Se volete farvi 2 risate io, 8 ore prima della votazione, sono ancora dubbioso su cosa votare sulle prime 2 schede del referundum (quelle, per intenderci, pro bipartitismo).
Non so come fate voi ad essere cosi decisi, magari spiegatemi i vostri perchè ^^
Personalmente vedo solomante qualche pregio e qualche difetto in entrembe le cose e, come se non bastasse, una certezza finale e una considerazione civile:
Se voto si:
1) I partiti (pd-idv e pdl-lega) sono costretti a presentare un programma unico (già ora comunque) e si presentono dietro una lista comune (come, nella quasi totalità dei casi, è già 'sentito' dagli elettori). Cambia solo, in effetti, che non possono più 'contarsi' i voti anche se, a ben vedere, se li possono contare nella precedente/futura tornata amministrativa dove è più facile presentarsi solitari (e qui il primo dubbio: possono presentarsi fusi per le politiche e dissociati per le amministrative/europee ?)
2) Finalmente, a meno che ancora non sia chiaro il voto di sinistra alla sinistra, le 2 o 3 sinistre 'estreme' (relativamente estreme) si candidano sotto un solo ed unico simbolo ottenendo ciò che gli è dovuto (10% ?)
Se voto no:
1) non cambia niente tranne che la rappresentanza, in confronto al no, in parlamento e al senato , almeno in teoria, è più rappresentativa (in quanto non 2 liste si affrontano ma 2 gruppi) della votazione degli Italiani.
2) I partiti con maggiori voti si devono perforza raffrontare con le ali 'in ascesa' del proprio stesso fronte (il costo del referendum ne è un chiaro esempio) magari sottostando a ricatti (ma questo non è detto che non succeda anche dopo visto che una sola lista non sotto include uno stesso partito storico ma 2 o più anime sotto un unico simbolo).
Con la certezza che:
1) Le liste bloccate non vengono toccate (ovvio che era al di la del potere referendario toccare).
2) Ci sono 2 anni affinchè i politici invalgano le nostre scelte (come infatti le liste bloccate invalidano un referendum del '92, mi pare)
Considerazione civile:
1) Le leggi affermano che è un nostro diritto non votare per un referendum.
2) La coscienza mi suggerisce che non c'è istituzione più democratica del referendum.
3) Chi non vota per far vincere il no, a parer mio, indebolisce proprio l'istituzione del referendum e non il referendum in se... vi rendete conto che l'ultimo che ha avuto validità, se non ricodo male, è quello del '95 e che invece l'Italia repubblicana è nata proprio da un referendum. E' l'unico mezzo che abbiamo per controllare il potere legislativo e oramai abbiamo deciso di infischiarcene.
Ciauz
Non so come fate voi ad essere cosi decisi, magari spiegatemi i vostri perchè ^^
Personalmente vedo solomante qualche pregio e qualche difetto in entrembe le cose e, come se non bastasse, una certezza finale e una considerazione civile:
Se voto si:
1) I partiti (pd-idv e pdl-lega) sono costretti a presentare un programma unico (già ora comunque) e si presentono dietro una lista comune (come, nella quasi totalità dei casi, è già 'sentito' dagli elettori). Cambia solo, in effetti, che non possono più 'contarsi' i voti anche se, a ben vedere, se li possono contare nella precedente/futura tornata amministrativa dove è più facile presentarsi solitari (e qui il primo dubbio: possono presentarsi fusi per le politiche e dissociati per le amministrative/europee ?)
2) Finalmente, a meno che ancora non sia chiaro il voto di sinistra alla sinistra, le 2 o 3 sinistre 'estreme' (relativamente estreme) si candidano sotto un solo ed unico simbolo ottenendo ciò che gli è dovuto (10% ?)
Se voto no:
1) non cambia niente tranne che la rappresentanza, in confronto al no, in parlamento e al senato , almeno in teoria, è più rappresentativa (in quanto non 2 liste si affrontano ma 2 gruppi) della votazione degli Italiani.
2) I partiti con maggiori voti si devono perforza raffrontare con le ali 'in ascesa' del proprio stesso fronte (il costo del referendum ne è un chiaro esempio) magari sottostando a ricatti (ma questo non è detto che non succeda anche dopo visto che una sola lista non sotto include uno stesso partito storico ma 2 o più anime sotto un unico simbolo).
Con la certezza che:
1) Le liste bloccate non vengono toccate (ovvio che era al di la del potere referendario toccare).
2) Ci sono 2 anni affinchè i politici invalgano le nostre scelte (come infatti le liste bloccate invalidano un referendum del '92, mi pare)
Considerazione civile:
1) Le leggi affermano che è un nostro diritto non votare per un referendum.
2) La coscienza mi suggerisce che non c'è istituzione più democratica del referendum.
3) Chi non vota per far vincere il no, a parer mio, indebolisce proprio l'istituzione del referendum e non il referendum in se... vi rendete conto che l'ultimo che ha avuto validità, se non ricodo male, è quello del '95 e che invece l'Italia repubblicana è nata proprio da un referendum. E' l'unico mezzo che abbiamo per controllare il potere legislativo e oramai abbiamo deciso di infischiarcene.
Ciauz
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