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  • #31
    Originariamente inviato da Parsifal
    Quoto, la notizia c'era solo su Avvenire (http://www.db.avvenire.it/avvenire/e...9_21/index.jsp) e sui giornali locali BsOggi e Giornale di Bs
    Ti ringrazio. Ci tengo ad aggiungerlo qui, per esteso, perchè lo trovo un gran bell'articolo.

    Hanno salvato due bimbi nel lago d'Iseo

    Quei clandestini eroici non sono più abusivi

    Ogni cosa a suo tempo: ma qualcosa va fatto oggi, subito; giusti con i giusti,
    generosi con i generosi


    Giuseppe Anzani

    Se ne sono andati via senza voltarsi, dopo essersi tuffati vestiti nel lago d’Iseo, a salvare dall’annegamento due bambini che stavano finendo sott’acqua, tratti a riva e riconsegnati alle braccia della madre. Sono andati via zuppi com’erano, scomparsi senza che vi fosse il tempo neppure per un “grazie”, una stretta di mano, un abbraccio di riconoscenza. Chi sono? Il cielo di Lovere non è il “cielo sopra Berlino” dove gli angeli lasciano le ali per tuffarsi a salvare dalla morte i bambini. In terra di Lovere, bergamasca, ci sono gli immigrati clandestini. Clandestini, con ogni probabilità, anche quei due giovani salvatori (uno di colore) ai quali Camilla e Andrea (10 anni e 4 anni) devono la vita. Non altrimenti si spiegherebbe il loro immediato svanire nel nulla. Noi però che restiamo debitori vorremmo rintracciarli, perché il nostro debito di vita è maggiore del loro eventuale debito verso la nostra legge.
    Vorremmo anche prendere da questo episodio le misure di una riflessione più meditata e aggiornata sul panorama generale della clandestinità, oggetto di infinite diatribe e di infinite emozioni, ora dolenti e pietose ora furibonde. Sapendo che nessuno può generalizzare e dire “tutti buoni” perché disperati, o “tutti cattivi” perché sans papier. Buoni e cattivi stanno ovunque, anche fra noi. Piuttosto, la condizione di clandestinità forzata prolunga la disperazione e la precarietà, ostacola l’integrazione e l’assimilazione. Lo dico pensando alle migliaia di lavoratori stranieri irregolari, al mondo del nero e del sommerso, alle fabbriche, ai cantieri, ai campi, persino alle mura domestiche; dove quotidianamente si occupano di mansioni dure e pesanti e di mansioni delicate di assistenza. Per costoro non c’è nessuna clandestinità “fisica”, c’è una clandestinità “giuridica” perché manca il permesso di soggiorno; fisicamente sono “gente di casa”; ma senza quel benedetto foglio del permesso di soggiorno, i sans papier non esistono, sono ricacciati nel buio. Era clan destina anche Iris, la ragazza salvadoregna che faceva la baby sitter all’Argentario e che salvò la bambina che custodiva, a costo di morire lei annegata. Il presidente Napolitano le ha dato la medaglia d’oro.
    Ai due giovani di Lovere, se rintracciati, che faremo? Un fermo e un rimpatrio forzato? Io credo che un permesso di soggiorno se lo sono guadagnato sul campo; con chi è generoso non si lesina questa minima riconoscenza. Ma anche per i tanti altri generosi che accudiscono ai bimbi o ai vecchi non autosufficienti, che già lavorano in mille altre situazioni già in atto, come si fa a non capire che la parola “clandestino” è una formula vuota, e che l’angoscioso precariato può essere sconfitto regolarizzando ciò che già c’è e già funziona? Anche l’affanno della burocrazia dietro le pratiche aperte va a rilento, al punto che il ministro Ferrero riconosce che “i tempi sono vergognosamente lunghi”.
    Tanti altri problemi restano all’orizzonte, in un quadro non solo nazionale ma europeo, sui flussi migratori, i controlli, le regole, gli aiuti ai Paesi di origine. Verrà il momento di decidere il “quando” della cittadinanza ai residenti, e le opinioni sono discordi. Ogni cosa a suo tempo: ma qualcosa va fatto oggi, subito; essere giusti con i giusti, generosi con i generosi.

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    • #32
      Davvero un gran bell'articolo.


      Non è colpa nostra se l'Austria non ha sbocchi sul mare. cit.

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      • #33
        Io mi chiedo, ed è una domanda a cui forse non si può dare risposta, perchè siamo nati con una intelligenza sintetica, generalizzante, limitata ai soli casi che può conoscere e che poi eleva a norma?
        Perchè un clandestino è un abusivo, criminale, assassino, stupratore finchè non muore per salvare i suoi detrattori?
        Perchè uno nato in Indonesia deve essere
        per forza accostato ai peggiori criminali del mondo per il solo fatto di avere una certa fede pittosto che un'altra?

        Perchè di un miliardo e trecentomila persone ci ricordiamo, o ci fanno ricordare solo tre, quattro nomi ogni due mesi?
        e le domande sarebbero infinitamente altre, ma il tema è questo e mi fermo qua

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