Ibrahim Gambari ha trascorso la notte a Naypyidaw, capitale di Myanmar dal 2005
Oggi a Rangoon non ci sono manifestazioni di protesta, le strade sono vuote
Birmania, l'inviato dell'Onu ha incontrato Aung San Suu Kyi
Gambari e Aung San Suu Kyi in una foto scattata durante il loro penultimo incontro, nel novembre 2006
RANGOON - L'inviato delle Nazioni Unite, Ibrahim Gambari, ha incontrato la leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi a Rangoon. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza. Inizialmente l'autorizzazione era stata negata dal capo della giunta di Myanmar, il generale Than Shwe, anche a causa delle pesanti misure di sicurezza a Rangoon.
L'incontro, che è avvenuto in una residenza del governo, è durato un'ora e 15 minuti. Già nel maggio del 2006 l'inviato delle Nazioni Unite aveva avuto la possibilità di un colloquio con la donna simbolo della lotta contro il regime dei militari, ma le conseguenze erano state dure: una settimana dopo la giunta aveva risposto prorogando gli arresti.
Appena arrivato in Birmania, Gambari si è recato a Naypyidaw, circa 350 chilometri a Nord di Rangoon, la cittadella blindata in mezzo alla giungla, che nel 2005 la giunta del generale Than Shwe ha trasformato nella nuova capitale. Secondo fonti diplomatiche ha incontrato proprio il generale, per chiedergli di permettere d'incontrare Aung San Suu Kyi.
In genere i generali ignorano la pressione internazionale, ma questa volta evidentemente hanno deciso di essere più flessibili considerato che le dure repressioni avvenute nella settimana che sta per concludersi hanno suscitato anche le proteste della vicina Cina e la condanna dell'Associatione delle Nazioni del Sud Est Asiatico, delle quali lo stato di Myanmar è membro.
Oggi nelle strade c'è poca gente, nonostante non ci sia alcun segnale da parte dei generali di una qualsivoglia concessione nei confronti dei manifestanti. Il governo ha ammesso che la repressione ha provocato la morte di dieci persone, ma secondo gli osservatori internazionali in realtà le vittime sono molte di più, circa 35.
Repubblica.it (30 settembre 2007)
Cosa ne pensate della situazione che ha 'provocato' questo incontro? Citate notizie, luoghi dove se ne parla, alzate la voce, indignatevi. Non c'è censura né alcuna limitazione a ciò che sta avvenendo. L'unica cosa: evitate bestemmie.
http://www.repubblica.it/2006/05/gal...myanmar/1.html
http://www.repubblica.it/2006/05/gal...lettori/1.html
http://www.ilmessaggero.it/fotogalle...=HOME_NELMONDO
http://www.lastampa.it/redazione/cms...6240girata.asp
http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/7020465.stm
http://topics.cnn.com/topics/myanmar
Oggi a Rangoon non ci sono manifestazioni di protesta, le strade sono vuote
Birmania, l'inviato dell'Onu ha incontrato Aung San Suu Kyi
Gambari e Aung San Suu Kyi in una foto scattata durante il loro penultimo incontro, nel novembre 2006
RANGOON - L'inviato delle Nazioni Unite, Ibrahim Gambari, ha incontrato la leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi a Rangoon. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza. Inizialmente l'autorizzazione era stata negata dal capo della giunta di Myanmar, il generale Than Shwe, anche a causa delle pesanti misure di sicurezza a Rangoon.
L'incontro, che è avvenuto in una residenza del governo, è durato un'ora e 15 minuti. Già nel maggio del 2006 l'inviato delle Nazioni Unite aveva avuto la possibilità di un colloquio con la donna simbolo della lotta contro il regime dei militari, ma le conseguenze erano state dure: una settimana dopo la giunta aveva risposto prorogando gli arresti.
Appena arrivato in Birmania, Gambari si è recato a Naypyidaw, circa 350 chilometri a Nord di Rangoon, la cittadella blindata in mezzo alla giungla, che nel 2005 la giunta del generale Than Shwe ha trasformato nella nuova capitale. Secondo fonti diplomatiche ha incontrato proprio il generale, per chiedergli di permettere d'incontrare Aung San Suu Kyi.
In genere i generali ignorano la pressione internazionale, ma questa volta evidentemente hanno deciso di essere più flessibili considerato che le dure repressioni avvenute nella settimana che sta per concludersi hanno suscitato anche le proteste della vicina Cina e la condanna dell'Associatione delle Nazioni del Sud Est Asiatico, delle quali lo stato di Myanmar è membro.
Oggi nelle strade c'è poca gente, nonostante non ci sia alcun segnale da parte dei generali di una qualsivoglia concessione nei confronti dei manifestanti. Il governo ha ammesso che la repressione ha provocato la morte di dieci persone, ma secondo gli osservatori internazionali in realtà le vittime sono molte di più, circa 35.
Repubblica.it (30 settembre 2007)
Cosa ne pensate della situazione che ha 'provocato' questo incontro? Citate notizie, luoghi dove se ne parla, alzate la voce, indignatevi. Non c'è censura né alcuna limitazione a ciò che sta avvenendo. L'unica cosa: evitate bestemmie.
http://www.repubblica.it/2006/05/gal...myanmar/1.html
http://www.repubblica.it/2006/05/gal...lettori/1.html
http://www.ilmessaggero.it/fotogalle...=HOME_NELMONDO
http://www.lastampa.it/redazione/cms...6240girata.asp
http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/7020465.stm
http://topics.cnn.com/topics/myanmar
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