Mommi qualunque sia il mio credo politico religioso o morale il fatto ke la storia si ripete è,per me, un dato di fatto.
E quindi ancora una volta sei "Fuori Luogo"
In qnt a mellone
Devo dire la verità...post parekkio interessante e ben scritto...però secondo me nn hai capito una cosa. La guerra ke gli UsA hanno mosso era contro lo STATO iracheno.
il mio vocabolario per guerra riporta "Conflitto bellico fra due STATI"
Mi spiego...se una squadra di bombardieri USA rade al suolo una città irakena tutto Ok xkè siamo in guerra.
E dall'altra parte se una squadra di SOLDATI irakeni(esercito regolare intendo) sbarka a New York e fa una strage mi può dispiacere fino ad un certo punto ma è tutto ok xkè c'è la guerra.
Ma se dopo la fine delle ostilità...(non c'è più guerra) l'elezione di un nuovo parlamento,un nuovo presidente della Repubblika Irakeno, 10 milioni di irakeni alle urne, un gruppo di persone NON autorizzate dallo Stato si fa saltare x aria allora questo è terrorismo. e va condannato e combattuto.
Chiara la differenza?
E quindi ancora una volta sei "Fuori Luogo"
In qnt a mellone
Originally posted by Ichi da Killah
Ma con questo post non fai altro che avvalorare la mia tesi, se si tratta di guerra e dunque di obiettivi raggiunti, il terrorismo (che poi non esiste) va visto nell'ottica del botta e risposta tra due o più fazioni belligeranti, non ha senso dunque defininire "Terrorista" un soldato che combatte la stessa guerra ma dall'altra parte. Ed è proprio qua che la macchina mediatica estorce consensi con bombardamenti di notizie atte a far crescere nell'utente quella paura per il "diverso" che è propria delle menti più grette e di basso rango culturale. Facciamo un esempio più pratico:
A attacca B usando mezzi X
B contrattacca A usando mezzi Y
ponendo A e B su uno stesso piano in quanto attori di un conflitto per forza di cose dovremo mettere sullo stesso piano anche X e Y in quanto mezzi di risoluzione della controversia.
Quando, però, A guarda i mezzi Y non usa la codifica culturale di B per inquadrarli, ma li analizza secondo un'ottica che è propria di A derivante da secoli di incamerazione di schemi corpontamentali. Valendo per B lo stesso discorso riguardante la decodifica del mezzo X è facile catalogare entrambi i mezzi come espressione di ars bellica diversa ma indirizzata comunque al medesimo scopo quale la supremazia.
Se guardiano con occhi occidentali agli uomini bomba restiamo inorriditi mentre una squadriglia di stealth che rade al suolo Baghdad non ci fa lo stesso effetto; dal punto di vista del Mussulmano il ragionamento è pressochè identico ma con i fattori capovolti. E' dunque così saggio elogiare un primo modus operandi a discapito di un secondo quand'esso non è altro che reazione ad un primo fattore scatenante?
Ma soprattutto è antropologicamente corretto biasimare il "nemico" perchè risponde alle ostilità?
L'utente deve chiedersi infine il perchè di mille menzogne (quali armi di distruzioni di massa) per spronare l'opinione pubblica ad appoggiare una guerra sulle ali dell'emotività post 11 settembre
Non è forse vero che il prezzo di un barile di petrolio è passato da circa 30$ a 60$?
Non è forse vero che il Tibet è occupato dalla Cina e il suo leader esule in terra indiana?
Non è forse vero che la Corea del Nord ha ammesso di eseguire ricerche nel campo degli armamenti atomici?
Non è forse vero che armi di distruzione di massa finora sono state usate solo ed esclusivamente da un'unica nazione quali gli USA in quel che fu di Hiroshima e Nagasaki?
E a proposito di democrazia, gli USA non uccisero nel 11 Settembre del 1973 Salvador Allende bombardando Santiago e sostituendo di fatto un presidente democraticamente eletto con Pinochet accusato poi in tempi recenti di crimini contro l'umanità?
Tutti, nessuno escluso, dovete capire che è guerra, non è missione morale, e in guerra non esistono buoni o cattivi, ma solo guadagni e perdite.
Ritirarsi significa uscire dal conflitto, giusto o sbagliato che sia è la scelta più sensata da fare dal punto di vista militare.
Ma con questo post non fai altro che avvalorare la mia tesi, se si tratta di guerra e dunque di obiettivi raggiunti, il terrorismo (che poi non esiste) va visto nell'ottica del botta e risposta tra due o più fazioni belligeranti, non ha senso dunque defininire "Terrorista" un soldato che combatte la stessa guerra ma dall'altra parte. Ed è proprio qua che la macchina mediatica estorce consensi con bombardamenti di notizie atte a far crescere nell'utente quella paura per il "diverso" che è propria delle menti più grette e di basso rango culturale. Facciamo un esempio più pratico:
A attacca B usando mezzi X
B contrattacca A usando mezzi Y
ponendo A e B su uno stesso piano in quanto attori di un conflitto per forza di cose dovremo mettere sullo stesso piano anche X e Y in quanto mezzi di risoluzione della controversia.
Quando, però, A guarda i mezzi Y non usa la codifica culturale di B per inquadrarli, ma li analizza secondo un'ottica che è propria di A derivante da secoli di incamerazione di schemi corpontamentali. Valendo per B lo stesso discorso riguardante la decodifica del mezzo X è facile catalogare entrambi i mezzi come espressione di ars bellica diversa ma indirizzata comunque al medesimo scopo quale la supremazia.
Se guardiano con occhi occidentali agli uomini bomba restiamo inorriditi mentre una squadriglia di stealth che rade al suolo Baghdad non ci fa lo stesso effetto; dal punto di vista del Mussulmano il ragionamento è pressochè identico ma con i fattori capovolti. E' dunque così saggio elogiare un primo modus operandi a discapito di un secondo quand'esso non è altro che reazione ad un primo fattore scatenante?
Ma soprattutto è antropologicamente corretto biasimare il "nemico" perchè risponde alle ostilità?
L'utente deve chiedersi infine il perchè di mille menzogne (quali armi di distruzioni di massa) per spronare l'opinione pubblica ad appoggiare una guerra sulle ali dell'emotività post 11 settembre
Non è forse vero che il prezzo di un barile di petrolio è passato da circa 30$ a 60$?
Non è forse vero che il Tibet è occupato dalla Cina e il suo leader esule in terra indiana?
Non è forse vero che la Corea del Nord ha ammesso di eseguire ricerche nel campo degli armamenti atomici?
Non è forse vero che armi di distruzione di massa finora sono state usate solo ed esclusivamente da un'unica nazione quali gli USA in quel che fu di Hiroshima e Nagasaki?
E a proposito di democrazia, gli USA non uccisero nel 11 Settembre del 1973 Salvador Allende bombardando Santiago e sostituendo di fatto un presidente democraticamente eletto con Pinochet accusato poi in tempi recenti di crimini contro l'umanità?
Tutti, nessuno escluso, dovete capire che è guerra, non è missione morale, e in guerra non esistono buoni o cattivi, ma solo guadagni e perdite.
Ritirarsi significa uscire dal conflitto, giusto o sbagliato che sia è la scelta più sensata da fare dal punto di vista militare.
il mio vocabolario per guerra riporta "Conflitto bellico fra due STATI"
Mi spiego...se una squadra di bombardieri USA rade al suolo una città irakena tutto Ok xkè siamo in guerra.
E dall'altra parte se una squadra di SOLDATI irakeni(esercito regolare intendo) sbarka a New York e fa una strage mi può dispiacere fino ad un certo punto ma è tutto ok xkè c'è la guerra.
Ma se dopo la fine delle ostilità...(non c'è più guerra) l'elezione di un nuovo parlamento,un nuovo presidente della Repubblika Irakeno, 10 milioni di irakeni alle urne, un gruppo di persone NON autorizzate dallo Stato si fa saltare x aria allora questo è terrorismo. e va condannato e combattuto.
Chiara la differenza?
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