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Comprare terre sulla Luna

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  • Comprare terre sulla Luna

    Allora... se non lo sapete è possibile farlo. Perchè?

    Negli anni 80 il signor Hope si è accorto di una 'svista' nel Trattato Internazionale Spaziale: il documento infatti stabilisce che "nessun governo può attribuirsi il possesso di territorio spaziale", ma nulla vieta a un cittadino di farlo suo. Così Hope, usando lo stesso potere invocato dai coloni americani del vecchio West, ha stilato una dichiarazione di possesso.
    Negli anni succesivi un certo Williams ha "acquistato la Luna da Hope e ha iniziato a venderne i terreni". E continua tutt'oggi.

    Un acro (circa 4 kilometri quadrati) costa sui 30€. Esiste anche un sito italiano, che certifica come sia tutto chiaro e legale.

    Ora, mi chiedo: ma cos'è sta roba? Per una svista un beota è diventato padrone della Luna?

    Quello che non capisco è una cosa. I casi sono 2:

    - Effetivamente è tutto legale, e questo tizio è di fatto diventato proprietario della Luna, quindi se io compro un acro divento effetivamente padrone (cosa di cui dubito);
    - E' tutta una farsa. Ma in questo caso mi chiedo come mai nessuno sia intervenuto, visto che tale Williams ha intascato fino ad ora qualcosa come 6 milioni di dollari. Se stesse vendendo una cosa non di sua proprietà, possibile che nessun governo, istituzione o associazione di consumatori abbia ancora fatto nulla?

    Cosa ne pensate?

  • #2
    Questa cosa gira da parecchi anni. La pubblicarono anche sul giornale. Personalmente non sò bene cosa pensare di questa cosa.
    Per ora riporto un estratto di una pagina web (theblueplanet) in cui viene trattato l'argomento e che mi ha convinto di più.

    Il commercio di terreni extraterrestri
    Dennis Hope: padrone di ciò che non dovrebbe possedere
    La storia del commercio di terreni extraterrestri parte dagli Stati Uniti, quando, a metà degli anni settanta un californiano, tale Dennis Hope, dopo aver attentamente analizzato l' "Outer Space Traty" adottato nel 1967 dall'ONU è riuscito ad accaparrarsi "legalmente" ben otto pianeti e 51 lune. Il trattato, infatti, sanciva come "illegale" il possesso di terreni extraterrestri da parte di nazioni e paesi; nel teso, però, non ci si accennava a quello che i privati cittadini o le aziende non statali potevano ottenere in questo senso. Fu così che, di fronte a tale cavillo, le autorità americane nulla hanno potuto fare, tranne riconoscere la proprietà al furbo californiano. Con in mano gli "atti di proprietà" dei terreni extraterrestri, Hope ha cercato il modo migliore per trarne profitto. Ha questo scopo egli ha creato la Lunar Embassy, società che vende ai propri clienti (paganti) terreni su altri mondi.

    Tutto in regola quindi? No. Se non sembrano esserci problemi legali, ciò non esclude altri ordini di difficoltà. Nel caso specifico si pone un grossissimo problema di ordine deontologico. Anche nel caso del signor Hope, come non di rado succede negli USA, si è guardato di più ai cavilli legali che neanche al buon senso. Si deve infatti considerare che la legalità delle proprietà che Hope ha acquisito è basata su un decreto di un'autorità governativa (in questo caso un tribunale americano) che non può avere la pretesa di decidere per tutto il pianeta.

    Altro punto poco chiaro che fa sembrare sempre la vicenda un "arrampicarsi sugli specchi" è il fatto che nello stesso trattato viene esplicitamente affermato che il cielo è da considerarsi patrimonio dell'intera umanità. È dunque un atto di prepotenza quello che Hope attua verso gli abitanti del pianeta Terra. In fondo egli sta vendendo qualcosa a qualcuno che già la possedeva. Detta in modo più diretto: ci sta vendendo ciò che è già nostro!


    1001 situazioni assurde
    L'occasione per mettere in luce alcune contraddizioni e situazioni bizzarre che vengono a cerarsi grazie all'opera di Hope ce lo fornisce la pagina delle domande più frequenti dello stesso sito della Lunar Embassy, la società creata ad Dennis Hope. Per evitare contestazioni non vi proporremo traduzioni letterali (il testo originale lo potrete leggere nel sito della Lunar Embassy), ma vi esporremo i punti principali.

    Tra le domande più gettonate troviamo quella che riguarda la possibilità di intentare causa alla NASA (e qui ci permettiamo di includere anche tutte le altre agenzie spaziali) qualora atterri con un proprio mezzo di esplorazione su un proprio appezzamento di terreno. La risposta è categorica: no! Purtroppo però l'argomentazione che segue non risulta altrettanto chiara. Per giustificare la risposta vengono ripresi i contenuti del trattato dell'ONU sull'esplorazione dello spazio. Si dice, infatti, che tale "legge" non vieta l'esplorazione, pertanto le agenzie spaziali sono libere di usufruire di terreni extraterrestri "privati" sino a quando il loro scopo sarà puramente di esplorazione. Nella stessa risposta viene specificato anche che la Lunar Embassy non venderà mai siti ove sia stato programmato un atterraggio di una sonda, oppure siti di atterraggio di missioni storiche. Il problema che ora si pone è il seguente: le missioni non ancora programmate (dunque che non hanno ancora specificato il proprio luogo di atterraggio) si dovranno adattare ai capricci di Hope o questi, per restare fedele al proprio "credo", esproprierà i terreni dove la sonda andrà a posarsi.

    Il culmine della assurdità la si tocca però quando si viene informati che qualora si cercasse di costruire una casa oppure trivellare il terreno alla ricerca di acqua o di minerali su un proprio appezzamento di terreno sarebbe possibile intentargli causa. Benché anche qui si debba sempre intendere il tutto escludendo le missioni di esplorazione, non sembrano uscirne molto bene alcuni progetti recentemente ventilati, quali la costruzione di una base lunare (che, tra l'altro, richiederebbe anche lo scavo di minerali per trarne il materiale da costruzione) oppure l'insallazione di cupole per la sopravvivenza ad uso dei primi esploratori di Marte.

    Altra questione che sembra interessare particolarmente i clienti di Hope è il futuro legale. Se dovessero cambiare le leggi, ci viene spiegato, e la nuova legislazione impedisse il commercio di terreni extraterrestri, l'effetto retroattivo colpirebbe inesorabilmente tutti i clienti che perderebbero immediatamente ogni diritto sul proprio appezzamento. In questo senso l'unica garanzia fornita dalla società di Hope è data dai 30 giorni del classico "soddisfatti o rimborsati".

    Ma dalla risposta fornita a questa domanda sorge un'altra, interessantissima, contraddizione. Per rispondere al quesito "Cosa succede se cambiano le leggi?" la Lunar Embassy risponde che, per il momento, la società non è a conoscenza di qualcuno che stia operando in questa direzione e che, a loro avviso, non saprebbero neanche indicare un ente che abbia l'effettiva autorità per farlo. Insomma, a ben leggere, secondo Hope e compagni, nessuno avrebbe la possibilità di legiferare sul destino commerciale di lune e pianeti del sistema solare. Ma se così è, chi ha dato loro l'autorità di possedere tali corpi celesti?

    Le questioni importati per gli imprenditori "extraterrestri" sembrano però essere altre. In conclusione del suo intervento sul sito della Moon Estates (la "filiale" britannica della Lunare Embassy) l'"ambasciatore lunare" (il direttore) dell'azienda ci ricorda cosa rappresenti la Luna nell'ideale collettivo, facendoci assaporare la gioia di poter entrare in possesso di un pezzo del simbolo di speranza, romanticità e impermeabilità ai cambiamenti. In una risposta, invece, viene specificato il credo fondamentale della Lunar Emassy: la società sta progettando la vendita di terreni extrasolari su altri corpi celesti ( attualmente si possono acquistare terreni sulla Luna, su Marte, su Venere e su Io). Non verrà però mai messa in vendita Europa per rispetto verso il talento visionario dello scrittore Arthur C. Clarke che nel suo libro "2010 Odissea Due" (il seguito di "2001 Odissea nello spazio") in cui veniva descritto un messaggio proveniente da una forma di vita aliena che recitava «All these worlds are yours to study. Except Europa. Attempt no landing there. Use them together, use them in peace.» (Potrete studiare tutti i mondi, ad eccezione di Europa. Non cercate di atterrarvi. Usatela assieme in pace). Peccato che, per quanto ne sappia, Giove non sia ancora stato trasformato in una stella (come avviene alla fine del romanzo). Quando "Lucifero" splenderà nei nostri cieli, allora - forse - potremo riparlarne.
    Ciau

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    • #3
      "La Luna è fatta di Etere ergo non si può barattare"

      Ultima modifica di Apocalisse91; 16-01-2009, 03:07.
      We are not retreating - We are advancing in another direction.
      Arlecchino

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      • #4
        Guardate! Un asino che vola!

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        • #5
          Parlando dell'investimento invece:


          Romantico senz'altro "Amò lo vedi llà? Quer pezzo de tera è mio... ecco ora sciusciame er cazzò", ma a parte questo anche avendo la tecnologia e ammettendo seriamente la possibilità che dei coloni possano andare sulla luna, senza atmosfera gli edifici verrebbero costantemente bombardati da detriti e gas radioattivi del sole. 30 euro spesi bene.

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          • #6
            Per 30 euro un pensierino ce lo farei

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            • #7
              Per 30 euro ti vendo la mia anima.
              Who is Kaiser Souze? He is supposed to be Turkish. Some say his father was German. Nobody believed he was real. Nobody ever saw him or knew anybody that ever worked directly for him, but to hear Kobayashi tell it, anybody could have worked for Souze. You never knew. That was his power. The greatest trick the Devil ever pulled was convincing the world he didn't exist. And like that, poof. He's gone.

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              • #8
                Originariamente inviato da Kaisersouze Visualizza il messaggio
                Per 30 euro ti vendo la mia anima.
                Io la do via a meno...una pizza ed un buon caffè ed è tua.
                .
                Quando sono in palcoscenico a provare, quando ero in palcoscenico a recitare...
                è stata tutta una vita di sacrifici. E di gelo.
                Così si fa il teatro.
                Così ho fatto!

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                • #9
                  Originariamente inviato da pietreppaolo Visualizza il messaggio
                  Io la do via a meno...una pizza ed un buon caffè ed è tua.
                  Affare fatto, poi la rivendovendo a 30 e ci dividiamo la differenza.
                  Who is Kaiser Souze? He is supposed to be Turkish. Some say his father was German. Nobody believed he was real. Nobody ever saw him or knew anybody that ever worked directly for him, but to hear Kobayashi tell it, anybody could have worked for Souze. You never knew. That was his power. The greatest trick the Devil ever pulled was convincing the world he didn't exist. And like that, poof. He's gone.

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                  • #10
                    Te la compro io e la rivendovendovendo a 40.
                    Tua madre ce l'ha molto con me
                    perchè sono sposato e in più canto
                    però canto bene e non so se tua madre
                    sia altrettanto capace a vergognarsi di me

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                    • #11
                      E se ti vendessi la mia e quella di pietreppaolo a (prezzo occasionale) 70 € ?
                      Who is Kaiser Souze? He is supposed to be Turkish. Some say his father was German. Nobody believed he was real. Nobody ever saw him or knew anybody that ever worked directly for him, but to hear Kobayashi tell it, anybody could have worked for Souze. You never knew. That was his power. The greatest trick the Devil ever pulled was convincing the world he didn't exist. And like that, poof. He's gone.

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