(Hauru no ugoku shiro - 2004)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura di: Hayao Miyazaki
Storia di: Diana Wynne Jones
Prodotto da: Toshio Suzuki
Produzione: Dentsu Inc., NTV, Tohokushinsha Film Corp e Tokuma Shoten
Realizzazione: Studio Ghibli
Distribuzione: Lucky Red
USCITA ITALIANA: 2 Settembre 2005
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Dopo l'improvvisa rinuncia di Mamoru Hosoda, scelto per la direzione di questo lungometraggio prodotto in casa Ghibli, è stato proprio il gran capo Hayao a decidere di prendere le redini e firmare la sua ennesima regia, il suo ennesimo capolavoro. Ad assicurarci questo anche la fonte da cui Howl's è tratto, ovvero dalla penna della scrittrice britannica Diana Wynne Jones. Un progetto che segna importanti passi nel mondo digitale dello studio d'animazione più noto del sol levante. Howls' infatti, più di ogni altro lavoro Ghibli, porta notevoli incrementi dell'uso delle nuove tecnologie, comprese integrazioni di modelli in CG, ancora maggiori di quelli utilizzati per "La Città Incantata" (2001).
La storia inventata dalla Jones è ambientata nell'Inghilterra del XIX secolo e racconta le vicende di Sophie, una giovane ragazza che lavora nel negozio di cappelli ereditato dal padre. Il momento che dà il via alla storia è l'incontro di Sophie con il Mago Howl, bello ma un tipo un po fuori dal comune. A notare l'incontro e a ben pensare di bloccare ogni nuovo sentimento alla nascita ci pensa la malvagia strega delle Terre Desolate che getta un incantesimo su Sophie, che si ritroverà così nel corpo di una anziana signora. La ragazza così cambiata scappa da casa e girovaga fino a ritrovarsi all'interno del Castello (errante) di Howl. Quì nasconde la sua identità e prende servizio come donna delle pulizie riportando lo splendore in ogni angolo buio e sporco del castello. Così vicini e così lontani Sophie e Howl attraverseranno molte avventure a base di magia e non solo, prima di poter trovare un rimedio contro il sortilegio su Sophie.
La nuova fatica del maestro Miyazaki, come prima anticipato, nasce all'insegna della computer grafica. Guardando la pellicola si assiste ad uno sfoggio di colori sorprendente, tendenti a gradazioni di giallo, marrone e altre tonalità per meglio assecondare la storia, ad una pulizia maniacale dei disegni e alle curatissime animazioni che lo Studio Ghibli realizza per ogni singola scena. La storia della scrittrice Jones è intercalata a scenografia dallo stesso Hayao, il che assicura una perfetta collocazione (temporale) delle scene al fine di rendere il più scorrevole e coinvolgente possibile il prodotto finale, anche se la linea logica della storia originale viene 'smussata' da Miyazaki. La sua firma si intravede soprattutto nelle scene di battaglie notturne, con colori e stile di disegno che ricorda Nausicaa (1984) o più le tavole a fumetti che altro. L'intera storia viene sempre vissuta dal punto di vista di Sophie, la cui cura (psicologica) per il personaggio è veramente enorme. Ritornando al disegno la grande differenza stilistica la troviamo nei fondali. Grazie all'ambientazione della storia, le scene in esterno sono numerosissime e la vista dei fondali realizzati crea uno spettacolo unico all'occhio. Ma le proporzioni 'perfette' dei precedenti film Ghibli quì lasciano il posto all'immaginazione e alla sperimentazione, con proporzioni fuori dal comune e mutazioni di forme e colori. Per la parte sonora d'obbligo ricordare la presenza di Jo Hisaishi, storico compositore in forza a numerosissime pellicole prodotte allo studio.
Troviamo numerose incongruenze tra il libro e lo script di Miyazaki, come l'immagine del castello descritte dalla Jones, molto più somigliante alla 'nostra' immagine di castello e non all'edificio assemblato 'alla meno peggio' disegnato da Hayao, o al fatto che nel libro il castello fluttui e non cammini, come nel caso della pellicola. Ma Miyazaki, abile narratore, sà dove portare la fantasia dei suoi spettatori e ogni minima differenza è il risultato di un attento studio. Studio invece che non troviamo nei disegni, o più propriamente viene lasciata una certa fantasia realizzativa, rispetto al calcolo di proporzioni precise imposto nelle precedenti pellicole, il tutto visto come a dare sfogo alle più improbabili immaginazioni del regista.
Degno di menzione, tra i capi animatori che hanno lavorato a Howl's, il geniale Kitaro Kosaka, autore del mediometraggio "Nasu: Andalusia No Natsu" (2004).
"Il Castello Errante di Howl" ha ricevuto recensioni positive in giro per tutto il mondo e ai più noti festival cinematografici. Ma l'anteprima mondiale l'ha avuta il nostro Festival del Cinema di Venezia nel 2004, in cui era anche in concorso e dove ha ricevuto lo speciale premio Osella. In Giappone è uscito il 20 Novembre 2004 rimanendo in classifica per tantissime settimane e sbaragliando i botteghini delle isole. In Francia è uscito il 12 Gennaio 2005 riuscendo a superare i 12 milioni di euro di incasso della pellicola ad oggi. Ad accaparrarsi i diritti dell'edizione italiana questa volta troviamo la Lucky Red, a differenza della Mikado di "Spirited Away" e, soprattutto, lontani dalle mani della disastrosa Buena Vista. L'uscita nelle sale italiane è prevista per il 2 Settembre 2005.
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura di: Hayao Miyazaki
Storia di: Diana Wynne Jones
Prodotto da: Toshio Suzuki
Produzione: Dentsu Inc., NTV, Tohokushinsha Film Corp e Tokuma Shoten
Realizzazione: Studio Ghibli
Distribuzione: Lucky Red
USCITA ITALIANA: 2 Settembre 2005
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Dopo l'improvvisa rinuncia di Mamoru Hosoda, scelto per la direzione di questo lungometraggio prodotto in casa Ghibli, è stato proprio il gran capo Hayao a decidere di prendere le redini e firmare la sua ennesima regia, il suo ennesimo capolavoro. Ad assicurarci questo anche la fonte da cui Howl's è tratto, ovvero dalla penna della scrittrice britannica Diana Wynne Jones. Un progetto che segna importanti passi nel mondo digitale dello studio d'animazione più noto del sol levante. Howls' infatti, più di ogni altro lavoro Ghibli, porta notevoli incrementi dell'uso delle nuove tecnologie, comprese integrazioni di modelli in CG, ancora maggiori di quelli utilizzati per "La Città Incantata" (2001).
La storia inventata dalla Jones è ambientata nell'Inghilterra del XIX secolo e racconta le vicende di Sophie, una giovane ragazza che lavora nel negozio di cappelli ereditato dal padre. Il momento che dà il via alla storia è l'incontro di Sophie con il Mago Howl, bello ma un tipo un po fuori dal comune. A notare l'incontro e a ben pensare di bloccare ogni nuovo sentimento alla nascita ci pensa la malvagia strega delle Terre Desolate che getta un incantesimo su Sophie, che si ritroverà così nel corpo di una anziana signora. La ragazza così cambiata scappa da casa e girovaga fino a ritrovarsi all'interno del Castello (errante) di Howl. Quì nasconde la sua identità e prende servizio come donna delle pulizie riportando lo splendore in ogni angolo buio e sporco del castello. Così vicini e così lontani Sophie e Howl attraverseranno molte avventure a base di magia e non solo, prima di poter trovare un rimedio contro il sortilegio su Sophie.
La nuova fatica del maestro Miyazaki, come prima anticipato, nasce all'insegna della computer grafica. Guardando la pellicola si assiste ad uno sfoggio di colori sorprendente, tendenti a gradazioni di giallo, marrone e altre tonalità per meglio assecondare la storia, ad una pulizia maniacale dei disegni e alle curatissime animazioni che lo Studio Ghibli realizza per ogni singola scena. La storia della scrittrice Jones è intercalata a scenografia dallo stesso Hayao, il che assicura una perfetta collocazione (temporale) delle scene al fine di rendere il più scorrevole e coinvolgente possibile il prodotto finale, anche se la linea logica della storia originale viene 'smussata' da Miyazaki. La sua firma si intravede soprattutto nelle scene di battaglie notturne, con colori e stile di disegno che ricorda Nausicaa (1984) o più le tavole a fumetti che altro. L'intera storia viene sempre vissuta dal punto di vista di Sophie, la cui cura (psicologica) per il personaggio è veramente enorme. Ritornando al disegno la grande differenza stilistica la troviamo nei fondali. Grazie all'ambientazione della storia, le scene in esterno sono numerosissime e la vista dei fondali realizzati crea uno spettacolo unico all'occhio. Ma le proporzioni 'perfette' dei precedenti film Ghibli quì lasciano il posto all'immaginazione e alla sperimentazione, con proporzioni fuori dal comune e mutazioni di forme e colori. Per la parte sonora d'obbligo ricordare la presenza di Jo Hisaishi, storico compositore in forza a numerosissime pellicole prodotte allo studio.
Troviamo numerose incongruenze tra il libro e lo script di Miyazaki, come l'immagine del castello descritte dalla Jones, molto più somigliante alla 'nostra' immagine di castello e non all'edificio assemblato 'alla meno peggio' disegnato da Hayao, o al fatto che nel libro il castello fluttui e non cammini, come nel caso della pellicola. Ma Miyazaki, abile narratore, sà dove portare la fantasia dei suoi spettatori e ogni minima differenza è il risultato di un attento studio. Studio invece che non troviamo nei disegni, o più propriamente viene lasciata una certa fantasia realizzativa, rispetto al calcolo di proporzioni precise imposto nelle precedenti pellicole, il tutto visto come a dare sfogo alle più improbabili immaginazioni del regista.
Degno di menzione, tra i capi animatori che hanno lavorato a Howl's, il geniale Kitaro Kosaka, autore del mediometraggio "Nasu: Andalusia No Natsu" (2004).
"Il Castello Errante di Howl" ha ricevuto recensioni positive in giro per tutto il mondo e ai più noti festival cinematografici. Ma l'anteprima mondiale l'ha avuta il nostro Festival del Cinema di Venezia nel 2004, in cui era anche in concorso e dove ha ricevuto lo speciale premio Osella. In Giappone è uscito il 20 Novembre 2004 rimanendo in classifica per tantissime settimane e sbaragliando i botteghini delle isole. In Francia è uscito il 12 Gennaio 2005 riuscendo a superare i 12 milioni di euro di incasso della pellicola ad oggi. Ad accaparrarsi i diritti dell'edizione italiana questa volta troviamo la Lucky Red, a differenza della Mikado di "Spirited Away" e, soprattutto, lontani dalle mani della disastrosa Buena Vista. L'uscita nelle sale italiane è prevista per il 2 Settembre 2005.
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