L’11 settembre 1973 il giorno del golpe militare fascista in Cile, che introdusse una lunga epoca di sanguinosa dittatura delle forze della borghesia dei compradores sul popolo cileno sotto la guida degli USA. Nell’11 settembre del 1973, guidate dalla giunta militare del generale Pinochet, le forze armate attaccarono un Cile impegnato nella battaglia per la costruzione di una società socialista. Nel 1970 era stato eletto legalmente al vertice dello Stato il Presidente Allende, quale candidato del Partito Socialista. Egli fu ucciso durante questo colpo di stato, sotto i bombardamenti dei caccia USA che di fatto si arrogarono il diritto di instaurare una delle più sanguinose dittature rovesciando gli esiti delle elezioni democratiche, con lui furono uccisi migliaia di cileni rivoluzionari e democratici appartenenti a diversi schieramenti politici. Alla dittatura fascista cilena fecero seguito in America Latina altre dittature, portando alla rovina i rispettivi paesi.
A vent'anni dal golpe la legittimazione più calorosa arrivò al dittatore Augusto Pinochet dalle stanze del Vaticano. 18 febbraio 1993: la privatissima ricorrenza delle sue nozze d'oro viene allietata da due lettere autografe in spagnolo che esprimono amicizia e stima e portano in calce le firme di papa Wojtyla e del segretario di Stato Angelo Sodano. «Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine», scrive senza imbarazzo il Sommo Pontefice, «con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale. Giovanni Paolo II.» Ancor più caloroso e prodigo di apprezzamenti è il messaggio di Sodano, che era stato nunzio apostolico in Cile dal '77 all'88, e che nell'87 aveva perorato e organizzato la visita del papa a Santiago, trascurando le accese proteste dei circoli cattolici impegnati nella difesa dei diritti umani.
Il cardinale scrive di aver ricevuto dal pontefice «il compito di far pervenire a Sua Eccellenza e alla sua distinta sposa l'autografo pontificio qui accluso, come espressione di particolare benevolenza». Aggiunge: «Sua Santità conserva il commosso ricordo del suo incontro con i membri della sua famiglia in occasione della sua straordinaria visita pastorale in Cile». E conclude, riaffermando al signor Generale, «l'espressione della mia più alta e distinta considerazione».
Il Vaticano non rese pubbliche queste missive così partecipi. Né lo fece Pinochet, che pure probabilmente le aveva sollecitate. Si decise di mantenerle nell'ambito della sfera privata, per timore che l'eccesso di enfasi attizzasse nuove polemiche. Ma tre mesi dopo prevalse la vanità del dittatore. I documenti furono portati alla luce dal quotidiano cileno "El Mercurio". E furono ripresi da "Témoignage Chrétien", la rivista francese dei cattolici progressisti. Provocando «reazioni di rivolta, di tristezza e di vergogna», nel ricordo delle barbare esecuzioni e delle feroci torture perpetrate dal regime di Pinochet.
Nel processo relativo alle torture in 'Villa Grimaldi' La Corte suprema cilena ha revocato l'immunita' di Pinochet nell'ambito del processo conosciuto come Villa Grimaldi. Istruito dal giudice Solis, il processo, che riguarda le responsabilita' in 59 casi di torture, ha permesso di esaminare a lungo l'attivita' che a Villa Grimaldi, oggi Parco della Pace, esercitava la Dina, la temibile polizia della dittatura. Con questa sentenza Pinochet, che ha 91 anni, puo' ora essere processato per sequestro, omicidio e torture e crimini contro l'umanità.
- Ichi da Killah
- - -
Riuppo, per non dimenticare.
A vent'anni dal golpe la legittimazione più calorosa arrivò al dittatore Augusto Pinochet dalle stanze del Vaticano. 18 febbraio 1993: la privatissima ricorrenza delle sue nozze d'oro viene allietata da due lettere autografe in spagnolo che esprimono amicizia e stima e portano in calce le firme di papa Wojtyla e del segretario di Stato Angelo Sodano. «Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine», scrive senza imbarazzo il Sommo Pontefice, «con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale. Giovanni Paolo II.» Ancor più caloroso e prodigo di apprezzamenti è il messaggio di Sodano, che era stato nunzio apostolico in Cile dal '77 all'88, e che nell'87 aveva perorato e organizzato la visita del papa a Santiago, trascurando le accese proteste dei circoli cattolici impegnati nella difesa dei diritti umani.
Il cardinale scrive di aver ricevuto dal pontefice «il compito di far pervenire a Sua Eccellenza e alla sua distinta sposa l'autografo pontificio qui accluso, come espressione di particolare benevolenza». Aggiunge: «Sua Santità conserva il commosso ricordo del suo incontro con i membri della sua famiglia in occasione della sua straordinaria visita pastorale in Cile». E conclude, riaffermando al signor Generale, «l'espressione della mia più alta e distinta considerazione».
Il Vaticano non rese pubbliche queste missive così partecipi. Né lo fece Pinochet, che pure probabilmente le aveva sollecitate. Si decise di mantenerle nell'ambito della sfera privata, per timore che l'eccesso di enfasi attizzasse nuove polemiche. Ma tre mesi dopo prevalse la vanità del dittatore. I documenti furono portati alla luce dal quotidiano cileno "El Mercurio". E furono ripresi da "Témoignage Chrétien", la rivista francese dei cattolici progressisti. Provocando «reazioni di rivolta, di tristezza e di vergogna», nel ricordo delle barbare esecuzioni e delle feroci torture perpetrate dal regime di Pinochet.
Nel processo relativo alle torture in 'Villa Grimaldi' La Corte suprema cilena ha revocato l'immunita' di Pinochet nell'ambito del processo conosciuto come Villa Grimaldi. Istruito dal giudice Solis, il processo, che riguarda le responsabilita' in 59 casi di torture, ha permesso di esaminare a lungo l'attivita' che a Villa Grimaldi, oggi Parco della Pace, esercitava la Dina, la temibile polizia della dittatura. Con questa sentenza Pinochet, che ha 91 anni, puo' ora essere processato per sequestro, omicidio e torture e crimini contro l'umanità.
- Ichi da Killah
- - -
Riuppo, per non dimenticare.
Commenta