IRAQ: BUSH PONE VETO A PROGETTO LEGGE CHE IMPONE RITIRO
WASHINGTON - Il presidente americano George W. Bush ha posto il veto - come era stato annunciato - sulla legge sponsorizzata dai democratici che istituiva un calendario per il ritiro delle truppe americane dall'Iraq.
La legge prevedeva l'inizio del ritiro degli effettivi a partire gia' da quest'anno per concludersi nell'aprile 2008. E' la seconda volta che Bush pone il veto a una legge approvata dal Congresso.
Con il veto si bloccano anche i finanziamenti che la legge prevedeva, 100 miliardi di dollari per Iraq e Afghanistan, ma a Washington si ritiene probabile che alla fine si arrivi a un compromesso e che i finanziamenti, indispensabili per il proseguimento delle due operazioni militari, passino ugualmente.
Ora la parola torna al Congresso che, per superare il veto presidenziale, dovrebbe pronunciarsi con una maggioranza di due terzi, eventualità ritenuta impossibile considerati i rapporti di forza esistenti tra democratici e repubblicani. Già nella giornata di oggi dovrebbero iniziare consultazioni tra i leader del Congresso e la Casa Bianca per uscire dall'impasse.
''Fissare una scadenza per il ritiro'' delle truppe ''e' fissare una scadenza per il fallimento e cio' sarebbe irresponsabile'', ha affermato Bush in un breve discorso trasmesso in tv dopo aver posto il veto. ''Membri della Camera dei rappresentanti e del senato - aveva esordito Bush - hanno adottato un progetto di legge che fa prevalere le opinioni dei politici sul giudizio dei nostri comandanti militari. Cosi', qualche minuto fa, ho opposto il mio veto''. Il veto di Bush e' giunto nel quarto anniversario del suo discorso sulla portaerei Lincoln in cui annuncio' la fine delle ''principali operazioni di combattimento'' in Iraq, sotto uno striscione con scritto ''Missione compiuta''. Mentre il presidente parlava, manifestanti radunati fuori dei cancelli della Casa Bianca gridavano: ''Fermate la guerra ora'' e ''Quanti dovranno ancora morire?''.
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I love my president
lo schifo è di casa.
WASHINGTON - Il presidente americano George W. Bush ha posto il veto - come era stato annunciato - sulla legge sponsorizzata dai democratici che istituiva un calendario per il ritiro delle truppe americane dall'Iraq.
La legge prevedeva l'inizio del ritiro degli effettivi a partire gia' da quest'anno per concludersi nell'aprile 2008. E' la seconda volta che Bush pone il veto a una legge approvata dal Congresso.
Con il veto si bloccano anche i finanziamenti che la legge prevedeva, 100 miliardi di dollari per Iraq e Afghanistan, ma a Washington si ritiene probabile che alla fine si arrivi a un compromesso e che i finanziamenti, indispensabili per il proseguimento delle due operazioni militari, passino ugualmente.
Ora la parola torna al Congresso che, per superare il veto presidenziale, dovrebbe pronunciarsi con una maggioranza di due terzi, eventualità ritenuta impossibile considerati i rapporti di forza esistenti tra democratici e repubblicani. Già nella giornata di oggi dovrebbero iniziare consultazioni tra i leader del Congresso e la Casa Bianca per uscire dall'impasse.
''Fissare una scadenza per il ritiro'' delle truppe ''e' fissare una scadenza per il fallimento e cio' sarebbe irresponsabile'', ha affermato Bush in un breve discorso trasmesso in tv dopo aver posto il veto. ''Membri della Camera dei rappresentanti e del senato - aveva esordito Bush - hanno adottato un progetto di legge che fa prevalere le opinioni dei politici sul giudizio dei nostri comandanti militari. Cosi', qualche minuto fa, ho opposto il mio veto''. Il veto di Bush e' giunto nel quarto anniversario del suo discorso sulla portaerei Lincoln in cui annuncio' la fine delle ''principali operazioni di combattimento'' in Iraq, sotto uno striscione con scritto ''Missione compiuta''. Mentre il presidente parlava, manifestanti radunati fuori dei cancelli della Casa Bianca gridavano: ''Fermate la guerra ora'' e ''Quanti dovranno ancora morire?''.
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