(corriere.it) «Io sottoscritto Doria Mario tecnico analista presso il Policlinico di Milano fui incaricato nei primi giorni del maggio 1945 di eseguire preparati istologici da materiale cerebrale del fu Benito Mussolini per incarico dell'allora direttore di Medicina Legale prof. Cattabeni. Confermo che i vetrini istologici in possesso del professor Virginio Gagliardi corrispondono a quanto descritto». E' questa la breve lettera, due pagine, scritte a mano e datate Milano 1987, che, accompagnata da vetrini con sezioni della materia cerebrale di Mussolini, è stata messa in vendita alla mezzanotte di giovedì su e-Bay. Base d'asta 15 mila euro, venditore un collezionista ligure di cimeli del Ventennio.
Alle 11 di venerdì l'asta è stata ritirata da e-Bay perché «non è consentito vendere materiale organico umano o reperti anatomici» e le immagini sono state oscurate. La nipote del duce, Alessandra Mussolini, ha anche presentato denuncia ai carabinieri e alla polizia postale: «Pezzi di cervello di mio nonno sono stati messi all'asta. E' una cosa vergognosa». La Mussolini ha ipotizzato che il materiale fosse stato trafugato dal Policlinico di Milano. l'Istituto ha smentito: «Nessun reperto dell'autopsia di Mussolini è conservato qui. I materiali in nostro possesso sono stati distrutti nel 1947».
Infatti la storia è diversa. «Una parente stretta del proprietario dei vetrini - racconta l'inserzionista di e-Bay - notò nel mio ufficio alcuni cimeli d'epoca, parlammo così della mia passione di collezionista e tempo dopo mi regalò la lettera e i vetrini. Posso immaginare che i prelievi istologici siano stati conservati dal tecnico nel 1945 dopo le analisi mentre altri andarono distrutti». Alcuni furono spediti negli Usa, probabilmente insieme ad intere parti del cervello di Mussolini, dove vennero analizzati dai neurochirurghi americani. In quel periodo infatti si avanzava l'ipotesi, poi smentita dal risultato delle analisi, che il Duce fosse affetto da neurosifilide. «Quello che abbiamo messo su e-Bay - ha spiegato l'inserzionista - non è stato venduto. Tutto è stato fatto in buona fede».
E' possibile che la sola lettera del tecnico analista venga riproposta in un'asta on line. Ma i vetrini istologici sono veramente riconducibili all'autopsia di Mussolini? Difficile dirlo con i pochi elementi a disposizione. E' certo che l'autopsia di Mussolini avvenne, come scrive il professor Cottabeni che la eseguì alle 7,30 del mattino del 30 aprile 1945, «in condizioni di tempo e di luogo del tutto eccezionali». Ovvero in una gran confusione «in una sala anatomica dove facevano irruzione ogni tanto, per l'assenza di un servizio armato d'ordine pubblico, giornalisti, partigiani e popolo»
le domande sono due...
perchè tenere pezzi del cervello di Mussolini?
e d'altra parte, chi se li compra?
Alle 11 di venerdì l'asta è stata ritirata da e-Bay perché «non è consentito vendere materiale organico umano o reperti anatomici» e le immagini sono state oscurate. La nipote del duce, Alessandra Mussolini, ha anche presentato denuncia ai carabinieri e alla polizia postale: «Pezzi di cervello di mio nonno sono stati messi all'asta. E' una cosa vergognosa». La Mussolini ha ipotizzato che il materiale fosse stato trafugato dal Policlinico di Milano. l'Istituto ha smentito: «Nessun reperto dell'autopsia di Mussolini è conservato qui. I materiali in nostro possesso sono stati distrutti nel 1947».
Infatti la storia è diversa. «Una parente stretta del proprietario dei vetrini - racconta l'inserzionista di e-Bay - notò nel mio ufficio alcuni cimeli d'epoca, parlammo così della mia passione di collezionista e tempo dopo mi regalò la lettera e i vetrini. Posso immaginare che i prelievi istologici siano stati conservati dal tecnico nel 1945 dopo le analisi mentre altri andarono distrutti». Alcuni furono spediti negli Usa, probabilmente insieme ad intere parti del cervello di Mussolini, dove vennero analizzati dai neurochirurghi americani. In quel periodo infatti si avanzava l'ipotesi, poi smentita dal risultato delle analisi, che il Duce fosse affetto da neurosifilide. «Quello che abbiamo messo su e-Bay - ha spiegato l'inserzionista - non è stato venduto. Tutto è stato fatto in buona fede».
E' possibile che la sola lettera del tecnico analista venga riproposta in un'asta on line. Ma i vetrini istologici sono veramente riconducibili all'autopsia di Mussolini? Difficile dirlo con i pochi elementi a disposizione. E' certo che l'autopsia di Mussolini avvenne, come scrive il professor Cottabeni che la eseguì alle 7,30 del mattino del 30 aprile 1945, «in condizioni di tempo e di luogo del tutto eccezionali». Ovvero in una gran confusione «in una sala anatomica dove facevano irruzione ogni tanto, per l'assenza di un servizio armato d'ordine pubblico, giornalisti, partigiani e popolo»
le domande sono due...
perchè tenere pezzi del cervello di Mussolini?
e d'altra parte, chi se li compra?
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