CARATTERISTICHE ESSENZIALI
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() scrittura kana del kanjii
. suddivisione del kana
- suddivisione della parola
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* POLISILLABISMO, le parole sono cioè generalmente formate da più sillabe ( rispetto al cinese che e'monosillabico )
* AGGLUTINAZIONE, molte parole sono infatti un complesso di elementi congiunti, non fusi e separabili ( ad esembio (u)te-(to)tta-ra) se avessi ricevuto). Vi sono molte parole composte vere e proprie ( ad esempio (a.ma)no(ga.wa) Via Lattea, letteralmente "fiume(ama) di(no) latte(gawa)" )
* La lingua giapponese ha parti del discorso variabili: i verbi e gli avverbi infatti vengono coniugati e i sostantivi, che non hanno declinazione, sono seguiti da particelle che indicano i vari casi ( vedi posposizione dei casi )
* La costruzione della frase, è quasi rovesciata rispetto alla nostra - ha il seguente schema
soggetto, complementi indiretti, complemento oggetti, verbo:
(se.i)(to) wa (se.n)(se.i) ni (te)(ga.mi) o (ka)ku
scolaro (lo) maestro (al) lettera (una) scrive
lo scolaro scrive una lettera al maestro
* Attributi, complementi di specificazione, avverbi, proposizioni relative precedono sampre il nome a cui si riferiscono e vengono classificati come "modificatori del nome". Questo vale anche quando il nome è il soggetto, il cuqle perciò non si troverà più all'inizio della frase ma sarà preceduto dai suddetti elementi grammaticali
(o.mo)(shi)roi-(ho.n)
interessante libro
un libro interessante
(se.i)(to)-no-(ho.n)
scolaro dello libro
il libro dello scolaro
(ha.ya)ku-(a.ru)ku
velocemente cammina
cammina velocemente
(ko)(do.mo)-wa-(ka).tta-ri.n.go-o-(ta)be.ru
bambino (il) ha comperato mela (la) mangia
il bambino mangia la mela che ha comperato
!Anche la proposizione secondaria precede la primaria; in definitiva in giapponese ciò che è secondario precede ciò che e'principale, e quindi viene messo in rilievo ciò che è secondario:
(ga.ku)(se.i)-ga-(tsu)i.ta-(to.ki)-(a-me)-ga-(fu)tte-i.ma.shi.te
studenti (gli) arrivavano quando pioggia (la) cadendo stava
stava piovendo quando arrivarono gli studenti
* la proposizione interrogativa ha la stessa costruzione di quella non interrogativa, con la sola aggiunta della particella finale ka:
(ho.n)-o-(yo)mi.ma.shi.ta-ka
libro (il) ha letto (?)
ha letto il libro ?
* Mancano il Genere e il numero, che di solito di deducono dal contesto, i pronomi relativi e gli articoli; nelle frasi precedenti si e'in fatti tradotto come articolo ciò che in realta è un aparticella che serve ad indicare il caso
* Esiste una categoria di aggettivi che, in funzione di predicato nominale, si coniugano come i verbi.
* il verbo ha una forma unica per ogni singolo tempo, coiè non si hanno variazioni a seconda del soggetto sia in prima, seconda o terza persona singolare o plurale. E'una caratteristica che contribuisce all'indeterminatezza tipica della lingua giapponese, dato che il soggetto e il complemento oggetto vengono facilmente omessi. Vi sono due forme, una detta "gentile" o "formale", che si ottiene col verbo ausiliario o onorifico ma.su e una detta "piana" o "informale".
Non e'possibile la costruzione passiva col verbo intransitivo
* Ci sono moltissime forme onorifiche o gentili
* Vi è una forma di linguaggio femminile e una forma di linguaggio maschile
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() scrittura kana del kanjii
. suddivisione del kana
- suddivisione della parola
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* POLISILLABISMO, le parole sono cioè generalmente formate da più sillabe ( rispetto al cinese che e'monosillabico )
* AGGLUTINAZIONE, molte parole sono infatti un complesso di elementi congiunti, non fusi e separabili ( ad esembio (u)te-(to)tta-ra) se avessi ricevuto). Vi sono molte parole composte vere e proprie ( ad esempio (a.ma)no(ga.wa) Via Lattea, letteralmente "fiume(ama) di(no) latte(gawa)" )
* La lingua giapponese ha parti del discorso variabili: i verbi e gli avverbi infatti vengono coniugati e i sostantivi, che non hanno declinazione, sono seguiti da particelle che indicano i vari casi ( vedi posposizione dei casi )
* La costruzione della frase, è quasi rovesciata rispetto alla nostra - ha il seguente schema
soggetto, complementi indiretti, complemento oggetti, verbo:
(se.i)(to) wa (se.n)(se.i) ni (te)(ga.mi) o (ka)ku
scolaro (lo) maestro (al) lettera (una) scrive
lo scolaro scrive una lettera al maestro
* Attributi, complementi di specificazione, avverbi, proposizioni relative precedono sampre il nome a cui si riferiscono e vengono classificati come "modificatori del nome". Questo vale anche quando il nome è il soggetto, il cuqle perciò non si troverà più all'inizio della frase ma sarà preceduto dai suddetti elementi grammaticali
(o.mo)(shi)roi-(ho.n)
interessante libro
un libro interessante
(se.i)(to)-no-(ho.n)
scolaro dello libro
il libro dello scolaro
(ha.ya)ku-(a.ru)ku
velocemente cammina
cammina velocemente
(ko)(do.mo)-wa-(ka).tta-ri.n.go-o-(ta)be.ru
bambino (il) ha comperato mela (la) mangia
il bambino mangia la mela che ha comperato
!Anche la proposizione secondaria precede la primaria; in definitiva in giapponese ciò che è secondario precede ciò che e'principale, e quindi viene messo in rilievo ciò che è secondario:
(ga.ku)(se.i)-ga-(tsu)i.ta-(to.ki)-(a-me)-ga-(fu)tte-i.ma.shi.te
studenti (gli) arrivavano quando pioggia (la) cadendo stava
stava piovendo quando arrivarono gli studenti
* la proposizione interrogativa ha la stessa costruzione di quella non interrogativa, con la sola aggiunta della particella finale ka:
(ho.n)-o-(yo)mi.ma.shi.ta-ka
libro (il) ha letto (?)
ha letto il libro ?
* Mancano il Genere e il numero, che di solito di deducono dal contesto, i pronomi relativi e gli articoli; nelle frasi precedenti si e'in fatti tradotto come articolo ciò che in realta è un aparticella che serve ad indicare il caso
* Esiste una categoria di aggettivi che, in funzione di predicato nominale, si coniugano come i verbi.
* il verbo ha una forma unica per ogni singolo tempo, coiè non si hanno variazioni a seconda del soggetto sia in prima, seconda o terza persona singolare o plurale. E'una caratteristica che contribuisce all'indeterminatezza tipica della lingua giapponese, dato che il soggetto e il complemento oggetto vengono facilmente omessi. Vi sono due forme, una detta "gentile" o "formale", che si ottiene col verbo ausiliario o onorifico ma.su e una detta "piana" o "informale".
Non e'possibile la costruzione passiva col verbo intransitivo
* Ci sono moltissime forme onorifiche o gentili
* Vi è una forma di linguaggio femminile e una forma di linguaggio maschile
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