"Non sa chi sono io": condannato!
La Cassazione, chiamata ad esprimersi su una vicenda accaduta a Caltagirone, in Sicilia, ha definito l'espressione un modo di dire incongruo e sconveniente e, come tale, da punire.
Questa la vicenda. Una dottoressa in legge sta facendo alcune fotocopie. Nella stanza entra un avvocato, anche lui bisognoso della macchina fotocopiatrice e, in virtù del rango sociale più elevato, chiede posto. E al rifiuto della donna di lasciare libera la macchina, parte il più classico dei "lei non sa chi sono io".
La donna non ci sta e si rivolge al tribunale per un risarcimento morale. Il foro le dà ragione ma l'avvocato, non contento, si appella alla Cassazione. e così arriva la sentenza definitiva: l'espressione viene definita dalla Suprema Corte un modo di dire "incongruo e sconveniente". E così quella che più volte era stata condannata e messa alla berlina più volte in alcuni classici della commedia all'italiana (da Totò ad Alberto Sordi l'elenco sarebbe sterminato) riceve ora anche la condanna da parte della giustizia.
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Bacio rubato e' violenza sessuale
Il direttore di una banca è stato condannato per violenza sessuale per aver tentato di baciare, con un "mero sfioramento delle labbra", una dipendente dell'istituto di credito che dirigeva. La Cassazione ha infatti confermato la condanna a 14 mesi di reclusione (con la condizionale) nei confronti di un 50enne direttore di una piccola banca del Trevigiano. Dopo la sentenza, l'uomo si è dimesso.
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Rientrano anche nel reato di molestia sessuale gli abbracci, le palpatine, le pacche sul sedere e le strette di polso. Non rientrerebbe, invece, il piedino...
Mi sembra che la Cassazione di recente si stia dando davvero molto da fare con queste belle condanne... non vi pare?
La Cassazione, chiamata ad esprimersi su una vicenda accaduta a Caltagirone, in Sicilia, ha definito l'espressione un modo di dire incongruo e sconveniente e, come tale, da punire.
Questa la vicenda. Una dottoressa in legge sta facendo alcune fotocopie. Nella stanza entra un avvocato, anche lui bisognoso della macchina fotocopiatrice e, in virtù del rango sociale più elevato, chiede posto. E al rifiuto della donna di lasciare libera la macchina, parte il più classico dei "lei non sa chi sono io".
La donna non ci sta e si rivolge al tribunale per un risarcimento morale. Il foro le dà ragione ma l'avvocato, non contento, si appella alla Cassazione. e così arriva la sentenza definitiva: l'espressione viene definita dalla Suprema Corte un modo di dire "incongruo e sconveniente". E così quella che più volte era stata condannata e messa alla berlina più volte in alcuni classici della commedia all'italiana (da Totò ad Alberto Sordi l'elenco sarebbe sterminato) riceve ora anche la condanna da parte della giustizia.
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Bacio rubato e' violenza sessuale
Il direttore di una banca è stato condannato per violenza sessuale per aver tentato di baciare, con un "mero sfioramento delle labbra", una dipendente dell'istituto di credito che dirigeva. La Cassazione ha infatti confermato la condanna a 14 mesi di reclusione (con la condizionale) nei confronti di un 50enne direttore di una piccola banca del Trevigiano. Dopo la sentenza, l'uomo si è dimesso.
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Rientrano anche nel reato di molestia sessuale gli abbracci, le palpatine, le pacche sul sedere e le strette di polso. Non rientrerebbe, invece, il piedino...
Mi sembra che la Cassazione di recente si stia dando davvero molto da fare con queste belle condanne... non vi pare?
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