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L'attribuzione del Nobel per la pace al direttore dell' Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica ha l'effetto di un siluro partito da Oslo contro George W. Bush. Il messaggio è chiaro: nessuno stato ha il diritto di decidere chi sono i buoni e i cattivi, questo è un giudizio che appartiene a tutta la comunità internazionale e dunque alla sua massima espressione istituzionale, cioè le Nazioni Unite. Fu proprio questo tranquillo e determinato avvocato sessantenne insieme con lo svedese Hans Blix a guidare gli ispettori a Bagdad e che più di tutti si interstadì a contrastare la decisione della Casa Bianca e dei falchi neoconservatori ad attaccare l'Iraq a tutti i costi.
Baradei e Blix insistettero per tutta la fine del 2002 che le ispezioni stavano funzionando, che non si erano trovate evidenze provate di armi di distruzione di massa, né missili per lanciarle. Lo stesso Baradei fu vittima di una cospirazione, come ricorda Brian Urquart nel suo libro "Disarming Iraq" pubblicato negli U.S.A e apparso nella rivista New York Review of Books, l'allora vicesegretario alla Difesa Paul Wolfowitz ordinò alla C.I.A di indagare sul passato di Blix e Baradei, ma non trovò nulla che potesse mettere in dubbio la reputazione dei due ispettori ONU.
El Baradei fu poi vittima degli allievi di Wolfowitz con un'opposizione energica al rinnovo del suo mandato alla guida della IAEA.
Di El Baradei ricordiamo le tristementi famose parole di quell'ottobre 2002: <<Se non ho un mandato del consiglio di sicurezza del ONU non riuscirò mai a svolgere il mio compito in Iraq>>.
Il comitato per il Nobel ha dunque fatto una scelta in favore della visione multilateralista di El Baradei andando palesemente contro la logica di controllo internazionale tanto cara a Bush, Cheeney, Rumsfeld e Rice.
Baradei e Blix insistettero per tutta la fine del 2002 che le ispezioni stavano funzionando, che non si erano trovate evidenze provate di armi di distruzione di massa, né missili per lanciarle. Lo stesso Baradei fu vittima di una cospirazione, come ricorda Brian Urquart nel suo libro "Disarming Iraq" pubblicato negli U.S.A e apparso nella rivista New York Review of Books, l'allora vicesegretario alla Difesa Paul Wolfowitz ordinò alla C.I.A di indagare sul passato di Blix e Baradei, ma non trovò nulla che potesse mettere in dubbio la reputazione dei due ispettori ONU.
El Baradei fu poi vittima degli allievi di Wolfowitz con un'opposizione energica al rinnovo del suo mandato alla guida della IAEA.
Di El Baradei ricordiamo le tristementi famose parole di quell'ottobre 2002: <<Se non ho un mandato del consiglio di sicurezza del ONU non riuscirò mai a svolgere il mio compito in Iraq>>.
Il comitato per il Nobel ha dunque fatto una scelta in favore della visione multilateralista di El Baradei andando palesemente contro la logica di controllo internazionale tanto cara a Bush, Cheeney, Rumsfeld e Rice.
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