Questo è un racconto che voglio farvi, dopo 16 anni vissuti in questa città:
Sono 16 anni passati a vedere la gente che per paura degli scippi cammina accostata ai muri, di gente che cammina per strada tenendo la testa bassa per paura di sguardi aggressivi e violenti, di gente che sta zitta e non dice mai niente per paura di morire:
ma quale morte, mi fanno solo ridere; quando ti hanno tolto la tranquillità di vivere, la libertà di parlare, di discutere ti hanno tolto tutto....e sei già morto, dentro.E' questa Napoli.....io qui ci sono nato, e personalmente non mi sento napoletano, affatto....anzi mi sento molto distante da questa città, mi sento un prigioniero, un deportato in un lager, una deportazione che avviene alla nascita....16 anni vissuti non nel terrore, ma a testa alta...e le mazzate, le batoste le ho prese, ma zitto non mi sono mai stato; tuttavia ora sono sinceramente stanco di vedere che a Napoli nessuno ha voglia di fare nulla....io nel centro storico di Napoli ci vivo, a stretto contatto con i "cafoni", i "guappi"....qualcuno di voi avrà visto quella puntata di "Annozero" di Santoro dove alcuni ragazzi erano stati invitati a parlare..."A Napoli il lavoro non ci sta, e siamo costretti a rubare"..cazzate, scusatemi il termine. Ne conosco di ragazzi come loro che si sono fatti un culo tanto e il lavoro l'hanno trovato; quelle parole sono solo scuse, la pigrizia e i guadagni facili li fanno parlare così....i Napoletani non esistono più ormai, i malavitosi e quanti sono invischiati nella Camorra sono i "Napoletani", o almeno pretendono di esserlo, facendo passare per tradizione tutto ciò che fanno....tutto il resto di Napoli, quelli che cercano di sopravvivere, i prigionieri, come li chiamo io, sono esterni al tutto....qualcuno di voi avrà letto la Repubblica di oggi, dove c'era un interessante articolo sui giovani di Napoli: anche i giovani "bene", come loro amano definirsi, sono forse peggio dei camorristi: uccidono, hanno coltelli in tasca, picchiano, violentano...tutto ciò non per "bisogno" ma per "pariare" dal napoletano "divertirsi". E' una città in cancrena, dove ormai Stato e Malavita non hanno più identità, poichè sono una cosa sola. Le forze dell'ordine sono inesistenti, lo Stato è inesistente...tutto ciò frutto di anni e anni di politica manovrata, scellerata e totalmente menfreghista.
Sono stanco di dover sentire sempre le stesse cose, di dover avere il terrore di vivere, di scendere per strada, di dovermi sempre guardare attorno con circospezione, cambiare marciapiede quando vedo un gruppo di "guappi"....si, perchè se quelli decidono di "pariare" e quella sera hanno fatto una pippata di troppo, non so cosa potrebbe succedermi....è questo purtroppo quello che mi trovo ad affrontare, è duro conviverci, ed è ancora più duro accettarlo, poichè nessuno ha voglia di cambiare, nessuno vuole parlare. Napoli è, e sempre sarà la mia città...non voglio abbandonarla, perchè qui ho tutto...qui ho dei progetti...ho la mia vita, gli amici....in questacittà ho dei sogni, quindi resterò, non sarà un fuggitivo.E per questo potrei anche morire.
Perdonatemi se ho scritto in maniera disordinata, con periodi sconnessi e senza un ordine...ma cercate di capirmi, il mio stato d'animo non è dei migliori, grazie.
Sono 16 anni passati a vedere la gente che per paura degli scippi cammina accostata ai muri, di gente che cammina per strada tenendo la testa bassa per paura di sguardi aggressivi e violenti, di gente che sta zitta e non dice mai niente per paura di morire:
ma quale morte, mi fanno solo ridere; quando ti hanno tolto la tranquillità di vivere, la libertà di parlare, di discutere ti hanno tolto tutto....e sei già morto, dentro.E' questa Napoli.....io qui ci sono nato, e personalmente non mi sento napoletano, affatto....anzi mi sento molto distante da questa città, mi sento un prigioniero, un deportato in un lager, una deportazione che avviene alla nascita....16 anni vissuti non nel terrore, ma a testa alta...e le mazzate, le batoste le ho prese, ma zitto non mi sono mai stato; tuttavia ora sono sinceramente stanco di vedere che a Napoli nessuno ha voglia di fare nulla....io nel centro storico di Napoli ci vivo, a stretto contatto con i "cafoni", i "guappi"....qualcuno di voi avrà visto quella puntata di "Annozero" di Santoro dove alcuni ragazzi erano stati invitati a parlare..."A Napoli il lavoro non ci sta, e siamo costretti a rubare"..cazzate, scusatemi il termine. Ne conosco di ragazzi come loro che si sono fatti un culo tanto e il lavoro l'hanno trovato; quelle parole sono solo scuse, la pigrizia e i guadagni facili li fanno parlare così....i Napoletani non esistono più ormai, i malavitosi e quanti sono invischiati nella Camorra sono i "Napoletani", o almeno pretendono di esserlo, facendo passare per tradizione tutto ciò che fanno....tutto il resto di Napoli, quelli che cercano di sopravvivere, i prigionieri, come li chiamo io, sono esterni al tutto....qualcuno di voi avrà letto la Repubblica di oggi, dove c'era un interessante articolo sui giovani di Napoli: anche i giovani "bene", come loro amano definirsi, sono forse peggio dei camorristi: uccidono, hanno coltelli in tasca, picchiano, violentano...tutto ciò non per "bisogno" ma per "pariare" dal napoletano "divertirsi". E' una città in cancrena, dove ormai Stato e Malavita non hanno più identità, poichè sono una cosa sola. Le forze dell'ordine sono inesistenti, lo Stato è inesistente...tutto ciò frutto di anni e anni di politica manovrata, scellerata e totalmente menfreghista.
Sono stanco di dover sentire sempre le stesse cose, di dover avere il terrore di vivere, di scendere per strada, di dovermi sempre guardare attorno con circospezione, cambiare marciapiede quando vedo un gruppo di "guappi"....si, perchè se quelli decidono di "pariare" e quella sera hanno fatto una pippata di troppo, non so cosa potrebbe succedermi....è questo purtroppo quello che mi trovo ad affrontare, è duro conviverci, ed è ancora più duro accettarlo, poichè nessuno ha voglia di cambiare, nessuno vuole parlare. Napoli è, e sempre sarà la mia città...non voglio abbandonarla, perchè qui ho tutto...qui ho dei progetti...ho la mia vita, gli amici....in questacittà ho dei sogni, quindi resterò, non sarà un fuggitivo.E per questo potrei anche morire.
Perdonatemi se ho scritto in maniera disordinata, con periodi sconnessi e senza un ordine...ma cercate di capirmi, il mio stato d'animo non è dei migliori, grazie.
Commenta