Gustavo Selva si è dimesso dalla carica di senatore. Il parlamentare di An, ex presidente della Commissione Esteri, aveva utilizzato sabato scorso un'ambulanza per raggiungere uno studio televisivo, mentre Roma era blindata per la visita del presidente Usa George W. Bush. Il gesto ha suscitato critiche e polemiche.
Questa la lettera di dimissioni. "Onorevole Presidente, per prendere la decisione, che sto per annunciarLe, ho interrogato soltanto la mia coscienza di cittadino e di parlamentare italiano senza ascoltare alcuna persona politica e non, e neppure della mia famiglia. Dopo le dichiarazione di intonazione etico-politica riportate oggi da tutti i quotidiani italiani, non voglio far ricadere sulla piu' Alta rappresentanza parlamentare della Nazione italiana - quale e' il Senato della Repubblica - le mie eventuali colpe politiche e i miei possibili errori".
Lo scrive nella letlera di dimisisoni da senatore Gustavo Selva a Franco Marini. "Con la presente, pertanto, pongo nella Sua disponibilita', Onorevole Presidente, le mie dimissioni da Senatore della Repubblica. Poiche' le dimissioni, a norma di Regolamento, dovranno essere discusse e poste al voto dell'Assemblea a scrutinio segreto, nel frattempo mi asterro' dal prendere parte a qualsiasi attivita' e voto del Senato della Repubblica. L'atto che consegno nelle Sue mani -scrive Selva- mi permettera' di svolgere, nel dibattito in Assemblea plenaria, l'illustrazione degli eventi e le mie considerazioni sul cosi' detto evento etico-politico che mi ha coinvolto. Lo devo anzitutto ai miei elettori della Regione Veneto che mi hanno dato la dignita', la forza, il coraggio di rappresentare le loro idee nelle tre principali Istituzioni democratico-parlamentari formate dagli elettori italiani: in ordine di tempo, il Parlamento Europeo (1979-1984); la Camera dei Deputati (1994-2006); il Senato della Repubblica (2006-Â…). Spetta ora ai Senatori della Repubblica decidere se si trovano in concordanza con i miei elettori: se, invece, sara' no ricerchero' nuovamente, pur alla mia veneranda eta', a Dio piacendo - e contrariamente a quanto mi ero fissato nel mio programma politico - la legittimazione e, soprattutto, l'idoneita' etica e morale dei miei atti presso gli elettori italiani, unici e definitivi giudici di etica democratica che io riconosco. Desidero inoltre informarLa, Onorevole Presidente, che deposito presso gli appositi uffici del Senato della Repubblica un atto parlamentare di sindacato ispettivo con il quale impegno il Presidente del Consiglio a riferire nell'Aula del Senato le ragioni per le quali e' avvenuto il seguente fatto: dal momento in cui io sono stato accomodato da un infermiere sull'autoambulanza (che non fu da me chiesta, trovandosi sul posto a disposizione di quanti, come me, avevano presenziato nel cortile di Palazzo Chigi alla conferenza stampa congiunta dei Presidenti Bush e Prodi) a quello in cui l'autoambulanza si avvio' diretta all'ospedale S. Giacomo, trascorsero oltre 12 miniti: "nobile esempio" della rapidita' e dell'efficienza del servizio. Con i sensi della mia piu' alta considerazione", conclude.
Fonte: Tgcom
/discuss
Questa la lettera di dimissioni. "Onorevole Presidente, per prendere la decisione, che sto per annunciarLe, ho interrogato soltanto la mia coscienza di cittadino e di parlamentare italiano senza ascoltare alcuna persona politica e non, e neppure della mia famiglia. Dopo le dichiarazione di intonazione etico-politica riportate oggi da tutti i quotidiani italiani, non voglio far ricadere sulla piu' Alta rappresentanza parlamentare della Nazione italiana - quale e' il Senato della Repubblica - le mie eventuali colpe politiche e i miei possibili errori".
Lo scrive nella letlera di dimisisoni da senatore Gustavo Selva a Franco Marini. "Con la presente, pertanto, pongo nella Sua disponibilita', Onorevole Presidente, le mie dimissioni da Senatore della Repubblica. Poiche' le dimissioni, a norma di Regolamento, dovranno essere discusse e poste al voto dell'Assemblea a scrutinio segreto, nel frattempo mi asterro' dal prendere parte a qualsiasi attivita' e voto del Senato della Repubblica. L'atto che consegno nelle Sue mani -scrive Selva- mi permettera' di svolgere, nel dibattito in Assemblea plenaria, l'illustrazione degli eventi e le mie considerazioni sul cosi' detto evento etico-politico che mi ha coinvolto. Lo devo anzitutto ai miei elettori della Regione Veneto che mi hanno dato la dignita', la forza, il coraggio di rappresentare le loro idee nelle tre principali Istituzioni democratico-parlamentari formate dagli elettori italiani: in ordine di tempo, il Parlamento Europeo (1979-1984); la Camera dei Deputati (1994-2006); il Senato della Repubblica (2006-Â…). Spetta ora ai Senatori della Repubblica decidere se si trovano in concordanza con i miei elettori: se, invece, sara' no ricerchero' nuovamente, pur alla mia veneranda eta', a Dio piacendo - e contrariamente a quanto mi ero fissato nel mio programma politico - la legittimazione e, soprattutto, l'idoneita' etica e morale dei miei atti presso gli elettori italiani, unici e definitivi giudici di etica democratica che io riconosco. Desidero inoltre informarLa, Onorevole Presidente, che deposito presso gli appositi uffici del Senato della Repubblica un atto parlamentare di sindacato ispettivo con il quale impegno il Presidente del Consiglio a riferire nell'Aula del Senato le ragioni per le quali e' avvenuto il seguente fatto: dal momento in cui io sono stato accomodato da un infermiere sull'autoambulanza (che non fu da me chiesta, trovandosi sul posto a disposizione di quanti, come me, avevano presenziato nel cortile di Palazzo Chigi alla conferenza stampa congiunta dei Presidenti Bush e Prodi) a quello in cui l'autoambulanza si avvio' diretta all'ospedale S. Giacomo, trascorsero oltre 12 miniti: "nobile esempio" della rapidita' e dell'efficienza del servizio. Con i sensi della mia piu' alta considerazione", conclude.
Fonte: Tgcom
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