Questa e'l'unione delle precedenti lezioni ... postero qua'tutte le lezioni preliminazi a quelle di grammatica e lessico per evitare troppi topic fissi
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Giapponese 0 : Premessa a Sillabario
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Giapponese 0 : Premessa a Sillabario
Selina la Super Gnocca Suprema(tm)
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Premessa:
Inizialmente risulterà noioso e a volte ripetitivo, ma serve per far capire determinati concetti della lingua Giapponese che e'molto differende dalla nostra.
La difficoltà maggiore è rappresentata dal fatto che la frase ha una struttura nettamente diversa da quella occidentale. Infatti nelle lingue indoeuropee il verbo ( col soggetto ) è l' elemento centrale, mentre per la lingua del sol levante diventa un semplice componente affine all'aggettivo ( per la quale esistono diverse cogniugazioni ) e si posiziona nella parte finale della frase, seguito da alcuni elementi che danno indicazioni non tanto sul contenuto quanto sullo stile; per esempio: il livello di cortesia, e molte sfumature che spesso sorprendono e affascinano i lettori ( ascoltatori ), come le nette differenze a seconda del sesso, della posizione sociale, dell'età degli interlocutori - cosa che avevo gia accennato qualche tempo fa.
Per il momento mi limito ad usare la forma di cortesia media ossia quella che un normale straniero userebbe nei confronti di un giapponese ... più avanti quando avremo piu dimestichezza con la lingua vedremo in dettaglio questi altri aspetti della lingua ( essenziale per comprendere ad esempio i Manga o gli Anime )
Il primo consiglio che vi do'prima di iniziare è quello di costruire la frase italiana alla giapponese prima di tradurla, in pratica di pensare alla giapponese e vi assicuro vi renderà la vita molto più facile nell'apprendere compiutamente questa lingua. (^_^) E soprattutto nel comprende "cosa" vogliono dire determiante inflessioni linguistiche particolari del Sol LevanteUltima modifica di pepe_chacho; 27-11-2002, 09:48.
Selina la Super Gnocca Suprema(tm)
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LINGUA E SCRITTURA
Nella lingua giapponese non vi è una distinzione netta, nell'articolazione dei suoni, tra una consonante e una vocale, e non viene attribuito a ciascuno di questi elementi un carattere a se stante. Il giapponese quindi non possiede un alfabeto ( come lo intendiamo noi occidentali ) ma un sillabario formato da un insiame di segni che rappresentano tutti i suoni fondamentali dellalingua; cioè simbili che non possono essere scomposti ulteriormente.
Tali fonemi sono in totale 45, incluse le 5 vocali occidentali che compaiono spesso nelle parole o singolarmente, e il suono n che puo'essere trovato da solo diventando di fatto la 46esima sillaba fonetica.
Nella tabella che includo in fondo ( ** domani magari anche le immagini se mi attivano l'account ** ) compaiono xro'51 simboli. Il motivo e'semplice ci sono alcuni fonemi che per consuetudine vengono spesso fatti coincidere con le corrispondenti vocali. Questi sono due del gruppo y e tre del gruppo w
Generalmente il sillabario - che sarebbe stato graduatamente sviluppato e alla cui formazione contribui il buddista Kuunai ( 774-835), noto col titolo onorifico di Kooboo Daishi e famoso soprattutto come calligrafo - viene chiamato kana, cioè "caratteri a prestito" e a volte gojuuon, "i suoi 50 suoni" benchè siano 46. Tali suoni sono detti saion cioe' "suoni puri" o "fondamentali".
Aggiungendo ai caratteri di alcuni di essi, in alto a destra, un piccolo segno formato da due trattini o apici nigori "impurità" o un cerchietto maru si ottengono rispettivamente 20 "suoni impuri" o dakuon e 5 "suoni semipuri" o handakuon. Infine ci sono 36 "suoni contratti" yooon che derivano dalla combinazionedi alcuni dei precedenti.
I giapponesi nella scrittura utilizzano generalmente il sillabario chiamato hiragana, ma ne hanno un secondo katagana impiegato di norma nei testi scientifici, per le trascrizioni di termini onomatopeici e per le parole straniere o di origine straniera ( escluse quelle cinesi ) o per riagioni puramente estetiche / stilistiche.
Osservando i due sillabari si puo'subito notare una differenza sostanziale: quello hiragana ha uno stile cursivo, mentre quello katagana ricorda molto di piu'uno stile stampatello
In entrambe le parole che distinguono i sillabari si nota la parte kana ( che diventa gana nella prima per ragioni eufoniche ) che significa "carattere prestato", infatti i due sillabari sono stati tratti dai caratteri cinesi.
hira significa "comune", "ordinario" ossia "carattere prestato di uso comune" o corsivo.
kana significa "parte", "frammento" ossia "carattere prestato di frammento/parte" e cioe'prendento solo una parte di un carattere completo
E'importante ricordare che i due sillabari NON sono mai usati contemporaneamente nella stessa parola.
A destra il simbolo occidentale ( detto ROMANJI )
In alto il simbolo hiragana
In basso il simbolo katagana
^ mi sono accorto di un errore la seconda riga Ja Ju Jo in realtà e' za zu zo ^
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GLI IDEOGRAMMI CINESI
La grammatica giapponese è basata essenzialmente sull'uso dei caratteri idieagrafici cinesi, i cosiddetti KANJI ( KAN l'antico nome della Cina, ji vuol dire carattere ), che si ritiene siano stati introdotti in giappone intorno al V secolo d.C. Nella scrittura ideagrafica ogni ideogramma corrisponde ad un idea ed è la rappresentazione grafica del concetto che si vuole esprimere.
In origine i simbili erano pittogrammi e rappresentavano la forma delle cose del mondo sensibile mediante una figurazione schematica, Attraverso i secoli pero', la natura pittorica dei simboli è andata via via scomparendo, tant'è che sarebbe inutile oggi, nella maggior parte dei casi, tentare di individuare il significato di un ideogramma dalla sua forma.
All'inizio i giapponesi presero dai cinesi un certo numero di caratteri e, tenendo conto che non del loro contenuto ideografico ma del loro valore fonetico, li usarono per rappresentare i differenti suoni della loro lingua: questi nn erano che una cinquantina sufficiente a coprire le loro esigenze.
Il cinese era però una lingua monosillabica in cui una leggera modulazione di voce bastava a cambiare il significato di una parola ... E poichè ogni modulazione corrispondeva poi alla scrittura di un ideogramma, i giapponesi, dovendo rappresentere graficamente un emissione della loro voce, si trovarono di fronte ad un considerevole numero di caratteri quasi identici aventi lo stesso suono, cominciarono diciamo a usare diversi ideogrammi a capriccio. Tutto questo creò gran confusione che ha reso assai difficile la traduzione di lettere e documenti antichi. Col tempo si cambio il metodo e si cominciarono ad usare gli ideogrammi per la loro rappresentazione simbolica ...
Cioè, ad esempio, volendo rappresentare graficamente la parola hi, che vuol dire "sole" e anche "giorno" o in alcuni casi "luce" i giapponesi si servirono dell'ideogramma
volendo rappresentare la parola moto che vuol dire "origine", si servirono dell'ideogramma
e così via ...
Ma quando dalla rappresentazione di idee semplici che richiedevano l'uso di un solo ideogramma si passo a idee piu complesse e quindi all'uso di due o piu caratteri, i giapponesi furono indotti ad abbandonare la pronuncia originaria e a usarne una risultante dalla fusione delle singole emissioni di voce degli ideogrammi stessi. Ad esempio considerando il nome del loro paese "il paese all'origine del sole" si servirono di due ideogrammi ( quali saranno !^^ ). hi fu letto nichi e moto fu letto hon per contrazione dei suoni risulta NIHON o NIPPON ossia "il paese del sol levante" ossia "Giappone"
Da questo strano connubio di due lingue profondamente differenti quella giapponese ne e'uscita attraverso i secoli completamente trasformata; ne scaturì una nuova lingua composta da nuove parole chiamate kango ( kan = "cina", go = "parola" ossia parola parola cinese ) per la loro nobile origine e per la loro brevità incontrarono il favore del popolo e quindi longevità. Tale flusso di parole, tuttora in espansione, ha incrementato fortemente il lessico giapponese ( attualmente ne costituisce il 60%), e ha fatto di questa lingua, che conta oltre 700mila vocabili, uno dei piu ricchi del mondo ( forse IL più ricco linguaggio moderno a base di ideomi).
Se da un lato tale ricchezza costtuisce un patrimonio prezioso, dall'altro rappresenta però un ostacolo insormontabile; questo ha portato il giappone ad abbandonare tale metodo per una più scrittura piu semplice e più pratica. Difatti molte parole giapponesi di origine cinese hanno una identica pronuncia ma un significato differente, e quindi non possono essere distinte graficamente l'una dall'altra se la scrittura e'solamente fonetica, ma sono distinguibili se e'ideografica. Ad esempio la parola
KANJI
oltre a significare carattere cinese vuol dire senzazione, impressione o anche senso: ai 2 significati corrispondono 2 ideogrammi differentie consiste in una distinzione grafica ben visibile.
Ultima modifica di pepe_chacho; 27-11-2002, 15:25.
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GLI IDEOGRAMMI CINESI 2nda parte
L'abolizione pura e semplice degli ideogrammi non era però sufficiente a risolvere il problema che della scrittura poichè, a differenza della lingua cinese, quella giapponese ha parole, desinenze, suffissi e prefissi che non sono rappresentati con caratteri fonetici. Prendiamo in esempio deru, che significa "uscire", viene rappresentato con l'ideogrammache però rappresenta solo una base del verbo. cioe de; la desinenza -ru deve essere aggiunta e scritta con uno dei caratteri fonetici ... ossia il carattere hiragana ru <ometto l'immagine controllate nel sillabario>
A questa esigenza in un primo tempo si provvide con l'uso di ideogrammi impegnati secondo il loro valore fonetico, ma questo provocava spesso confusioni e modi differenti di scrivere la stessa parola usando ideogrammi differenti. Con questo metodo furono scritti i Kajiki - i piu antico libro giapponese giunto nell'epoca contemporanea scritto nel VII secolo d.C. e in Man'yoshuu' che e'una raccolta di poesie del XI secolo d.C.
Per questo motivo nei secoli furono scritti/creati i due sillabari di cui ho gia accennato !
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GLI IDEOGRAMMI CINESI 3za parte
Esaminiamo ora i caratteri ideografici. Nella loro grande maggioranza i Kanji sono composti di due parti, una chiamata "radicale", che esprime il significato generico del carattere, l'altra chiamata "fonetica", che fornisce la lettura del carattere stesso. Prendiamo ad esempio l'ideogrammache, con l'aggiunta della desinenza su si legge hana-su
"parlare".
La radicale e'la meta di sinistra dell'ideogramma () corrisponde al significato "dire" e si legge ui. Appare così evidente la relazione che ha il significato "parlare" e la sua parte radicale "dire". La fonetica hanasu è la sua parte destra (
) e diede in origine al carattere composto la sua pronuncia cinese.
Ultima modifica di pepe_chacho; 27-11-2002, 15:20.
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GLI IDEOGRAMMI CINESI 4ta parte
Un Kanjii ha generalmente due pronuncie: una e'di derivata dalla pronuncia cinese ed è detta on "suono", l'altra è la pronuncia prettamente giapponese ed e'detta kun, "letteratura" o "insegnamento". Alcuni caratteri hanno piu pronuncie on e piu di una pronuncia kun.
In genere la pronuncia on viene usata quando il carattere e'unito a un altro per formare una parola composta .... Ad esempio, kuukoo "aereoporto" si scrive con due ideogrammi
che vengono pronunciati con on: kuu "cielo" e koo "porto" ossia "porto del cielo".
La pronuncia kun viene usata invece quando i caratteri non si trovano in composizione con altri ... in questo caso "Cielo" si pronuncia sora "Porto" si pronincia minato
Conoscere la radicale di un carattere è importante, oltre per comprendere subito il significato generico, anche per i dizionari ^_^; in fatti sono ordinati generalmente per radicale ... mentre alcuni piu compatti per numero di tratti
NOTA.
Ci sono circa 50,000 Kanji ma quelli normalmente usati sono meno di 3000. E comunque secondo un recente sondaggio del numero di ideogrammi utilizzati sulle riviste e sui giornali 500 ideogrammi rappresentano l'80% del totale usato, mentre 1000 rappresenza oltre il 90%.
1000 sono gli ideogrammi insegnati nelle scuole elementari , mentre uno studente universitario in media e'in grado di riconoscere e riscrivere fino a 1500 ideogrammi ( in media poi ci sono i genii)
QUESTA PARTE E'CONCLUSA ORA UN PO DI ORTOGRAFIA E PRONUNCIAUltima modifica di pepe_chacho; 27-11-2002, 15:23.
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