Apro questo thread per fare un'analisi, che mi auguro possa portare ad una discussione interessante, su un argomento/situazione che considero un vero e proprio disagio sociale giovanile, oltre che realmente preoccupante.
Come tutti ben sappiamo, l'alfabeto italiano è rappresentato da 21 lettere, adottate per la scrittura nella lingua italiana. Sebbene l'italiano sia fondamentalmente derivante dal latino (composto di 23 lettere), ciò che nei ragazzini/ragazzi tendono a trascurare, è che le lettere "j, k, w, x, y" non fanno parte del nostro attuale alfabeto. Il barbarismo di parole o espressioni assunte nella lingua italiana, non implica in alcun modo l'ereditarietà di lettere che non appartengono al nostro alfabeto.
Ma il fenomeno che si verifica, va ben oltre lo stupro del nostro alfabeto. Troppo spesso si assiste alla distorsione più che voluta di vocaboli che non hanno alcun significato nella nostra lingua nè in quella di nessun altro, distorsioni che dovrebbe far inorridire l'Accademia della Crusca. I termini adottati, specialmente dai giovani, e sempre più comuni in ogni contesto (in particolare quello multimediale), come "ke", "nn", "sl", "cmq", "qlc", "tt, sono un chiaro ed evidente segno che la Lingua italiana è in serio pericolo.
Con la nascita e la diffusione dei telefonini, più nello specifico con il fenomeno degli SMS, i ragazzini/ragazzi han cercato e trovato espedienti per riuscire a dire più parole risparmiando sul numero di caratteri (e di conseguenza sul costo) e per riuscire ad inviare i messaggi il più in fretta possibile (anche se nella maggior parte dei casi, se non sempre, nessuno ha poi così tanta fretta). Il problema è che la distorsione di questi vocaboli, ora si presenta anche in contesti, per maggioranza multimediali (sms, email, forum, siti internet, documenti, chat), dove nessuno spende di più se scrive per esteso il vocabolo, nessuno deve esprimere concetti col fiato sul collo e i prezzi degli SMS si son notevolmente abbassati.
Nel periodo di sopra, ben 10 lettere sono sparite. Diventa veramente difficile riuscire a capire cosa si è espresso, senza contare che 4 vocaboli su 10, non esistono nel nostro vocabolario. Tralasciando il poco rispetto che si ha nei confronti del ricevente, trovo molto offensivo nei confronti della nostra splendida lingua questa mutazione. L'evoluzione della lingua è una realtà, è vero, così come lo è per i dialetti, ma siamo proprio sicuri di voler fare della nostra Lingua, un dialetto multimediale?
Onestamente non so se esiste un termine per indicare questo fenomeno, la certezza che ho, è che leggendo sempre più spesso le nuove generazioni ignorare e mancare di rispetto alle regole della Lingua italiana, vedo in grave pericolo la nostra Lingua e la sua evoluzione.
ALFABETO ITALIANO:
Come tutti ben sappiamo, l'alfabeto italiano è rappresentato da 21 lettere, adottate per la scrittura nella lingua italiana. Sebbene l'italiano sia fondamentalmente derivante dal latino (composto di 23 lettere), ciò che nei ragazzini/ragazzi tendono a trascurare, è che le lettere "j, k, w, x, y" non fanno parte del nostro attuale alfabeto. Il barbarismo di parole o espressioni assunte nella lingua italiana, non implica in alcun modo l'ereditarietà di lettere che non appartengono al nostro alfabeto.
Ma il fenomeno che si verifica, va ben oltre lo stupro del nostro alfabeto. Troppo spesso si assiste alla distorsione più che voluta di vocaboli che non hanno alcun significato nella nostra lingua nè in quella di nessun altro, distorsioni che dovrebbe far inorridire l'Accademia della Crusca. I termini adottati, specialmente dai giovani, e sempre più comuni in ogni contesto (in particolare quello multimediale), come "ke", "nn", "sl", "cmq", "qlc", "tt, sono un chiaro ed evidente segno che la Lingua italiana è in serio pericolo.
Con la nascita e la diffusione dei telefonini, più nello specifico con il fenomeno degli SMS, i ragazzini/ragazzi han cercato e trovato espedienti per riuscire a dire più parole risparmiando sul numero di caratteri (e di conseguenza sul costo) e per riuscire ad inviare i messaggi il più in fretta possibile (anche se nella maggior parte dei casi, se non sempre, nessuno ha poi così tanta fretta). Il problema è che la distorsione di questi vocaboli, ora si presenta anche in contesti, per maggioranza multimediali (sms, email, forum, siti internet, documenti, chat), dove nessuno spende di più se scrive per esteso il vocabolo, nessuno deve esprimere concetti col fiato sul collo e i prezzi degli SMS si son notevolmente abbassati.
Cmq volevo sl dirti ke nn approvo quel ke fai.
Onestamente non so se esiste un termine per indicare questo fenomeno, la certezza che ho, è che leggendo sempre più spesso le nuove generazioni ignorare e mancare di rispetto alle regole della Lingua italiana, vedo in grave pericolo la nostra Lingua e la sua evoluzione.
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