23-07-2009
SCUOLA: VICENZA DICE 'NO' A PRESIDI 'NON VENETI'. E' POLEMICA
(ASCA) - Roma, 23 lug - Il Consiglio provinciale di Vicenza ha approvato con il favore trasversale di 26 consiglieri provinciali a favore su 27 presenti l'ordine del giorno proposto dall'Assessore all'Istruzione Morena Martini relativo alla copertura dei posti disponibili di dirigente scolastico in provincia di Vicenza, secondo cui i posti devono essere riservati ai veneti.
La scelta ha destato non poche polemiche tra le file politiche che hanno letto il voto dell'odg ''come una chiusura''.
''Nel Veneto - ha spiegato l'assessore Martini in una nota sul sito della provincia - ci sono 70 posti liberi da ricoprire, ma nessuna graduatoria regionale da cui attingere.
Ci sono invece tanti dirigenti in lista di altre regioni d'Italia, non perche' altrove siano piu' disponibili e bravi che da noi, ma perche' noi siamo stati ligi alla normativa, che prescindeva, all'ultimo concorso del 2007, di occupare posti liberi e prevedere una lista di riserva che non superasse il 10% dei posti disponibili. Noi l'abbiamo fatto mentre altri hanno creato liste di disponibilita' pari, talvolta, anche al doppio dei posti da occupare. Cosi' oggi ci troviamo a vivere il paradosso che non solo altre regioni d'Italia sono in grado di coprire i posti liberi, ma 'avanzano' dirigenti anche per il Veneto''.
Ma la scelta ha creato malcontenti e polemiche. Secondo Giuseppe Fioroni, responsabile Educazione del Partito Democratico, ''i genitori italiani hanno una sola preoccupazione: garantire ai loro ragazzi un'educazione ed un'istruzione adeguate alle sfide del futuro. Per questo l'unico requisito che occorre sono docenti e presidi preparati. Appare inverosimile ritenere che nel futuro dei propri figli non contino bravura, competenza e merito, ma solo il luogo di nascita: come se competenza e merito fossero declinabili non per cio' che si e' ma per il luogo in cui si e' nati. Mi auguro che il sindaco di Vicenza, il Partito Democratico cittadino e il Pd veneto smentiscano una posizione che e' incompatibile non solo con quella espressa dai democratici italiani, ma con il buonsenso e con il rispetto che si deve all'altro. Su questi argomenti non ci si puo' e non ci si deve distrarre''.
Gli fa eco la senatrice del Partito democratico Mariapia Garavaglia: ''Quello che e' successo a Vicenza, a prescindere da quali gruppi abbiano votato a favore, e' inaccettabile e completamente diseducativo. Il messaggio che viene dato all'opinione pubblica e' quello di una provincia che si chiude nel proprio recinto''.
Anche Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, non manca di sottolineare sconcerto: ''Qualunque sia la ragione per cui il gruppo del Pd al Consiglio provinciale di Vicenza ha votato insieme al Pdl la mozione 'anti presidi meridionali', mi pare ovvio che a nessuno dei nostri consiglieri possa sfuggire l'impatto simbolico che questa posizione politica produce e l'effetto che essa assume in un paese sempre piu' diviso e sempre piu' percorso da derive antimeridionalistiche''.
Dalla Lega invece arrivano plausi e appoggio al Consiglio Provinciale di Vicenza.
''Da anni - afferma il senatore della Lega Nord Alberto Filippi - la Lega Nord ne ha fatto una battaglia. Presidi, docenti e direttori didattici della propria regione. Se come dice qualcuno quello del consiglio provinciale e' un atto politico, ebbene si, perche' una istituzione fa politica che poi serviranno a cambiare il sistema incancrenito e impantanto da preconcetti decisi a Roma''. E anche il segretario provinciale della Lega Nord di Vicenza, Paolo Franco esprime ''pieno appoggio per la linea espressa e auspica che anche il consiglio regionale segua questa strada''.
map/sam/rob
(Asca)
Questa notizia farà contento macca...
SCUOLA: VICENZA DICE 'NO' A PRESIDI 'NON VENETI'. E' POLEMICA
(ASCA) - Roma, 23 lug - Il Consiglio provinciale di Vicenza ha approvato con il favore trasversale di 26 consiglieri provinciali a favore su 27 presenti l'ordine del giorno proposto dall'Assessore all'Istruzione Morena Martini relativo alla copertura dei posti disponibili di dirigente scolastico in provincia di Vicenza, secondo cui i posti devono essere riservati ai veneti.
La scelta ha destato non poche polemiche tra le file politiche che hanno letto il voto dell'odg ''come una chiusura''.
''Nel Veneto - ha spiegato l'assessore Martini in una nota sul sito della provincia - ci sono 70 posti liberi da ricoprire, ma nessuna graduatoria regionale da cui attingere.
Ci sono invece tanti dirigenti in lista di altre regioni d'Italia, non perche' altrove siano piu' disponibili e bravi che da noi, ma perche' noi siamo stati ligi alla normativa, che prescindeva, all'ultimo concorso del 2007, di occupare posti liberi e prevedere una lista di riserva che non superasse il 10% dei posti disponibili. Noi l'abbiamo fatto mentre altri hanno creato liste di disponibilita' pari, talvolta, anche al doppio dei posti da occupare. Cosi' oggi ci troviamo a vivere il paradosso che non solo altre regioni d'Italia sono in grado di coprire i posti liberi, ma 'avanzano' dirigenti anche per il Veneto''.
Ma la scelta ha creato malcontenti e polemiche. Secondo Giuseppe Fioroni, responsabile Educazione del Partito Democratico, ''i genitori italiani hanno una sola preoccupazione: garantire ai loro ragazzi un'educazione ed un'istruzione adeguate alle sfide del futuro. Per questo l'unico requisito che occorre sono docenti e presidi preparati. Appare inverosimile ritenere che nel futuro dei propri figli non contino bravura, competenza e merito, ma solo il luogo di nascita: come se competenza e merito fossero declinabili non per cio' che si e' ma per il luogo in cui si e' nati. Mi auguro che il sindaco di Vicenza, il Partito Democratico cittadino e il Pd veneto smentiscano una posizione che e' incompatibile non solo con quella espressa dai democratici italiani, ma con il buonsenso e con il rispetto che si deve all'altro. Su questi argomenti non ci si puo' e non ci si deve distrarre''.
Gli fa eco la senatrice del Partito democratico Mariapia Garavaglia: ''Quello che e' successo a Vicenza, a prescindere da quali gruppi abbiano votato a favore, e' inaccettabile e completamente diseducativo. Il messaggio che viene dato all'opinione pubblica e' quello di una provincia che si chiude nel proprio recinto''.
Anche Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, non manca di sottolineare sconcerto: ''Qualunque sia la ragione per cui il gruppo del Pd al Consiglio provinciale di Vicenza ha votato insieme al Pdl la mozione 'anti presidi meridionali', mi pare ovvio che a nessuno dei nostri consiglieri possa sfuggire l'impatto simbolico che questa posizione politica produce e l'effetto che essa assume in un paese sempre piu' diviso e sempre piu' percorso da derive antimeridionalistiche''.
Dalla Lega invece arrivano plausi e appoggio al Consiglio Provinciale di Vicenza.
''Da anni - afferma il senatore della Lega Nord Alberto Filippi - la Lega Nord ne ha fatto una battaglia. Presidi, docenti e direttori didattici della propria regione. Se come dice qualcuno quello del consiglio provinciale e' un atto politico, ebbene si, perche' una istituzione fa politica che poi serviranno a cambiare il sistema incancrenito e impantanto da preconcetti decisi a Roma''. E anche il segretario provinciale della Lega Nord di Vicenza, Paolo Franco esprime ''pieno appoggio per la linea espressa e auspica che anche il consiglio regionale segua questa strada''.
map/sam/rob
(Asca)
Questa notizia farà contento macca...
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