Sono trascorsi trentadue anni da quando il governo di Salvador Allende in Cile fu travolto da un sanguinoso colpo di stato, dove gli U.S.A bombardarono addirittura la Moneda, che portò al potere il generale Pinochet, portando al governo una feroce dittatura militare che avrebbe scritto una delle pagine più buie nella storia del Sud America.
Il golpe contro il presidente democraticamente eletto Salvador Allende ha rappresentato per intere generazioni una ferita profonda: perche' ha ratificato un ventennio di brutali dittature in America Latina, perche' ha chiarito che la democrazia si ferma dove cominciano gli interessi delle multinazionali e degli Stati Uniti.
“Care madri, cari padri delle persone rimaste uccise l’11 settembre 2001 a New York. Sono cileno, mi chiamo Ramon e vivo da molti anni a Londra. Volevo dirvi che forse abbiamo qualcosa che ci unisce. I vostri cari sono stati assassinati come pure i miei. Abbiamo anche una data in comune: 11 settembre. Nel 1970 ci sono state le elezioni in Cile e io votavo per la prima volta. Avevamo un bellissimo sogno: costruire una società in cui tutti potessero condividere il frutto del loro lavoro. Così in quel 1970 andammo tutti a votare per Salvador Allende. Insieme...Madri, padri delle persone uccise l’11 settembre a New York. Presto ricorrerà un nuovo anniversario. Noi vi ricorderemo sempre. Spero vi ricorderete di noi”.
Il dottor Salvador Allende, nel suo ultimo messaggio dalla radio al popolo cileno, 8.30 del mattino dell'11 settembre 1973, prima di essere assassinato dagli americani.
"Sono pronto a resistere con qualsiasi mezzo, anche a costo della mia vita, così che questo possa servire di lezione riguardo la vergognosa storia di quelli che usano la forza e non la ragione."
Due stragi, una sola causa, non dimenticatelo mai.
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