Capita di rado che le classi subalterne riescano a imporre una legge a propria tutela. Di solito le leggi le ispirano e le votano le classi dirigenti. Su misura per se stesse. Poi però, nello Stato liberale di diritto, le osservano. Perché sono le «loro leggi». E, se qualcuno le infrange, lo puniscono severamente. Nel regimetto italiota, le classi dirigenti non rispettano nemmeno le loro leggi. E, quando vengono sorprese a infrangerle, le cambiano. Il governo Al Tappone-3, in un anno, è riuscito a rinviare sine die la class action. A tentare una legge salva-bancarottieri. A proporre un condono preventivo («piano casa») per i futuri abusivisti edilizi. A depenalizzare la colpa medica.
Intanto il premier va in Abruzzo e assolve preventivamente
i costruttori che usano sabbia e M E R D A al posto
del calcestruzzo perché «un costruttore che in zona sismica
risparmi su ferro e cemento è inimmaginabile, dovrebbe essere
un pazzo e un delinquente», dunque inutile fare inchieste
sulle case crollate perché «penso che possano stabilire che
non ci sono responsabilità» e comunque «ritardano la ricostruzione».
Poi, con la scusa del terremoto, medita un altro scudo fiscale
per sanare evasioni fiscali e capitali sporchi all’estero.
E, già che c’è, infila un codicillo che salva gli imprenditori
che ammazzano i lavoratori in fabbrica e in cantiere.
Il perché lo spiega, sempre dall’Aquila, con disarmante
franchezza: «Mio padre mi diceva sempre che, se vuoi fare
del male, hai tre scelte: puoi fare il dentista, il pm o il delinquente».
Lui infatti ha scelto di non fare né il dentista né il pm.
(Vignetta di theHand)
Intanto il premier va in Abruzzo e assolve preventivamente
i costruttori che usano sabbia e M E R D A al posto
del calcestruzzo perché «un costruttore che in zona sismica
risparmi su ferro e cemento è inimmaginabile, dovrebbe essere
un pazzo e un delinquente», dunque inutile fare inchieste
sulle case crollate perché «penso che possano stabilire che
non ci sono responsabilità» e comunque «ritardano la ricostruzione».
Poi, con la scusa del terremoto, medita un altro scudo fiscale
per sanare evasioni fiscali e capitali sporchi all’estero.
E, già che c’è, infila un codicillo che salva gli imprenditori
che ammazzano i lavoratori in fabbrica e in cantiere.
Il perché lo spiega, sempre dall’Aquila, con disarmante
franchezza: «Mio padre mi diceva sempre che, se vuoi fare
del male, hai tre scelte: puoi fare il dentista, il pm o il delinquente».
Lui infatti ha scelto di non fare né il dentista né il pm.
(Vignetta di theHand)
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