Roma, 10 lug. (Adnkronos/Ign) -
Via libera della Camera al 'Lodo Alfano'. Su 575 presenti, i si' sono stati 309, i no 236, 30 gli astenuti. La maggioranza richiesta era di 273.
La giornata è iniziata con il no dell'aula di Montecitorio (296 voti contrari) alle due pregiudiziali di costituzionalità presentate dal Pd. Dopo l'esame dei 283 emendamenti al disegno di legge, alla Camera sono iniziate le dichiarazioni di voto. Il voto in Senato potrebbe essere quindi prima della pausa estiva.
''Ritengo che in definitiva questa leggina rappresenti un errore politico'' ha affermato, nel suo intervento in Aula, Massimo D'Alema invitando, con un ''consiglio amichevole'', il presidente del Consiglio a ''rinunciare e affrontare il giudizio a testa alta''. L'ex vicepremier, pur apprezzando ''la rinuncia a una misura come l'emendamento blocca processi, che per bloccare un processo ne avrebbe fermati molti'', definisce il lodo una ''soluzione pasticciata e confusa'' e chiede che il Parlamento torni a discutere di un tema delicato come la giustizia su cui il ''confronto è stato compromesso da scelte frettolose e arbitrarie''.
Di un provvedimento ''utile perché ridà serenità alle istituzioni'' parla invece il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto. Conversando con i giornalisti a Montecitorio, l'esponente azzurro interviene anche sulla cosiddetta norma salva premier sottolineando che non c'è ''nessuno stralcio, ma una modifica sostanziale all'emendamento 'salva-processi' del decreto sicurezza. Il governo - aggiunge - sta lavorando in questa direzione''.
Piero Fassino non critica lo spirito del provvedimento in sé, ma la procedura adottata per il 'lodo Alfano' con i tempi strozzati del dibattito e la finalità esplicita di ''impedire che il presidente del Consiglio venga processato''. Una somma di eventi che per l'esponente del Pd si configurano come "uno strappo irreparabile che rende molto difficile se non impossibile il dialogo sui veri problemi del rapporto tra politica e giustizia".
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senza parole!
Via libera della Camera al 'Lodo Alfano'. Su 575 presenti, i si' sono stati 309, i no 236, 30 gli astenuti. La maggioranza richiesta era di 273.
La giornata è iniziata con il no dell'aula di Montecitorio (296 voti contrari) alle due pregiudiziali di costituzionalità presentate dal Pd. Dopo l'esame dei 283 emendamenti al disegno di legge, alla Camera sono iniziate le dichiarazioni di voto. Il voto in Senato potrebbe essere quindi prima della pausa estiva.
''Ritengo che in definitiva questa leggina rappresenti un errore politico'' ha affermato, nel suo intervento in Aula, Massimo D'Alema invitando, con un ''consiglio amichevole'', il presidente del Consiglio a ''rinunciare e affrontare il giudizio a testa alta''. L'ex vicepremier, pur apprezzando ''la rinuncia a una misura come l'emendamento blocca processi, che per bloccare un processo ne avrebbe fermati molti'', definisce il lodo una ''soluzione pasticciata e confusa'' e chiede che il Parlamento torni a discutere di un tema delicato come la giustizia su cui il ''confronto è stato compromesso da scelte frettolose e arbitrarie''.
Di un provvedimento ''utile perché ridà serenità alle istituzioni'' parla invece il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto. Conversando con i giornalisti a Montecitorio, l'esponente azzurro interviene anche sulla cosiddetta norma salva premier sottolineando che non c'è ''nessuno stralcio, ma una modifica sostanziale all'emendamento 'salva-processi' del decreto sicurezza. Il governo - aggiunge - sta lavorando in questa direzione''.
Piero Fassino non critica lo spirito del provvedimento in sé, ma la procedura adottata per il 'lodo Alfano' con i tempi strozzati del dibattito e la finalità esplicita di ''impedire che il presidente del Consiglio venga processato''. Una somma di eventi che per l'esponente del Pd si configurano come "uno strappo irreparabile che rende molto difficile se non impossibile il dialogo sui veri problemi del rapporto tra politica e giustizia".
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