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White Christmas nel bresciano

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  • #16
    Originariamente inviato da gwineth Visualizza il messaggio

    come vivete l'immigrazione?
    io vivo in un quartiere di milano che si sta "arabizzando" e mi trovo benissimo

    nn ho nessun problema a rapportarmi coi miei vicini peruviani ne nell andare a far la spesa nei mini market arabi ma credo che questo dipenda molto dall istruzione avuta e dai comportamenti di mia madre che quando ero piccolo mi portava a giocare con immigrati e portatori di handicap in un parco in cui c era un centro sociale "occupato" e quindi sono cresciuto senza fare troppe differenze tra il colore di pelle o la "velocità" di pensiero

    solitamente divido in gente pirla e gente nn pirla....a scuola (quando scrivevamo sulle tavolette di cera ) mi sono beccato spesso del razzista perchè c era un extracomunitario che mi stava sulle palle e ho sempre detto : " i coglioni nascono in italia cosi come in perù"

    purtroppo vivendo al nord e vedendo quanto la lega abbia peso da queste parti capisco che x molti il problema dell immigrazione è sentito ma secondo me è sono ignoranza nei confronti di quello che nn si conosce....se avessero mangiato anche loro il cuscus della mamma di hassan magari oggi vivrebbero l integrazione come un arrichimento

    + un uomo e' gretto + le sue affermazioni sono assolute
    Parla in modo sensato ad uno stupido e questi ti chiamerà stupido.
    Accetto qualunque critica ma non accetto insulti
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    • #17
      Originariamente inviato da Hryhoriy Visualizza il messaggio
      Qui non si tratta di non far entrare lo straniero nel nostro territorio perchè lo consideriamo inferiore, lo consideriamo ladro, spacciatore, malvivente, ma si tratta di non voler far entrare stranieri perchè la nazione non ne è ancora in grado.
      ti dirò, molte persone giudicano per categorie, immigrati, rumeni, vengono considerati ladri, spacciatori e chi più ne ha più ne metta, facendo come si suol dire di tutta l'erba un fascio
      [Amdir]Firma Irregolare[/Amdir]

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      • #18
        Bah... io il problema dell'immigrazione lo sento sulla mia pelle, abito in prov di Bergamo e disto da coccaglio una decina di Km... il problema c'è, e a mio parere, è molto grave.
        Al mio paese è un problema molto sentito, io mi ricordo ke negli '90 il centro era abbastanza vivacizzato, ora non più, se sbagli a entrare in alcune zone vieni circondato da persone extracomunitarie, ke parlano la tua lingua e capiscono pure il tuo dialetto, e a mio parere e anke da quello ke sento dire, ci sentiamo "minacciati" c'è la paura.
        Io aimè faccio di tutta un'erba un fascio, xchè all'età di 13-14 anni, le prime volte ke uscivo di casa il sabato sera, ero fuori da un bar con 3 miei coscritti, erano le 10.30 e dovevamo tornare a casa... si è avvicinato un albanese di 22-23 anni, parlando nella sua lingua e si notava ke era abbastanza ubriaco, ci ha detto qualcosa noi nn sapendo l'albanese abbiam voltato le spalle e ce ne stavamo andando, io, ke ero l'ultimo della fila, mi son ritrovato con un occhio nero e tutto un ematoma interno all'occhio ke ancora nn si è assorbito del tutto.
        Questo fatto mi ha segnato e ora faccio di tutto per evitarli e per andargli contro.
        Questo è il mio pensiero, spero che ora non sia attaccato da tutti, ma tanto lo sò ke ci saranno sempre i 4 o 5 di turno ke mi daranno del razzista e loro sono i buoni della situazione, ma qua, veramente, non ci si riesce più a vivere.

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        • #19
          Posto solo ora perchè verso mezzogiorno mi si è allagata casa e ho dovuto dirigere il lavoro delle mie coinquiline. Avrei voluto postare quello che invece ha postato Carmine, il quale è stato veloce e conciso e ha colto esattamente il punto della questione.
          Vorrei aggiungere qualcosa e fare un parallelismo sul discorso immigrati e la questione Cina. A mio modo di vedere il problema fondamentale è la scarsa istruzione di chi vuole affrontare determinati ragionamenti senza avere le basi culturali necessarie. Ora, è impensabile che si possa conoscere tutto di tutto, viene da sè che oltre il fattore istruzione influenzi il cittadino anche l'ambiente, l'educazione ricevuta e i media. Se a questo aggiungiamo un pizzico di ipocrisia, il pasto è servito.
          In questo Paese c'è la tendenza a considerare gli immigrati un pericolo e questo (se ricordo bene, perchè la mia laurea in sociologia inizia a essere datata) è sociologicamente sbagliato, scorretto e privo di alcun fondamento storico (R.I.P Levi Strauss). Altresì anche la Cina è vista come un pericolo, ma qui abbiamo un fondamento storico che ovviamente hirilol e altri come lui non conoscono. Dubito che il soggetto in questione abbia la curiosità intellettuale per accostarsi a questo discorso per imparare qualcosa, ma io lo affronto lo stesso, ci sono anche utenti interessati, immagino.
          Se andiamo ad analizzare il periodo intorno al 200 a.C - 200 d.C, troviamo nel mondo due istituzioni quali l'impero cinese e l'impero Romano, entrambi hanno raggiunto la massima estensione geografica, ma mentre il secondo è crollato e le differenze si sono andate via via marcando fino a trovare nei giorni nostri l'UE che altro non è che un legame economico dei vecchi stati dell'impero, oggi totalmente differenti per cultura, lingua, etc., in Cina ritroviamo pressapoco lo stesso impero di allora legato da una lingua, una scrittura e radici comuni. Qualcuno giusto un po' curioso si potrebbe domandare ma perchè l'Impero Romano è crollato e si è diversificato, mentre quello cinese no?
          La risposta è semplice e sotto l'occhio di tutti:

          1) Non hanno mai avuto un'influenza reciproca
          2) La stuttura statale cinese è un modello unico a livello mondiale

          Ora entrerò più o meno nel dettaglio, per quanto possa ricordare (anche la mia laurea in Studi Orientali è un po' datata, perdonatemi).
          I due imperi adottarono soluzioni completamente diverse, nella civilta sinica (Cina, Giappone, Corea, Vietnam) tutte le divisioni statali dei paesi dell'area si modellarono secondo la divisione statale cinese, dagli uffici centrali fino ai distretti.
          Nell'Impero Romano troviamo una struttura statale di tipo aristocratico, mentre il modello cinese era un modello burocratico. C'era l'organo del censorato che aveva un controllo su tutti gli uffici (la moderna magistratura), questo concetto arriva in Europa solo con la Rivoluzione Francese, con più di un millennio di ritardo.
          La società cinese è la prima a diventare una società aperta, con l'istituzione degli Esami di Stato in epoca Song per diventare funzionari pubblici è un fatto rivoluzionario, la meritocrazia universale che l'occidente ancora brama e che Gelmini & Co stanno tentando di allontare ulteriormente era cosa attuale in Cina fin da prima dell'anno mille.
          Senza volere infognarci sul sistema agrario-fiscale passiamo direttamente al punto. I primi contatti del mondo occidentale con l'Asia si hanno alla fine del 1400, nella fase di espansione geografica-mercantile. Gli occidentali non hanno dominazioni territoriali in Cina e della stessa Asia non hanno un'idea chiara.
          Nasce così il Mito del buon selvaggio, la struttura sociale cinese, il confucianesimo, ma un po' tutto il modello sinico, viene usato dagli europei per condannare la corruzione morale occidentale. Iniziano ad andare di moda le porcellane cinesi, i paramenti, vi è un'esaltazione di queste cose piuttosto che di invenzioni quali la polvere da sparo e la stampa. Ma poi, nel 1700, con la Rivoluzione Industriale, che portò cambiamenti sociali in tutta Europa, questi cambiamenti si riperquotono in Asia attraverso la politica del colonialismo, bisognava ottenere nuove aree di investimento anche attraverso l'uso della forza e delle armi. Cambia quindi la visione che l'Europa ha dell'Asia, visione che ci portiamo fino ai giorni nostri e di cui Hirilol non è che l'esempio forumistico. Bisognava affermare la superiorità dell'uomo bianco e del modello sociale europeo in modo da giustificare il sistema colionalista e infine l'imperialismo con l'acquisizione diretta delle materie prime.

          A questo punto domandiamoci: è vera la questione dei diritti umani in Cina e in Occidente.
          La risposta è una sola ed è NO

          Il concetto di diritti umani è un concetto tipicamente europeo, trova basi nell'imperialismo di cui prima e nel cattolicesimo.
          In Europa si ha una visione omocentrica della società, è un retaggio cristiano della nostra cultura, l'uomo è al centro del mondo, in Italia, per fare un esempio vicino a voi, il cittadino si pone come beneficiario dello stato, il sè viene prima della comunità, il profitto e la gratificazione non sono altro che ciò a cui l'uomo anela, è la sua visione del mondo: vengo prima Io, la mia famiglia, la mia cerchia, la mia città, la mia provincia, la mia regione e in fine il mio stato.
          Allora abbiamo una divisione in partiti che "difendono" il proprio territorio prima di una unità nazionale, partiti che fanno leva su concetti che sono radicati nella nostra società sin dal Concilio di Nicea e la diffusione del cristianesimo.

          Nella societa Sinica, invece, dove il cristianesimo non ha mai attecchito, non perchè barbari, ma perchè avevano già un modello sociale evoluto e funzionante ben prima che Cristo nascesse, la questione dei diritti dell'individuo non si è mai posta. Ma non perchè non la poneva il governo di turno, non veniva proprio recepita dal popolo.
          Abbiamo il concetto di Mandato celeste, una dinastia regnava in virtù di questo mandato e veniva sostituita da un'altra dinastia quando questo mandato veniva a decadere. Ora per mandato celeste non si intende nulla di simile al mandato celeste del pontefice o dei re europei: Il cielo (Tian) è tutto ciò che copre il mondo, il mandato cieleste è l'ordine sociale, ciò vuol dire che una dinastia cadeva quando non era più in grado di mantenere questo ordine, ma allora, senza diritti umani, cos'è l'ordine sociale?
          L'ordine sociale è il funzionamento della comunità.
          A differenza dell'europa, in Cina, ma così in altri paesi quali il Giappone dove si lavora più di 12 ore al giorno, la comunità è più importante dell'individuo. Questa caratteristica nasce da necessità pratiche, la coltura del riso. Per coltivare il riso serve lo sforzo di tanti esseri umani, implica un'aggregazione. E' fondamentale la disciplina, il rispetto delle gerarchie. Nelle scuole gli studenti servono il pranzo a turno e sparecchiano, puliscono le aule, tutto per il bene della comunità.
          Un cinese che lavora meno di altri, a cui tolgono ore di lavoro, si sente mortificato, un disadattato che è meno utile alla comunità del suo vicino, un uomo che non rispetta le 5 relazioni confuciane.
          Il confucianesimo non è una religione, bensì un modello sociale che i cinesi adottano da duemila anni, la coesione sociale si ha seguendo in gerarchia queste relazioni:

          Sovrano (Partito) > Suddito (Cittadino)
          Padre > Figlio
          Marito > Moglie
          Fratello Maggiore > Fratello Minore

          La pietà filiale è un valore fondamentale che equivale anche al rapporto tra sovrano e suddito, il cittadino deve sostenere il partito in modo che il partito possa lavorare in funzione del suddito.
          Se a tutto questo aggiungiamo il modello Marxleninista avutosi con la rivoluzione di Mao, arriviamo a concepire uno stato dove ogni ingranaggio ha fatto sì che negli ultimi 40 anni la Cina è arrivata ad essere la prima potenza mondiale che controlla i mercati del pianeta. In Cina il capitalismo è asservito allo stato, mentre in Europa è lo stato che è asservito al capitalismo. La crisi mondiale ha avuto effetti devastanti su tutti i mercati, domandiamoci perchè la Cina ne ha risentito solo in maniera ridotta, domandiamoci perchè se il modello capitalista e liberista funziona si sono avute due crisi gravi in meno di 80 anni. Ma questo è un discorso che allungherebbe oltremodo un post già lungo.
          Perdonatemi, ma ci voleva qualche parola per far capite che la strònzata dei diritti umani, è appunto, una strònzata.

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          • #20
            Questo è quello che significa avere un minimo di basi culturali per pter affrontare questo discorso in modo almeno quasi sufficientemente distaccato.

            Riflettete su una cosa: esistono figure professionali pagate profumatamente, definite di mediazione culturale. Ora voi credete che la mediazione culturale sia riferita nel senso di far approcciare adeguatamente gli "intrusi" con la società ospitante? Au contraire, la mediazione culturale ha come scopo principale proprio l'adeguata accettazione, svincolata da devianze di tipo contingente, da parte della società che ospita nei confronti dell'immigrato. Questo chiaramente nelle società un minimo avanzate dal punto di vista culturale, quindi l'italia degli hirilol o di Bossi e Casini non è compresa nel discorso.

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            • #21
              21 novembre 2009, da repubblica.it

              Immigrazione, Fini: "Stranieri diversi? Quelli che lo pensano sono stronzi"

              ROMA - Quelli che usano "qualche parola di troppo" nei confronti degli immigrati, sono degli "stronzi", ha detto Gianfranco Fini nel corso di un incontro con circa 50 ragazzi, per la maggior parte immigrati bengalesi e cinesi tra gli 8 e i 18 anni, del centro diurno 'Semina' a Torpignattara, gestito dall'associazione 'Nessun luogo è lontano'. Il presidente della Camera ha fatto diverse domande ai presenti: "Qualche volta vi pesa essere qui? C'è qualcuno che ve lo fa pesare? O qualche volta c'è qualche stronzo che dice qualche parola di troppo?". I ragazzini hanno riso e Fini ha continuato: "Uso questa parola perché se qualcuno dice che siete diversi la parolaccia se la merita: voi la pensate io la dico".

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              • #22
                E' da Fiuggi che Fini punta in alto, ha appeso la camicia nera, ma sta sempre nel suo armadio. Dopotutto Berlusconi la fa sporca da quindici anni, solo che non è Andreotti.

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                • #23
                  stai dicendo che Fini si è dato dello stronzo da solo ?

                  Commenta


                  • #24
                    Oddio non proprio, anche se più o meno è quello che penso. Il fatto è che Fini ha sdoganato la destra (pure perdendo pezzi per strada) con l'intento politico di acquisire nel tempo una credibilità che non aveva.
                    Ora come tutti sanno (o dovrebbero sapere) la destra storicamente non nasce in seguito ad un'ideologia, come succede per gli ismi di sinistra, ma semplicemente durante i mutamenti sociali della rivoluzione Francese e di quella Industriale la casta aristocratica prima e borghese poi, diventano, con la concezione di parlamento, appunto le destre moderne, con l'unico scopo di preservare i propri privilegi a discapito delle masse che insorgevano chiedendo sempre più diritti. L'indirizzo mondiale verso una società che passa da imperialista a capitalista ha fatto sì che nonostante le masse avessero i numeri, le destre conservatrici dei privilegi e del potere detenessero comunque le redini dei vari stati. Ai giorni nostri abbiamo i partiti liberali e popolari che giocano sul fraintendimento del termine liberale con libertà. Spesso e volentieri senti un pischello dire sono liberale credendo che di dire libertà, quando in realtà è un concetto completamente diverso.
                    Fini, che può essere uno strònzo, ma non un coglione, prima vende il partito alla nuova classe dirigente, lo priva di quei "valori" estremi, come "Onore", mentre ne lascia altri quali Famiglia e Dio, con l'unico scopo di accalappiare sempre più moderati convinti di perseguire quei valori (vallo a perseguire il valore della famiglia quando non hai di che sfamarla, ma vabbè). Comunque dicevamo, Fini si vende a Berlusconi e appoggia per anni leggi che non solo vanno contro la morale e l'etica comune, ma che minano il fondamento della nostra Carta. Va da sè che dopo quindici anni neri, di informazione pilotata, il progresso, quale internet e un maggior numero di laureati, inizia a minare il potere Berlusconiano creatosi sulla politica del faccio come vi pare ma i miei tg vi dicono che lo sto facendo per voi.
                    Con questo non voglio dire che gli italiani ora sono meno creduloni, abboccano comunque, solo che il Paese è allo sfascio e iniziano a incazzarsi anche quelli che prima appoggiavano certe leggi ad personam, perchè il governo si occupa solo di quelle e non si occupa in maniera consistente dei bisogni primari che questi anni hanno generato, vedi disoccupazione, sanità, ricerca, istruzione.
                    Fini ultimamente si trova sempre meno d'accordo con Berlusconi, ma a lui interessa la poltrona, alzando la voce riceve i consensi anche di quella parte politica che non lo sostiene. Ma sono tutte mosse politiche, prima fa la legge Bossi-Fini e prende i consensi dei disadattati della lega e degli xenofobi, poi chiama strònzi i razzisti e prende i consensi di chi li chiama strònzi da tempo.
                    Quindi sì, in pratica Fini si chiama strònzo da solo, e solo un imbecille non si rende conto che sono ormai anni che, un passo alla volta, si sta preparando al dopo Berlusconi, se non addirittura al colle.
                    Ultima modifica di JudgeDredd; 21-11-2009, 16:06.

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                    • #25
                      Originariamente inviato da JudgeDredd Visualizza il messaggio
                      E' da Fiuggi che Fini punta in alto, ha appeso la camicia nera, ma sta sempre nel suo armadio. Dopotutto Berlusconi la fa sporca da quindici anni, solo che non è Andreotti.
                      Fondamentalmente è questo il punto. Ha capito che facendo il cialtrone alla "bossi" non potrà mai puntare in alto e quindi adesso è "amico" degli stranieri.


                      ragazzi nn posso loggare ts, c'ho la camera dei miei che dormono qua accanto... uffa ke invidia! registrate tutto e domani mi passate la registrazione hihi

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                      • #26
                        Il 'problema' dell'immigrazione è stato voluto e amplificato ad arte.
                        Se l' illegalità fosse punita come dovrebbe l'italiano delinquente e l'immigrato delinquente non sarebbero a delinquere ma entrambi a lavorare, pagare le tasse e a contribruire al funzionamento dello stato sociale.
                        Se l'immigrato viene costretto a vivere nell'illegalità (ma anche un italiano se è per questo) non può godere di nessun diritto e non può onorare nessun dovere.
                        Conseguenze: criminalità diffusa, lavoro nero, sfruttamento, etc etc
                        L'introduzione del reato di clandestinità è l'esempio lampante: provate a chidervi seriamente a chi giova?
                        Crea solo ulteriori situazioni di vita nell'illegalità e quindi al di fuori di ogni diritto e dovere... abbassamento del prezzo della mano d'opera, diminuzione del lavoro tutelato a scapito di quello sommerso, mano d'opera a basso costo per le attività criminali, etc etc.

                        Se le leggi venissero rese efficenti, se le forze dell'ordine venissero rese efficenti e sufficenti e se i magistrati fossero messi in grado di operare nessuno sentirebbe il 'pericolo' immigrazione.
                        In italia, da quasi sempre, invece si tende a fare il contrario.

                        Ciauz
                        Bod, Heartwood, Lumber, Elenca oggetti e Miner script per Easyuo.

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