è indubbio che il caso Cucchi ha portato nuovamente alla ribalta problemi nel servizio carcerario che erano già presenti da tempo. Oggi, la protesta a Genova:
(repubblica.it) Sale la tensione nelle carceri italiane sempre più invivibili a causa del sovraffollamento. E, assieme a quello di Lucca, è la prigione di Marassi a guidare al protesta dei detenuti e anche quello degli agenti della polizia penitenziaria.
Sabato notte nel carcere genovese gli agenti hanno sventato un tentativo di suicidio. Sull´episodio il pm Vittorio Ranieri Miniati ieri pomeriggio era in attesa di una prima relazione per approfondirne le circostanze. Secondo quanto scrive il segretario regionale Uil Penitenziari Liguria, Fabio Pagani, il detenuto ha motivato il gesto come un atto di protesta contro le condizioni detentive». Già venerdì sera, i carcerati avevano protestato pacificamente ma rumorosamente contro la situazione di sovraffollamento.
Il sindacato, che vorrebbe uno sfollamento e denuncia una situazione ad alto rischio, chiede ora l´attenzione del ministro della Giustizia Angelino Alfano. Il tentativo di suicidio è stato scoperto intorno alle 23.50 di sabato nel circuito di Alta sicurezza. «Ad allertare gli agenti - racconta un comunicato della Uil Penitenziari - è stato un insolito odore di gas, che li ha guidati fino alla cella dove il detenuto era riverso a terra, con una busta di plastica che gli avvolgeva la testa e al cui interno confluiva il gas di una bomboletta per fornellini. L´uomo, una volta ripresosi ha motivato la sua azione come un gesto di protesta contro le condizioni detentive».
Il sindacato resta scettico rispetto alle promesse fatte dalla guida del carcere, e nel temere che le proteste possano riprendere più forti di prima, rivolge una richiesta di aiuto al ministro Alfano.
Le stesse preoccupazioni e richieste arrivano anche da Donato Capece segretario generale del Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: «Quelli di Genova Marassi e Lucca sono penitenziari con molte criticità, nonostante l´encomiabile lavoro che ogni giorno svolge il personale di Polizia penitenziaria. Lucca, con una capienza regolamentare di 82 posti, ospita più di 200 detenuti e Marassi, con 430 posti letto, ne ha 780. A Lucca, poi, mancano 40 agenti rispetto all´organico previsto ed a Marassi ben 165! E´ ovvio - sottolinea Capece - che in questo contesto di sovraffollamento, qualsiasi cosa può essere foriera di problemi, soprattutto di sicurezza per chi nelle sezioni detentive lavora come i poliziotti penitenziari».
Il Sappe chiede 5 mila nuove assunzioni ed è «favorevole alla realizzazione di carceri ?leggere´ per soggetti provenienti dalla libertà, anche con strutture destinate ai Centri di identificazione ed espulsione ma non ancora operative». Il sindacato propone inoltre che siano rivalutate «le misure alternative e l´utilizzo del braccialetto elettronico oltre a un ragionamento sulla depenalizzazione di alcuni reati minori».
(repubblica.it) Sale la tensione nelle carceri italiane sempre più invivibili a causa del sovraffollamento. E, assieme a quello di Lucca, è la prigione di Marassi a guidare al protesta dei detenuti e anche quello degli agenti della polizia penitenziaria.
Sabato notte nel carcere genovese gli agenti hanno sventato un tentativo di suicidio. Sull´episodio il pm Vittorio Ranieri Miniati ieri pomeriggio era in attesa di una prima relazione per approfondirne le circostanze. Secondo quanto scrive il segretario regionale Uil Penitenziari Liguria, Fabio Pagani, il detenuto ha motivato il gesto come un atto di protesta contro le condizioni detentive». Già venerdì sera, i carcerati avevano protestato pacificamente ma rumorosamente contro la situazione di sovraffollamento.
Il sindacato, che vorrebbe uno sfollamento e denuncia una situazione ad alto rischio, chiede ora l´attenzione del ministro della Giustizia Angelino Alfano. Il tentativo di suicidio è stato scoperto intorno alle 23.50 di sabato nel circuito di Alta sicurezza. «Ad allertare gli agenti - racconta un comunicato della Uil Penitenziari - è stato un insolito odore di gas, che li ha guidati fino alla cella dove il detenuto era riverso a terra, con una busta di plastica che gli avvolgeva la testa e al cui interno confluiva il gas di una bomboletta per fornellini. L´uomo, una volta ripresosi ha motivato la sua azione come un gesto di protesta contro le condizioni detentive».
Il sindacato resta scettico rispetto alle promesse fatte dalla guida del carcere, e nel temere che le proteste possano riprendere più forti di prima, rivolge una richiesta di aiuto al ministro Alfano.
Le stesse preoccupazioni e richieste arrivano anche da Donato Capece segretario generale del Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: «Quelli di Genova Marassi e Lucca sono penitenziari con molte criticità, nonostante l´encomiabile lavoro che ogni giorno svolge il personale di Polizia penitenziaria. Lucca, con una capienza regolamentare di 82 posti, ospita più di 200 detenuti e Marassi, con 430 posti letto, ne ha 780. A Lucca, poi, mancano 40 agenti rispetto all´organico previsto ed a Marassi ben 165! E´ ovvio - sottolinea Capece - che in questo contesto di sovraffollamento, qualsiasi cosa può essere foriera di problemi, soprattutto di sicurezza per chi nelle sezioni detentive lavora come i poliziotti penitenziari».
Il Sappe chiede 5 mila nuove assunzioni ed è «favorevole alla realizzazione di carceri ?leggere´ per soggetti provenienti dalla libertà, anche con strutture destinate ai Centri di identificazione ed espulsione ma non ancora operative». Il sindacato propone inoltre che siano rivalutate «le misure alternative e l´utilizzo del braccialetto elettronico oltre a un ragionamento sulla depenalizzazione di alcuni reati minori».
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