ROMA - Taglio del personale e dei posti letto negli ospedali. Ma anche l'«impegno» richiesto ai governatori ad applicare «automaticamente» i ticket – anche a carico dei non esenti – non appena i conti di Asl e ospedali rischiano di superare il budget. Il Governo prepara una vera e propria stretta nei confronti della spesa sanitaria regionale fuori controllo. Lo fa con uno degli emendamenti già messi a punto al decreto legge 112 di stabilizzazione della finanza pubblica all'esame della Camera, che in qualche modo anticipa il nuovo «Patto sulla salute» che Palazzo Chigi conta di stringere con le Regioni entro il 31 ottobre.
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Ecco così la proposta: cancellazione in via definitiva del superticket dal 1° gennaio 2009, con l'impegno del Governo di farsi carico soltanto per 50 milioni della copertura totale di 834 milioni prevista fin dal 2007. Come dire che i restanti 784 milioni li pagheranno le Regioni. E le indicazioni per i governatori sono ancora una volta perentorie: dovranno tagliare del 20% gli emolumenti a direttori generali, amministrativi e sanitari e i compensi ai collegi sindacali di Asl e ospedali; e, ancora, ridurre gli oneri per gli «organismi politici» e per gli «apparati amministrativi» locali. Se poi, come è sicuro, queste misure non basteranno, le Regioni potranno decidere se e come graduare il ticket sulla specialistica o se aggiungere altri ticket per altre prestazioni sanitarie (farmaci e quant'altro) decise in sede locale.
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In attesa della (eventuale) versione finale che arriverà a Montecitorio, le novità che il Governo ha già preparato per mettere un freno alla spesa sanitaria sono pesantissime e non mancheranno di accendere altre polemiche. Anche nei confronti dei sindacati di settore, se sarà confermata la richiesta alle Regioni, col nuovo «Patto», di ridurre in modo «stabile» il personale in servizio con l'obiettivo «conseguente» di ridimensionare i fondi per la contrattazione integrativa. Obiettivo del «Patto», si afferma del resto, è di garantire un «efficientamento» del Ssn e dei suoi costi, senza scaricare «tensioni» nei «bilanci regionali extrasanitari» ed evitando, per coprire i disavanzi, di «ricorrere necessariamente all'attivazione della leva fiscale». Come accade ora con le super addizionali regionali.
Sole24Ore
Ora, io non trovo, nel programma elettorale Berlusconi, la voce in cui ha convinto i cittadini a tagliare in modo drammatico le risorse alla sanità Pubblica:
Capitolo sanità del programma di governo Forza Italia
-completamento del piano del Governo Berlusconi per l’eliminazione
delle liste d’attesa;
-incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere
e della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo
con le Regioni;
-trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie,
con graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione
professionale;
-riforma della Legge 180 del 1978 in particolare per ciò che concerne
il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici;
-attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi
pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze.
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Ecco così la proposta: cancellazione in via definitiva del superticket dal 1° gennaio 2009, con l'impegno del Governo di farsi carico soltanto per 50 milioni della copertura totale di 834 milioni prevista fin dal 2007. Come dire che i restanti 784 milioni li pagheranno le Regioni. E le indicazioni per i governatori sono ancora una volta perentorie: dovranno tagliare del 20% gli emolumenti a direttori generali, amministrativi e sanitari e i compensi ai collegi sindacali di Asl e ospedali; e, ancora, ridurre gli oneri per gli «organismi politici» e per gli «apparati amministrativi» locali. Se poi, come è sicuro, queste misure non basteranno, le Regioni potranno decidere se e come graduare il ticket sulla specialistica o se aggiungere altri ticket per altre prestazioni sanitarie (farmaci e quant'altro) decise in sede locale.
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In attesa della (eventuale) versione finale che arriverà a Montecitorio, le novità che il Governo ha già preparato per mettere un freno alla spesa sanitaria sono pesantissime e non mancheranno di accendere altre polemiche. Anche nei confronti dei sindacati di settore, se sarà confermata la richiesta alle Regioni, col nuovo «Patto», di ridurre in modo «stabile» il personale in servizio con l'obiettivo «conseguente» di ridimensionare i fondi per la contrattazione integrativa. Obiettivo del «Patto», si afferma del resto, è di garantire un «efficientamento» del Ssn e dei suoi costi, senza scaricare «tensioni» nei «bilanci regionali extrasanitari» ed evitando, per coprire i disavanzi, di «ricorrere necessariamente all'attivazione della leva fiscale». Come accade ora con le super addizionali regionali.
Sole24Ore
Ora, io non trovo, nel programma elettorale Berlusconi, la voce in cui ha convinto i cittadini a tagliare in modo drammatico le risorse alla sanità Pubblica:
Capitolo sanità del programma di governo Forza Italia
-completamento del piano del Governo Berlusconi per l’eliminazione
delle liste d’attesa;
-incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere
e della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo
con le Regioni;
-trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie,
con graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione
professionale;
-riforma della Legge 180 del 1978 in particolare per ciò che concerne
il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici;
-attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi
pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze.
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