INCONTRI A LUCI ROSSE IN VILLE VICINO ROMA, RISCHIO AIDS
ROMA - I carabinieri del Comando provinciale di Roma, d'intesa con la procura di Velletri (Roma), hanno invitato coloro che hanno avuto rapporti sessuali con persone contattate tramite il sito 'eroticgessica.com' a sottoporsi ad accertamenti sanitari. Tali rapporti - secondo quanto si legge in un comunicato dei carabinieri - potrebbero essere avvenuti in ville della zona Appia e Castelli Romani, alla periferia della Capitale. Il sito internet risulta gestito da una coppia romana. Sulla vicenda vi è riserbo da parte degli inquirenti.
L'appello è solo l'ultimo anello di un'indagine che lo scorso anno portò all'arresto di un transessuale e di due agenti della polizia penitenziaria e del loro giro di trans e squillo.
Gli accertamenti svolti in seguito hanno permesso ai carabinieri di accertare che tra i frequentatori di una villa luogo di appuntamenti vi era una persona sieropositiva: per il rischio di contagio per l'Hiv, hanno ritenuto utile invitare chiunque abbia avuto rapporti sessuali, specie non protetti, a sottoporsi ad accertamenti medici.
I tre arrestati, scoprirono i carabinieri della compagnia di Velletri e di Castel Gandolfo, gestivano una casa a luce rosse ed un giro di prostituzione in una villetta dei Castelli romani. Per loro scattarono le accuse di induzione e sfruttamento della prostituzione. Gli investigatori dell'Arma misero fine a un giro d'affari di migliaia di euro e soprattutto misero fine al via vai di uomini che frequentavano la villetta.
Per arrivare a frequentare la villa dei Castelli romani bastava cliccare sul sito internet "eroticgessica", e si poteva così partecipare agli incontri che avvenivano tra uomini e transessuali o tra uomini e prostitute. I nomi in codice dei due agenti della polizia penitenziaria arrestati erano "Ivano" e "Gessica". I carabinieri nell'ottobre del 2008 si finsero clienti e presero accordi per partecipare ad una festa con "Luana", il transessuale complice dei due agenti. Quella sera scattò il blitz, il club fu chiuso e i tre finirono in manette.
ROMA - I carabinieri del Comando provinciale di Roma, d'intesa con la procura di Velletri (Roma), hanno invitato coloro che hanno avuto rapporti sessuali con persone contattate tramite il sito 'eroticgessica.com' a sottoporsi ad accertamenti sanitari. Tali rapporti - secondo quanto si legge in un comunicato dei carabinieri - potrebbero essere avvenuti in ville della zona Appia e Castelli Romani, alla periferia della Capitale. Il sito internet risulta gestito da una coppia romana. Sulla vicenda vi è riserbo da parte degli inquirenti.
L'appello è solo l'ultimo anello di un'indagine che lo scorso anno portò all'arresto di un transessuale e di due agenti della polizia penitenziaria e del loro giro di trans e squillo.
Gli accertamenti svolti in seguito hanno permesso ai carabinieri di accertare che tra i frequentatori di una villa luogo di appuntamenti vi era una persona sieropositiva: per il rischio di contagio per l'Hiv, hanno ritenuto utile invitare chiunque abbia avuto rapporti sessuali, specie non protetti, a sottoporsi ad accertamenti medici.
I tre arrestati, scoprirono i carabinieri della compagnia di Velletri e di Castel Gandolfo, gestivano una casa a luce rosse ed un giro di prostituzione in una villetta dei Castelli romani. Per loro scattarono le accuse di induzione e sfruttamento della prostituzione. Gli investigatori dell'Arma misero fine a un giro d'affari di migliaia di euro e soprattutto misero fine al via vai di uomini che frequentavano la villetta.
Per arrivare a frequentare la villa dei Castelli romani bastava cliccare sul sito internet "eroticgessica", e si poteva così partecipare agli incontri che avvenivano tra uomini e transessuali o tra uomini e prostitute. I nomi in codice dei due agenti della polizia penitenziaria arrestati erano "Ivano" e "Gessica". I carabinieri nell'ottobre del 2008 si finsero clienti e presero accordi per partecipare ad una festa con "Luana", il transessuale complice dei due agenti. Quella sera scattò il blitz, il club fu chiuso e i tre finirono in manette.
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