MILANO -- Non fare giocare i bambini ai videogame al mattino appena svegli, né la sera dopo le 22.00; installare preferibilmente la playstation nel soggiorno (e non nella loro camera) per poter giocare con loro e al tempo stesso controllarli. Sono solo alcune delle regole del decalogo per i genitori al corretto uso dei videogiochi contenute nel primo sistema di autocertificazione dei videogame per bambini realizzata degli psicologi dell'Osservatorio Kids di Milano.
Gta III, uno dei giochi sotto accusa per i
contenuti violenti
[i]Si tratta di una sperimentazione che riguarda i videogiochi rivolti ai ragazzi sotto i 12 anni, iniziativa realizzata dal gruppo Atari sulla scorta del successo senza precedenti del videogame Beyblade, tratto dall'omonima serie di cartoni animati, che sta battendo tutti i record di vendita (oltre 200 mila copie in tutta Europa in poche settimane).
Nella scheda vengono riportate le caratteristiche del videogioco Beyblade, quello appunto da cui parte il test, ne viene garantita l'esclusione di scene violente e di ogni tipo situazione che possa produrre interpretazioni errate da parte dei più piccoli. Inoltre, viene suggerito l'utilizzo del gioco da parte di più persone, modalità che garantirebbe, tra le altre cose, di massimizzare la sua funzione socializzante.
Un altro gioco 'violento', Medal of honour
Sulla questione è poi intervenuto il Moige, Movimento Italiano Genitori, secondo cui anche ai videogame particolarmente violenti dovrebbe essere apporto il bollino rosso come in tv. Questa la proposta annunciata dal presidente Maria Rita Munizzi: un bollino rosso per i videogiochi a contenuto erotico e violento, la cui vendita sarà vietata ai minori di 18 anni; arancione per quelli dai contenuti fuorvianti, vietati ai minori di 14 anni; giallo per la fascia di età che va dai 14-18; verde significherà invece che il videogioco è accessibile a tutti ma ci sarà comunque l'indicazione dell'età più adatta.
"Che lo Stato, le leggi e la magistratura non possano sostituirsi alla famiglia nella funzione educativa è ovvio. Ma la famiglia non può essere abbandonata a se stessa, lasciata sola a difendere i propri figli da quei passatempi e da quei divertimenti, come i videogiochi, che troppo spesso diventano dei nemici. Dunque, è necessario ed urgente anche l'intervento dello Stato, delle leggi e della magistratura". Lo sostiene Michele Bonatesta, membro della direzione nazionale di AN e componente della commissione di Vigilanza sulla Rai, intervenendo nel dibattito sui videogiochi violenti che in Italia possono essere venduti anche ai minorenni, perché non esiste una legge che lo proibisca espressamente.
Proprio in questi giorni Bonatesta ha presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiedendo al governo di "varare al più presto norme che stabiliscano l'assoluto divieto di vendita, almeno ai minori di 18 anni, dei videogiochi violenti e sessualmente inadatti".
Gta III, uno dei giochi sotto accusa per i
contenuti violenti
[i]Si tratta di una sperimentazione che riguarda i videogiochi rivolti ai ragazzi sotto i 12 anni, iniziativa realizzata dal gruppo Atari sulla scorta del successo senza precedenti del videogame Beyblade, tratto dall'omonima serie di cartoni animati, che sta battendo tutti i record di vendita (oltre 200 mila copie in tutta Europa in poche settimane).
Nella scheda vengono riportate le caratteristiche del videogioco Beyblade, quello appunto da cui parte il test, ne viene garantita l'esclusione di scene violente e di ogni tipo situazione che possa produrre interpretazioni errate da parte dei più piccoli. Inoltre, viene suggerito l'utilizzo del gioco da parte di più persone, modalità che garantirebbe, tra le altre cose, di massimizzare la sua funzione socializzante.
Un altro gioco 'violento', Medal of honour
Sulla questione è poi intervenuto il Moige, Movimento Italiano Genitori, secondo cui anche ai videogame particolarmente violenti dovrebbe essere apporto il bollino rosso come in tv. Questa la proposta annunciata dal presidente Maria Rita Munizzi: un bollino rosso per i videogiochi a contenuto erotico e violento, la cui vendita sarà vietata ai minori di 18 anni; arancione per quelli dai contenuti fuorvianti, vietati ai minori di 14 anni; giallo per la fascia di età che va dai 14-18; verde significherà invece che il videogioco è accessibile a tutti ma ci sarà comunque l'indicazione dell'età più adatta.
"Che lo Stato, le leggi e la magistratura non possano sostituirsi alla famiglia nella funzione educativa è ovvio. Ma la famiglia non può essere abbandonata a se stessa, lasciata sola a difendere i propri figli da quei passatempi e da quei divertimenti, come i videogiochi, che troppo spesso diventano dei nemici. Dunque, è necessario ed urgente anche l'intervento dello Stato, delle leggi e della magistratura". Lo sostiene Michele Bonatesta, membro della direzione nazionale di AN e componente della commissione di Vigilanza sulla Rai, intervenendo nel dibattito sui videogiochi violenti che in Italia possono essere venduti anche ai minorenni, perché non esiste una legge che lo proibisca espressamente.
Proprio in questi giorni Bonatesta ha presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiedendo al governo di "varare al più presto norme che stabiliscano l'assoluto divieto di vendita, almeno ai minori di 18 anni, dei videogiochi violenti e sessualmente inadatti".
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