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[Recensione] GBA - Dragon Ball Z: Il Destino di Goku 2

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  • [Recensione] GBA - Dragon Ball Z: Il Destino di Goku 2

    NIENTE PIU’ TORNEI….
    La serie Z non è più incentrata sugli splendidi tornei iniziali, ma narra vicende avventurose del gruppo Dragonball. La seconda parte del “destino di Goku” comincia esattamente da dove era terminata la prima: appena concluso il combattimento del nostro eroe contro Frieza, sul pianeta Namek.
    Senza svelarvi troppi eventi della trama (che riprende fedelmente il lungometraggio animato), questo secondo capitolo racconta di un’epoca futura, dove due androidi dai poteri apocalittici hanno portato distruzione e carestia nella nostra amata Terra.
    Nel frattempo, Gohan e compagni attendono con ansia il ritorno di Goku da Namek, ma vengono improvvisamente attaccati dal redivivo Frieza e King Cold padre. Inutile sottolineare la preoccupazione della combriccola: se Frieza è vivo Goku è stato sconfitto, quindi pare schiattato.
    I due avversari sembrano invincibili e ricchi di risorse combattive, sconfiggerli potrebbe essere deleterio e impresa costellata da grosse perdite.
    Senza infamia e senza paura, il gruppo comunque si presenta al cospetto dei due sterminatori, intenti a bloccare in parte la loro azione demolitrice.
    King Cold e figlio inizialmente schernisco la banda d’impavidi paladini, ma devono ammainare bandiera all’arrivo di un misterioso ragazzino.
    Il piccoletto elimina in quattro e quattr’otto i due boriosi alieni, destando lo stupore generale tra la scarna folla (spettatrice).
    Concluso il repentino combattimento, il giovanotto rivelerà a Gohan qualcosa di stupefacente e pericoloso……….. A voi il seguito.




    Premesso che mi piace lo stile deformed di Toriyama, ho notato con piacere che i disegni e le rappresentazioni a video rimangono sempre fedeli al tratto del cartooner giapponese.
    Anche lo spirito del gameplay ricalca una trama collaudata, che all’inizio può risultare banale e profonda come un bicchiere d’acqua, ma facendo scorrere gli eventi si dipana lungo una serie di risvolti e colpi di scena davvero imprevedibili e gradevoli.
    Dopo un buon numero di ore passate davanti allo schermo del GBA, converrete con me che la storia, seppur infarcita di giovani protagonisti, nasconde sorprese sentimentali, disgressioni morali (sul futuro della Terra), e approfondisce discretamente il background d’ogni personaggio, mettendo a nudo pregi, difetti e particolari psicologici di credibile stesura romanzata.

    …..MA AVVENTURE AI CONFINI DEL MONDO
    Chiariamo ogni dubbio sull’origine videogiocosa del prodotto: Dragonball è un gioco d’azione corredato da tanti elementi RPG, improntato su una deliziosa visuale a volo d’uccello. Il connubio degli stili ha sfociato in un felice risultato: la miscela action, condita da insalatone giocoruolistica, impegna il giocatore in sessioni rullacartoni con nemici di diverse taglie, senza tralasciare ragionamento e ricerca. Il picchiaduro, in termini quantitativi, ha il sopravvento sui momenti pensati, però non è mai esagerato e troppo continuo. Il tutto è organizzato molto bene, con un gameplay intramezzato da eterogenei modi d’agire, che non delude mai.
    In principio ricoprirete il ruolo di Gohan (figlio di Goku e Chi-Chi), il quale sarà debole e privo di qualsiasi super potere. La madre del ragazzino, nella spasmodica attesa del ritorno di Goku, ribadisce continuamente che non gli permetterà d’intraprendere la strada del padre. Gohan, dal canto suo, già un bel pezzo avanti con gli allenamenti, e col solo pensiero in testa di prendere l’eredità del padre, non approva la testardaggine della madre, e l’ossessionante ritornello giornaliero: - Gohan…. Vai a studiare!!!! –
    Alla fine il bambinetto soccombe, e passa il pomeriggio sopra ai libri di matematica. Però, come un lampo, a metà giornata Gohan percepisce due strane forze in arrivo, e subito dopo è contattato da Krillin (il fidato amico pelato). Il fedele compagno gli annuncia che anche lui ha sentito quelle strane auree, e invita a raggiungerlo nelle Terre del nord. Gohan si munisce d’armatura da combattimento e parte (volando) verso la meta.

    Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, anche qui avrete punti ferita, punti magia (servono per lanciare le varie onde Kahmehameha) e potrete passare di livello. L’HUD a video mostra, in alto a sinistra (vostra) le tre barre principali: salute (verde), energia (rossa) ed esperienza (blu). Terminata la linea della salute morirete, se finite quella dell’energia non potrete più adoperare i poteri, e riempita la barra dell’esperienza raggiungerete il livello successivo. Questo comporta un innalzamento (graduale e bilanciato) della forza, potenza e resistenza, caratteristiche peculiari di ciascun personaggio.
    Queste tre abilità andranno a modificare i danni inflitti nei combattimenti corpo a corpo (forza), quelli con poteri speciali (potenza), e la resistenza rappresenta quante ferite può subire il protagonista prima di decedere. Nella schermata dello “stato dei personaggi” potrete accedere alle informazioni sopra menzionate, esaminandole più a fondo.
    La progressione dell’eroe risulta subito intuitiva, ma troppo comandata, senza possibilità di distribuire i punti esperienza assegnati, e nemmeno scegliere una super mossa piuttosto che un’altra.
    Italian Spaghetti Sci-Fi Web Series: Vincent Kosmos The Time Thief

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  • #2


    I comandi sono assimilabili dopo un paio di minuti di pratica. Premendo A si porta il colpo, B serve per scatenare l’onda energetica (o altro), schiacciando L si scorrono i vari tipi di attacchi energetici (da acquisire nel corso della storia), mentre con R si adopera lo Scouter. Ovviamente utilizzando il D-pad muoverete l’ometto. Select è usato per entrare nella modalità mini-mappa, e pigiando Start entrerete nel menù di stato ove, in aggiunta al consulto delle skill del personaggio, sarete in grado di maneggiare gli oggetti recuperati.
    Semplice e indolore come vedete, però per certi versi limitativo perché le azioni in combattimento sono poche, e di esigua malleabilità. Fin da subito avrete a disposizione tutti i colpi a mani nude (due), mentre allenandovi e avanzando d’esperienza acquisirete nuove super mosse. Troppo poco per non stancare, solo l’essenziale per divertire qualche ora.

    A mano a mano che gli eventi completeranno il puzzle storico, troverete altri personaggi come Piccolo, Vegeta, Goku e banda cantante, colonne portanti dell’intera saga. Bella l’opzione che permette di adoperarli tutti, perché ognuno di loro possiede virtù proprie da dosare e capire come usufruirne nella numerosissima schiera di quest e sottoquest proposte. Purtroppo nessun personaggio si differenzia nello stile di lotta, due mosse e stop. Variano i poteri speciali, ma comunque non di molto.
    Per cambiare l’eroe da comandare vige la regola dello switch, non potrete farlo quando più vi fa comodo. Nel peregrinare attraverso villaggi e città, di tanto in tanto, scoverete delle piccole piattaforme tonde con sopra inciso il simbolo della Capsule Corporation (una doppia C). Lì vi sarà permesso salvare la partita, e appunto cambiare il personaggio.

    Praticamente perfetto pure il metodo di spostamento tra una città e l’altra: al cospetto di cartelli mappati, accostandovi e premendo A la scena muterà radicalmente. Il protagonista sarà inquadrato di spalle, sotto di lui una cartina del mondo che si sposta in nostalgico Mode7. In alto a sinistra una stilizzazione completa della mappa con indicato il punto d’arrivo (una stella). Smanettando con la croce direzionale farete volare il coraggioso, arrivato nel luogo consigliato premete A di nuovo e planerete a terra. Facilissimo.
    Nel corso delle vostre scorribande terrestri esistono altri modi per trasferimenti veloci: posizionatevi sopra minuscoli basamenti con intagliata una freccia, premete A e osserverete l’omino schizzare a razzo in un altro punto della scena.
    Sempre mentre correte da tutte le parti, capiterà d’imbattervi in porte con un numero colorato da una determinata tinta. A voi scoprire come superarle.



    AKIRA TORIYAMA E CHINCAGLIERIE ASSORTITE
    Viaggiando per questo estesissimo universo visiterete una ventina di luoghi, ognuno suddiviso in tre/quattro aree, dove sarete impegnati in diverse quest. La trama principale rimarrà comunque legata da un filo conduttore, e in rarissime situazioni vi troverete a compiere missioni che esulano totalmente da essa.
    La vicenda è tuttavia sempre ricca di verve e simpatia, e i personaggi ideati da Akira infondono carisma e a volte regalano al giocatore minuti esilaranti.
    Gli enigmi non sono certo prove alla Sherlock Holmes, poca fatica mentale per risolverli, ma spezzano nettamente il pestaggio gratuito. Lividi e botte, anche se meno preponderanti rispetto al primo episodio, la fanno ancora da padroni, divertendo quel che basta.

    Gli oggetti come le capsule e qualche armamento singolare donano un tocco di varietà in più, che spruzza come acqua santa su un gameplay non troppo polimorfo.
    Ottima la cosmesi, con una dose surplus di paesaggi e panorami differenti. Passerete dalla West City (e beccherete pure il comicissimo Satan) col suo sindaco cane, sfilerete fieri nei cieli del villaggio pinguino, per poi atterrare nelle desolate Terre del nord. Le tinte forti e lucenti dominano un insieme curato e ispirato, spesso dando risalto ad un singolo colore per ambiente. Qualsivoglia zona è sormontata da una palette base composta da quattro/cinque sfumature, che pitturano natura ed edifici. Questa scelta pare vincente per due motivi: intanto pochi colori primari significano omogeneità di veduta e chiarezza oculare, poi gli oggetti e altri piccoli vezzi si distinguono benissimo dalla massa.
    Gli agglomerati urbani e naturali ricopiano strettamente quelli già visti nel cartoon, assemblando stereotipi tondi e quadrati, a vere e proprie forme umane. L’Atari ha pescato dalla classe della serie, mutuando gli sketch dell’artista, progettando e costruendo un modo veramente poco dissimile dall’originale.
    Modellati alla grande gli sprite di Goku e soci, splendidi da vedere, perfino si distingue la bocca col naso. Purtroppo le animazioni hanno una carnet limitato e poco incisivo (i pugni sembrano quelli di un bambinetto). Vabbe, chapeau!
    Pure le musiche raccolgono l’eredità lasciata dall’anime, e lo speaker del Gameboy fa il suo onesto lavoro. Il consumatore orecchierà le melodie più avvincenti, riconoscendole in un batter di ciglio, ritrovandosi qualche volta a fischiettarle a memoria su autobus e al mare (vista la stagione).

    Tirando le redini dei cavalli posso affermare che questo Dragonball è un discreto prodotto, azzannato da alcune pecche pesantucce che intaccano gameplay e mente del giocatore. Però il titolo si può forgiare di una trama distensiva e particolareggiata, segugia del film d’animazione.
    Un must per i fan della serie ed in generale per i ragazzini, gli altri lo provino senza riserve e pregiudizi, può piacere.
    Italian Spaghetti Sci-Fi Web Series: Vincent Kosmos The Time Thief

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    • #3
      Essendo un gioco da quel che ho visto(img) hai sbagliato sezione del forum anche se si tratta di dragonball
      On UOItalia(ho smesso purtroppo):
      Ice Storm il ghiacciolo
      Liu Bei l'isterico
      Pesmerga l'originale...ma che non vale una * in pvp XD



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      • #4
        Essendo ispirato ad un famoso Manga/Anime, io vedo la connessione
        Italian Spaghetti Sci-Fi Web Series: Vincent Kosmos The Time Thief

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        • #5
          Anche se ispirato ad un manga dovrebbe stare in Games&Consolle ...

          Se siete d'accordo lo sposto

          Selina la Super Gnocca Suprema(tm)
          Selino la vecchia guardia [NESOG]New Elite Spammer of Gamesnet

          I miei forum preferiti .:[GamesNET]:. .:[Anime&Manga]:. .:[Games&Console]:.

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          • #6
            Senza neanche chiedercelo gnocca devi spostarlo
            On UOItalia(ho smesso purtroppo):
            Ice Storm il ghiacciolo
            Liu Bei l'isterico
            Pesmerga l'originale...ma che non vale una * in pvp XD



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