PRAGA (Reuters) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha accusato la stampa di calunnie nei suoi confronti, arrivando a dire che si sente tentato da azioni "dirette e dure".
Al suo arrivo ieri a Praga, dove oggi parteciperà al vertice fra Europa e Stati Uniti, il capo del governo italiano si è sfogato con i cronisti per i resoconti giornalistici delle sue partecipazioni ai vertici internazionali.
"Ci sono state calunnie nei miei confronti e disinformazione nei confronti dei lettori. E quindi, a un certo momento io non voglio arrivare a dire: servono azioni dirette e dure nei confronti di certi giornali e di certi protagonisti della stampa, però sono tentato perchè non si fa così", ha detto Berlusconi ieri nel corso di una passeggiata nel centro di Praga.
Ai cronisti che chiedono quali possano essere queste misure, Berlusconi ha risposto: "Perchè, voi pensate che se io dico 'non guardate più una televisione o altro', non c'è nessuno che mi segue in Italia?".
Berlusconi si riferiva a una serie di episodi che lo hanno fatto imperversare sui siti internazionali negli ultimi giorni: dal siparietto nel quale la Regina d'Inghilterra si volta a Londra verso di lui che chiama ad alta voce Barack Obama, alle reazioni odierne per esser arrivato in ritardo al secondo giorno del vertice Nato a Strasburgo.
"Quello che spiace veramente è che la stampa italiana remi contro. A uno viene voglia di dire: 'Ma andate al diavolo'".
"Io, quando c'è la Juve o l'Inter che giocano fuori casa con una squadra straniera, tifo sempre per loro. Ora, non è possibile che uno vada fuori, si danni, faccia i tour de force che faccio io e poi arriva a casa e trova la stampa italiana che non sembra avere altro obiettivo se non quello di dire che il premier ha fatto delle gaffe o delle figuracce", si è sfogato Berlusconi.
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Insomma creare una sorta di lista nera dei giornali per evitare posizioni scomode davanti all'opinione pubblica interna. Si dice tentato, e certo la tentazione è forte, soprattutto quando prevale l'incapacità.
Al suo arrivo ieri a Praga, dove oggi parteciperà al vertice fra Europa e Stati Uniti, il capo del governo italiano si è sfogato con i cronisti per i resoconti giornalistici delle sue partecipazioni ai vertici internazionali.
"Ci sono state calunnie nei miei confronti e disinformazione nei confronti dei lettori. E quindi, a un certo momento io non voglio arrivare a dire: servono azioni dirette e dure nei confronti di certi giornali e di certi protagonisti della stampa, però sono tentato perchè non si fa così", ha detto Berlusconi ieri nel corso di una passeggiata nel centro di Praga.
Ai cronisti che chiedono quali possano essere queste misure, Berlusconi ha risposto: "Perchè, voi pensate che se io dico 'non guardate più una televisione o altro', non c'è nessuno che mi segue in Italia?".
Berlusconi si riferiva a una serie di episodi che lo hanno fatto imperversare sui siti internazionali negli ultimi giorni: dal siparietto nel quale la Regina d'Inghilterra si volta a Londra verso di lui che chiama ad alta voce Barack Obama, alle reazioni odierne per esser arrivato in ritardo al secondo giorno del vertice Nato a Strasburgo.
"Quello che spiace veramente è che la stampa italiana remi contro. A uno viene voglia di dire: 'Ma andate al diavolo'".
"Io, quando c'è la Juve o l'Inter che giocano fuori casa con una squadra straniera, tifo sempre per loro. Ora, non è possibile che uno vada fuori, si danni, faccia i tour de force che faccio io e poi arriva a casa e trova la stampa italiana che non sembra avere altro obiettivo se non quello di dire che il premier ha fatto delle gaffe o delle figuracce", si è sfogato Berlusconi.
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Insomma creare una sorta di lista nera dei giornali per evitare posizioni scomode davanti all'opinione pubblica interna. Si dice tentato, e certo la tentazione è forte, soprattutto quando prevale l'incapacità.
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