essere sospesi in base ad un'autocertificazione sull'impossibilità di partecipare alle udienze.
Il Senato ha comunque respinto le eccezioni di costituzionalità della legge presentate dalle opposizioni.
Intanto alla Camera l'assemblea ha approvato, con il voto contrario di Pdl e Lega, l'inversione dell'ordine del giorno proposta dall'opposizione, con l'obiettivo di passare all'esame del testo sulle cure palliative prima del decreto legge in materia di enti locali.
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