CITTA' DEL VATICANO - "E' l'eclissi di Dio" alla radice della "profonda crisi attuale della verita" ad ispirare leggi che tendono a riconoscere "coppie insolite" formate "da omosessuali che rivendicano gli stessi diritti riservati a marito e moglie". In un documento intitolato "Famiglia e procreazione umana" il Pontificio Consiglio per la Famiglia diretto dal cardinale Lopez Truillo torna a scagliarsi sui pacs. "Mai come ora l'istituzione naturale del matrimonio e della famiglia è vittima di attacchi tanto violenti".
Il Vaticano denuncia inoltre il rischio di "manipolazione genetica" sia per quanto riguarda "l'uso degli embrioni" sia per quanto riguarda "l'intervento attraverso l'inseminazione artificiale o la fecondazione in vitro nel processo di fecondazione". Proprio mentre in Italia si torna a parlare di legge 40 il Pontificio Consiglio per la Famiglia ha diffuso un documento (indirizzato agli episcopati di tutto il mondo) intitolato "Famiglia e procreaziona umana".
"All'essere umano spetta essere generato e non prodotto, venire alla vita non in virtù di un processo artificiale, ma di un atto umano nel senso pieno del termine". E' in questi termini che il cardinale Alfondo Lopez Truillo, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, spiega la posizione della Chiesa tesa a difendere "l'unione tra uomo e dona, ordinata per sua stessa natura ad essere ispirata dall'amore". La vita, ripete il cardinale, va difesa sin dal suo primo istante. "Le conseguenze che ne derivano sono molte e di grande importanza". Alcuni documenti recenti della Congregazione della Dottrina della Fede - quando era ancora diretta dall'allora cardinale Ratzinger - avevano compiutamente preso in esame - dal punto di vista morale - la frontiera della bioetica. Le tecniche di fecondazione in vitro venivano messe al bando perché "aprono la possibilità ad altre forme di manipolazione biologica o genetica degli embrioni umani". Lo stesso congelamento degli embrioni, anche se attuato per una conservazione in vita dell'embrione, per la Chiesa è "una offesa" al rispetto "dovuto agli esseri umani in quanto li espone a gravi rischi di morte o di danno per la loro integrità fisica". E alcuni tentativi d'intervento sul patrimonio genetico "non sono terapeutici, ma mirano alla produzione di esseri umani selezionati secondo il sesso o altre qualità prestabilite".
Nel documento del cardinale Truillo - una cinquantina di pagine in tutto - si esaminano questioni bioetiche e biomediche e, in questo contesto, viene sottolineata "come idea centrale che la procreazione umana ha il suo luogo adeguato nel matrimonio che fonda la famiglia a all'interno del matrimonio, nell'amore coniugale, donazione reciproca degli sposi che formano una carne, diventando nell'amore fecondo, padri e madri". Soltanto una famiglia formata da un uomo e una donna, dunque, "costituisce l'ambiente adeguato perché venga alla vita un nuovo essere umano, cioé un essere dotato di dignità e chiamato ad essere amato". Da questo segue, si legge, che "la procreazione "deve sempre avere luogo all'interno della famiglia".
Fonte ufficiale: http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/...905244655.html
Il Vaticano denuncia inoltre il rischio di "manipolazione genetica" sia per quanto riguarda "l'uso degli embrioni" sia per quanto riguarda "l'intervento attraverso l'inseminazione artificiale o la fecondazione in vitro nel processo di fecondazione". Proprio mentre in Italia si torna a parlare di legge 40 il Pontificio Consiglio per la Famiglia ha diffuso un documento (indirizzato agli episcopati di tutto il mondo) intitolato "Famiglia e procreaziona umana".
"All'essere umano spetta essere generato e non prodotto, venire alla vita non in virtù di un processo artificiale, ma di un atto umano nel senso pieno del termine". E' in questi termini che il cardinale Alfondo Lopez Truillo, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, spiega la posizione della Chiesa tesa a difendere "l'unione tra uomo e dona, ordinata per sua stessa natura ad essere ispirata dall'amore". La vita, ripete il cardinale, va difesa sin dal suo primo istante. "Le conseguenze che ne derivano sono molte e di grande importanza". Alcuni documenti recenti della Congregazione della Dottrina della Fede - quando era ancora diretta dall'allora cardinale Ratzinger - avevano compiutamente preso in esame - dal punto di vista morale - la frontiera della bioetica. Le tecniche di fecondazione in vitro venivano messe al bando perché "aprono la possibilità ad altre forme di manipolazione biologica o genetica degli embrioni umani". Lo stesso congelamento degli embrioni, anche se attuato per una conservazione in vita dell'embrione, per la Chiesa è "una offesa" al rispetto "dovuto agli esseri umani in quanto li espone a gravi rischi di morte o di danno per la loro integrità fisica". E alcuni tentativi d'intervento sul patrimonio genetico "non sono terapeutici, ma mirano alla produzione di esseri umani selezionati secondo il sesso o altre qualità prestabilite".
Nel documento del cardinale Truillo - una cinquantina di pagine in tutto - si esaminano questioni bioetiche e biomediche e, in questo contesto, viene sottolineata "come idea centrale che la procreazione umana ha il suo luogo adeguato nel matrimonio che fonda la famiglia a all'interno del matrimonio, nell'amore coniugale, donazione reciproca degli sposi che formano una carne, diventando nell'amore fecondo, padri e madri". Soltanto una famiglia formata da un uomo e una donna, dunque, "costituisce l'ambiente adeguato perché venga alla vita un nuovo essere umano, cioé un essere dotato di dignità e chiamato ad essere amato". Da questo segue, si legge, che "la procreazione "deve sempre avere luogo all'interno della famiglia".
Fonte ufficiale: http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/...905244655.html
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