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Come il 99% di chi viveva in europa in quel periodo.
1. GLI SCRITTI CRISTIANI DI MARX
Prima di diventare un economista e un comunista di fama, Marx era un umanista. Oggi un terzo dell'umanità è marxista. Il marxismo in una forma o in un'altra, è adottato anche da molti nei paesi capitalisti.
Marx, si dice, era profondamente umano. Era dominato da una sola idea: come aiutare le masse sfruttate. Ciò che le impoverisce, a quanto egli sosteneva, è il capitalismo. Una volta rovesciato questo sistema corrotto, dopo un periodo transitorio di dittatura del proletariato, emergerà una società in cui ognuno lavorerà in ragione delle proprie capacità, in fabbriche e aziende agricole appartenenti alla collettività, e sarà ricompensato in ragione delle proprie necessità. Non vi sarà uno Stato che governi gli individui; non vi saranno guerre, non rivoluzioni, ma soltanto una fratellanza eterna, universale.
Affinchè le masse conseguano la felicità, occorre qualche cosa di più che la semplice distruzione del capitalismo. Marx scrive: « L'abolizione della religione, come illusoria felicità dell'uomo, è un requisito della loro reale felicità.» 1.
Marx era antireligioso perché la religione impedisce l'adempimento dell'ideale comunista, che egli considerava come la sola soluzione dei problemi del mondo: così i marxisti spiegano la loro posizione.
Nella sua prima gioventù Karl Marx si professava cristiano. La sua prima opera scritta è intitolata L'unione dei fedeli con Cristo. In essa leggiamo queste bellissime parole: « Attraverso l'amore di Cristo volgiamo al tempo stesso i nostri cuori verso i nostri fratelli che sono intimamente a noi legati e per i quali Egli dette se stesso in sacrificio ».
Così Marx conosceva un modo perché gli uomini diventassero fratelli gli uni con gli altri: il Cristianesimo.
Egli continua: «L'unione con Cristo potrebbe dare un'intima elevazione, il conforto del dolore, una fiducia tranquilla e un cuore suscettibile all'amore umano, ad ogni cosa che sia nobile e grande, non per amore di ambizione e gloria, ma soltanto per amore di Cristo» 3.
Pressappoco nello stesso tempo, Marx scrive nella sua tesi Considerazioni di un giovane sulla scelta di una carriera: «La religione stessa ci insegna che l'Ideale verso il quale tutti tendono, sacrificò Se stesso per l'umanità, e chi mai oserà contestare questa aspirazione? Se abbiamo scelto la posizione nella quale possiamo compiere quanto è più possibile per Lui, allora non potremo mai essere schiacciati dal nostro fardello, perché sono soltanto sacrifici fatti per il bene di tutti» 4.
Finanche in un libro astruso di economia politica come Il Capitale, nel quale le considerazioni circa la religione sono ovviamente di scarsa importanza, il maturo ed anti-religioso Marx scrive, completamente fuori dal contesto, «Il Cristianesimo è la forma più idonea di religione» 5.
Note:
1 Marx, Karl u. Friedrich Engels, Zur Kritik der Hegelschen Rechtphilosophie, Einleitung («Critica della filosofia del diritto Hegeliana», Introduzione), MEGA I, i (1), 607-608.
2 Rev. Paul Oestreicher, Sermons from Great St. Mary's, Londra, Fontana, 1969, 278-280. 3 Marx, Karl, Die Vereinigung der Glàubigen mit Christo («L'unione dei fedeli con Cristo»), MEW, Supplemento, Vol. I, 600.
4 Marx, Karl, Betrachtung eines Jùnglings bei der Wahl eines Berufes (« Considerazioni di un giovane sulla scelta di una carriera »), MEW, Suppl., Vol. I, 594. Anche in Payne, 34.
5 Marx, Karl, Das Kapital (« Il capitale »), New York, Cerf & Klopfer, The Modern Library, 1906, 91.
Prima di diventare un economista e un comunista di fama, Marx era un umanista. Oggi un terzo dell'umanità è marxista. Il marxismo in una forma o in un'altra, è adottato anche da molti nei paesi capitalisti.
Marx, si dice, era profondamente umano. Era dominato da una sola idea: come aiutare le masse sfruttate. Ciò che le impoverisce, a quanto egli sosteneva, è il capitalismo. Una volta rovesciato questo sistema corrotto, dopo un periodo transitorio di dittatura del proletariato, emergerà una società in cui ognuno lavorerà in ragione delle proprie capacità, in fabbriche e aziende agricole appartenenti alla collettività, e sarà ricompensato in ragione delle proprie necessità. Non vi sarà uno Stato che governi gli individui; non vi saranno guerre, non rivoluzioni, ma soltanto una fratellanza eterna, universale.
Affinchè le masse conseguano la felicità, occorre qualche cosa di più che la semplice distruzione del capitalismo. Marx scrive: « L'abolizione della religione, come illusoria felicità dell'uomo, è un requisito della loro reale felicità.» 1.
Marx era antireligioso perché la religione impedisce l'adempimento dell'ideale comunista, che egli considerava come la sola soluzione dei problemi del mondo: così i marxisti spiegano la loro posizione.
Nella sua prima gioventù Karl Marx si professava cristiano. La sua prima opera scritta è intitolata L'unione dei fedeli con Cristo. In essa leggiamo queste bellissime parole: « Attraverso l'amore di Cristo volgiamo al tempo stesso i nostri cuori verso i nostri fratelli che sono intimamente a noi legati e per i quali Egli dette se stesso in sacrificio ».
Così Marx conosceva un modo perché gli uomini diventassero fratelli gli uni con gli altri: il Cristianesimo.
Egli continua: «L'unione con Cristo potrebbe dare un'intima elevazione, il conforto del dolore, una fiducia tranquilla e un cuore suscettibile all'amore umano, ad ogni cosa che sia nobile e grande, non per amore di ambizione e gloria, ma soltanto per amore di Cristo» 3.
Pressappoco nello stesso tempo, Marx scrive nella sua tesi Considerazioni di un giovane sulla scelta di una carriera: «La religione stessa ci insegna che l'Ideale verso il quale tutti tendono, sacrificò Se stesso per l'umanità, e chi mai oserà contestare questa aspirazione? Se abbiamo scelto la posizione nella quale possiamo compiere quanto è più possibile per Lui, allora non potremo mai essere schiacciati dal nostro fardello, perché sono soltanto sacrifici fatti per il bene di tutti» 4.
Finanche in un libro astruso di economia politica come Il Capitale, nel quale le considerazioni circa la religione sono ovviamente di scarsa importanza, il maturo ed anti-religioso Marx scrive, completamente fuori dal contesto, «Il Cristianesimo è la forma più idonea di religione» 5.
Note:
1 Marx, Karl u. Friedrich Engels, Zur Kritik der Hegelschen Rechtphilosophie, Einleitung («Critica della filosofia del diritto Hegeliana», Introduzione), MEGA I, i (1), 607-608.
2 Rev. Paul Oestreicher, Sermons from Great St. Mary's, Londra, Fontana, 1969, 278-280. 3 Marx, Karl, Die Vereinigung der Glàubigen mit Christo («L'unione dei fedeli con Cristo»), MEW, Supplemento, Vol. I, 600.
4 Marx, Karl, Betrachtung eines Jùnglings bei der Wahl eines Berufes (« Considerazioni di un giovane sulla scelta di una carriera »), MEW, Suppl., Vol. I, 594. Anche in Payne, 34.
5 Marx, Karl, Das Kapital (« Il capitale »), New York, Cerf & Klopfer, The Modern Library, 1906, 91.
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