Originally posted by Brynn
Il punto è questo.
Non riuscirei mai ad amare qualcuno che vegeta in mia funzione.
Deve amarmi, adorarmi ma anche essere intrigante, affascinante, con una personalità forte e interessante che non si annulla per il nostro rapporto ma continua a crescere interiormente anche al di fuori di esso.
Io trovo che l'amore sia una sorta di sentimento molto vampirico.
Rimango con una persona finchè questa ha qualcosa di stimolante da darmi, qualcosa che mi faccia crescere interiormente, mentalmente e spiritualmente.
Assimilo e risucchio tutto ciò che questo può dare arricchendo me stessa, migliorando il mio io attraverso questo rapporto.
Ma molti, purtroppi, smettono di crescere e alla fine mi trovo accanto solo un guscio vuoto che stimola in me solo un sentimento di estrema pietà.
Da simbionte a parassita.
A quel punto rivolgo le mie attenzioni a qualcun'altro, qualcuno che possa darmi altre emozioni, sensazioni, idee, conoscenze.
Ritengo sia questo il vero problema della fine dei raporti di coppia e dello scemare della passione.
All'inizio ci sono tante cose da scoprire, ma poi, se vedi che l'altra persona non ti da più nulla perchè è statica, i sentimenti scemano.
E i primi sintomi di ciò si intravvedono di solito quando ci si inizia a chiamare "amore, tesoro, cicci" invece che con i propri nomi.
Il nome ha una valenza magica, evocativa, riassuntiva della personalità che vuoi assimilare.
Quando questo si perde in un nomignolo banale che puoi dare a tremila altre persone (mia morosa, la mia ragazza, mia moglie... mio moroso, il mio ragazzo, mio marito) è un chiaro sintomo che qualcosa non va.
Detesto tutti i rapporti di annullamento totale in cui la ragzza ad esempio, va a comprare capi di abbigliamento per il compagno, io non lo farei mai: vai e ti vesti come cavolo vuoi, e scegi tu, lasciando che le tue scelte continuino ad influenzare il tuo carattere.
Detesto tutte quelle stupide uscite a coppiette: io, il mio ragazzo, il suo amichetto e la sua fidanzata.
Sono la vera morte dei sensi.
Alla fin fine probabilmente quando so di essere ricambiata dalla persona che amo, ho paura della banalizzazione del rapporto, per quello probabilmente fuggo dalle persone da cui provo più sentimenti e concludo solo con quelle che più di tanto non mi interessano.
Probabilmente non ho ancora incontrato nessuno adatto a me con una personalità complessa e dominante come la mia, per quello non ho ancora raggiunto la felicità.
O forse si, chissà.
Ai posteri l'ardua sentenzy.
Il punto è questo.
Non riuscirei mai ad amare qualcuno che vegeta in mia funzione.
Deve amarmi, adorarmi ma anche essere intrigante, affascinante, con una personalità forte e interessante che non si annulla per il nostro rapporto ma continua a crescere interiormente anche al di fuori di esso.
Io trovo che l'amore sia una sorta di sentimento molto vampirico.
Rimango con una persona finchè questa ha qualcosa di stimolante da darmi, qualcosa che mi faccia crescere interiormente, mentalmente e spiritualmente.
Assimilo e risucchio tutto ciò che questo può dare arricchendo me stessa, migliorando il mio io attraverso questo rapporto.
Ma molti, purtroppi, smettono di crescere e alla fine mi trovo accanto solo un guscio vuoto che stimola in me solo un sentimento di estrema pietà.
Da simbionte a parassita.
A quel punto rivolgo le mie attenzioni a qualcun'altro, qualcuno che possa darmi altre emozioni, sensazioni, idee, conoscenze.
Ritengo sia questo il vero problema della fine dei raporti di coppia e dello scemare della passione.
All'inizio ci sono tante cose da scoprire, ma poi, se vedi che l'altra persona non ti da più nulla perchè è statica, i sentimenti scemano.
E i primi sintomi di ciò si intravvedono di solito quando ci si inizia a chiamare "amore, tesoro, cicci" invece che con i propri nomi.
Il nome ha una valenza magica, evocativa, riassuntiva della personalità che vuoi assimilare.
Quando questo si perde in un nomignolo banale che puoi dare a tremila altre persone (mia morosa, la mia ragazza, mia moglie... mio moroso, il mio ragazzo, mio marito) è un chiaro sintomo che qualcosa non va.
Detesto tutti i rapporti di annullamento totale in cui la ragzza ad esempio, va a comprare capi di abbigliamento per il compagno, io non lo farei mai: vai e ti vesti come cavolo vuoi, e scegi tu, lasciando che le tue scelte continuino ad influenzare il tuo carattere.
Detesto tutte quelle stupide uscite a coppiette: io, il mio ragazzo, il suo amichetto e la sua fidanzata.
Sono la vera morte dei sensi.
Alla fin fine probabilmente quando so di essere ricambiata dalla persona che amo, ho paura della banalizzazione del rapporto, per quello probabilmente fuggo dalle persone da cui provo più sentimenti e concludo solo con quelle che più di tanto non mi interessano.
Probabilmente non ho ancora incontrato nessuno adatto a me con una personalità complessa e dominante come la mia, per quello non ho ancora raggiunto la felicità.
O forse si, chissà.
Ai posteri l'ardua sentenzy.
Io ti vorrei dare un consiglio da amico ( anche se non ti conosco molto bene ) , dovresti aprire di più il tuo cuore e non trovare ciò che per te rasenta la perfezione...non sottovalutare i nomignoli o cose del genere xk l'essere diventato marito o moglie significa aver fatto un patto che ti legerà alla persona che ami finchè morte non vi separi ( è una cosa che auguro a tutte le coppie del mondo ). Le dimostrazioni di affetto sono le cose più belle che esistano al mondo: un bacio, una carezza, levare dolcemente i capelli dal viso della tuà metà sono cose che fanno e fraanno sempre venire il batticuore.
adesso parlo personalmente, ma se io decido di amare una persona, x me è e sarà la cosa a cui terrò di più x tutta la mia vita
Commenta