traggo spunto da una discussione sul thread turco per postare alcune rilevazioni in merito alla diffusione delle religioni in europa
fonte: GfK Worldwide per il Wall Street Journal
In Belgio, il 42% degli abitanti dichiara di non appartenere a una religione. In Polonia, in Italia, in Spagna e in Slovenia, quasi nove persone su dieci affermano di essere cattoliche. I più fedeli sono i musulmani della Turchia (95%), gli ortodossi della Romania (97%) e quelli della Grecia (89%). In Danimarca, in Finlandia e in Svezia, tuttavia, i protestanti dominano con una presenza del 90%. L'unico paese europeo in cui il numero di cattolici e protestanti è approssimativamente lo stesso è la Germania.
Ma credere non vuole dire di praticare. Sempre in Belgio, meno di un cittadino su cinque si reca settimanalmente in Chiesa. Più dell'80% degli svedesi e danesi assistono meno di quattro volte all'anno a un ufficio religioso. Situazione opposta per il 72% dei musulmani turchi, il 61% dei cattolici polacchi e il 43% degli americani, che dichiarano di assistere almeno una volta alla settimana o più, a una cerimonia religiosa.
In tutti i paesi esaminati sono le donne a essere più religiose degli uomini. In Europa occidentale, per esempio, due uomini su tre credono in Dio, ma per le donne la proporzione è tre su quattro.
Preoccupante il fenomeno dell'antisemitismo. Lo studio mostra che gli europei occidentali credono che il sentimento antisemita si sia intensificato negli ultimi cinque anni. E' così per il 52% dei belgi, il 46% degli olandesi, il 44% degli svizzeri e il 39% dei tedeschi. Sono inoltre numerose (più del 50%) le persone che ritengono che esiste una forte deplorazione nei confronti dei musulmani che vivono nel loro paese.
Questo è particolarmente vero per la Svezia (75 per cento) e per l'Olanda (72 per cento). Atteggiamento ben diverso nel Regno Unito, dove appena quattro su dieci credono che ci siano forti sentimenti anti-musulmani in Europa. La questione è considerata "meno di un problema" per gli europei degli Stati centrali e orientali, infatti soltanto tre su dieci non considerano benvenuti i musulmani che vivono nell'Ue.
Ma credere non vuole dire di praticare. Sempre in Belgio, meno di un cittadino su cinque si reca settimanalmente in Chiesa. Più dell'80% degli svedesi e danesi assistono meno di quattro volte all'anno a un ufficio religioso. Situazione opposta per il 72% dei musulmani turchi, il 61% dei cattolici polacchi e il 43% degli americani, che dichiarano di assistere almeno una volta alla settimana o più, a una cerimonia religiosa.
In tutti i paesi esaminati sono le donne a essere più religiose degli uomini. In Europa occidentale, per esempio, due uomini su tre credono in Dio, ma per le donne la proporzione è tre su quattro.
Preoccupante il fenomeno dell'antisemitismo. Lo studio mostra che gli europei occidentali credono che il sentimento antisemita si sia intensificato negli ultimi cinque anni. E' così per il 52% dei belgi, il 46% degli olandesi, il 44% degli svizzeri e il 39% dei tedeschi. Sono inoltre numerose (più del 50%) le persone che ritengono che esiste una forte deplorazione nei confronti dei musulmani che vivono nel loro paese.
Questo è particolarmente vero per la Svezia (75 per cento) e per l'Olanda (72 per cento). Atteggiamento ben diverso nel Regno Unito, dove appena quattro su dieci credono che ci siano forti sentimenti anti-musulmani in Europa. La questione è considerata "meno di un problema" per gli europei degli Stati centrali e orientali, infatti soltanto tre su dieci non considerano benvenuti i musulmani che vivono nell'Ue.