CITTA' DEL VATICANO - Papa Ratzinger, in una lettera scritta al cancelliere tedesco, Angela Merkel, in vista del prossimo vertice del G8 in giugno in Germania, chiede al club dei paesi più ricchi del mondo di "prendere provvedimenti per una rapida cancellazione completa ed incondizionata del debito estero dei Paesi poveri fortemente indebitati e dei paesi meno sviluppati". La lettera de Benedetto XVI è stata redatta lo scorso 16 dicembre ma resa pubblica solo oggi dal Vaticano.
Eppure tra i tanti sfasci economici che dominano le cronache finanziarie italiane, un buon risultato lo registra lo Stato del Vaticano con la presentazione del bilancio consultivo 2005. Il settore finanziario si è chiuso per lo stato pontificio con un avanzo di 43,3 milioni di euro contro i 6,1 del 2004, come dichiarato alla presentazione di lunedì scorso dal cardinale Sergio Sebastiani, presidente della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede, che ha aggiunto: “Siamo in un periodo di vacche grasse...questo risultato straordinario è stato reso possibile da una migliore congiuntura dei mercati finanziari dei cambi”. Dunque dalle giocate in Borsa con le valute estere dello stato ecclesiastico. Sì perché la Chiesa, per il bene dei suoi fedeli, beninteso, specula in Borsa. Grazie alle fluttuazioni delle monete il Vaticano ha guadagnato ben 21,7 milioni di euro.
Ma:
Tra le richieste di rinunzia, fatte da Gesù ai suoi discepoli, vi è quella che riguarda i beni terreni, ed in particolare la ricchezza (cf. Mt 19,21; Mc 10,21; Lc 12,33; 18,22).
Qui c'è qualcosa che non va.
Eppure tra i tanti sfasci economici che dominano le cronache finanziarie italiane, un buon risultato lo registra lo Stato del Vaticano con la presentazione del bilancio consultivo 2005. Il settore finanziario si è chiuso per lo stato pontificio con un avanzo di 43,3 milioni di euro contro i 6,1 del 2004, come dichiarato alla presentazione di lunedì scorso dal cardinale Sergio Sebastiani, presidente della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede, che ha aggiunto: “Siamo in un periodo di vacche grasse...questo risultato straordinario è stato reso possibile da una migliore congiuntura dei mercati finanziari dei cambi”. Dunque dalle giocate in Borsa con le valute estere dello stato ecclesiastico. Sì perché la Chiesa, per il bene dei suoi fedeli, beninteso, specula in Borsa. Grazie alle fluttuazioni delle monete il Vaticano ha guadagnato ben 21,7 milioni di euro.
Ma:
Tra le richieste di rinunzia, fatte da Gesù ai suoi discepoli, vi è quella che riguarda i beni terreni, ed in particolare la ricchezza (cf. Mt 19,21; Mc 10,21; Lc 12,33; 18,22).
Qui c'è qualcosa che non va.