Una calda notte d'estate hanno rapito la mia adolescenza, l'hanno bruciata, calpestata, mi hanno posto davanti ad un mondo che non era il mio e che non volevo divenisse tale.
Per un attimo mi sono trovato sospeso tra il sogno e la realtà, con la paura di continuare a sognare sovrapposta a quella di svegliarmi...
...poi è successo, mi sono svegliato.
Forse non è giusto dire "mi sono svegliato", perchè mi sono accorto a malincuore che non stavo dormendo e per parecchio tempo il solo pensiero di riuscire a chiudere gli occhi e a non pensare più a niente mi avrebbe dato i brividi.
Certe volte mi capita di pensare che la vita è proprio strana, che spesso è ingiusta, che ci regala momenti di gioia e spensieratezza per rendere più atroce la mancanza di essi, per farci vivere nell'illusione che un giorno torneranno...
Eppure sono lì davanti a noi, i ricordi dell'infanzia trascorsa forse troppo in fretta, cerchiamo di afferrarli, ma quando ormai siamo così vicini da sentire quasi l'odore dei fiori che nascevano spontanei nei prati dove ci rincorrevamo fino quasi a farci scoppiare il cuore in petto, questi si sgretolano davanti a noi, beffandosi del nostro vano tentativo di "tornare indietro".
Tornare indietro, quanti di voi, almeno una volta nella vita, non hanno sognato di "riavvolgere il nastro", magari solo di un giorno, di un mese o anche di un anno?
Bè, io l'ho fatto spesso, ma purtroppo, come spesso accade, i sogni restano tali.
Forse aveva ragione il mio amico S.: "La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra il dolore e la noia, passando attraverso l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia"...
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