Su questo forum nessuno ha voluto ricordare, forse distratti dall'afa di un torrido agosto, forse troppo impegnati a mostrare desktop di moderni guerrieri che valorosamente combattono nel deserto, forse con gli occhiali da sole davanti al PC, forse tutti al mare, a pensare che la guerra è bella quando è lontana, forse troppo fieri dei nostri "Eroi da 4000€ al mese" armati fino ai denti impegnati in Missoni di Pace. E proprio mentre Hiroshima al Heiwa Kinen Koen riafferma il diritto del mondo a un secolo di pace e di vera umanità dopo il secolo di due guerre mondiali, qualcuno pensa ora di estendere allo spazio i campi di battaglia, qualcuno continua a bombardare e radere al suolo città con l'assenso degli USA e di quella parte d'Italia che una volta gli ebrei invece li deportava. Ieri era il 6 agosto, ed è passato in questo forum come il vero 11 settembre, quello del '73, nell'oblio, nella noncuranza, nell'indifferenza. Ma ricordare il passato è impegnarsi per il futuro. Ricordare Hiroshima è aborrire la guerra nucleare. Ricordare Hiroshima è impegnarsi per la pace. Ricordare ciò che la gente di questa città ha sofferto è rinnovare la nostra fede nell'uomo, nella sua capacità di fare ciò che è buono, nella sua libertà di scegliere ciò che è giusto, nella sua determinazione di tradurre un disastro in un nuovo inizio. Di fronte alla calamità creata dall'uomo che è ogni guerra, dobbiamo ricordare per affermare e riaffermare, ancora e ancora che il ricorso alla guerra non è inevitabile o insostituibile.
LA CANZONE DI HIROSHIMA di Koki Kinoshita
Dove è stata distrutta la città,
dove ci sono ora le ceneri dei nostri amati,
dove c'era l'erba verde
e le bianche piante,
il raccolto é stato funesto.
Perciò, fratelli e sorelle, vigilate e badate
che non venga mai la terza bomba atomica.
La pioggia lieve raccoglie il veleno dal cielo,
e i pesci portano la morte nelle profondità del mare;
le barche dei pescatori sono ferme, i pescatori sono ciechi,
il raccolto é stato funesto.
Perciò, uomini di terra e di mare, vigilate e badate
che non venga mai la terza bomba atomica.
LA CANZONE DI HIROSHIMA di Koki Kinoshita
Dove è stata distrutta la città,
dove ci sono ora le ceneri dei nostri amati,
dove c'era l'erba verde
e le bianche piante,
il raccolto é stato funesto.
Perciò, fratelli e sorelle, vigilate e badate
che non venga mai la terza bomba atomica.
La pioggia lieve raccoglie il veleno dal cielo,
e i pesci portano la morte nelle profondità del mare;
le barche dei pescatori sono ferme, i pescatori sono ciechi,
il raccolto é stato funesto.
Perciò, uomini di terra e di mare, vigilate e badate
che non venga mai la terza bomba atomica.
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