Maschi, il complesso immotivato delle dimensioni
Il 23% degli italiani insoddisfatto della misura del pene: un problema psicologico. Primo studio antropometrico dei genitali
ROMA - Maschi italiani non più latin lover ma con il 'complesso di pollicino'. Anche se le «misure medie» dimostrano che è infondato. Il 23% degli uomini della penisola si ritiene insoddisfatto delle dimensioni del pene in realtà senza averne motivo: le misure sono regolari e il problema è soprattutto psicologico. Il dato emerge dal volume «Bilancio di tre edizioni della settimana della prevenzione andrologica», la più ampia indagine sulla popolazione maschile della penisola, realizzata dalla Società italiana di andrologia (Sia) e presentata lunedì al Palazzo dell'informazione a Roma.
LE PRIME MISURE - La Sia ha anche preso le misure agli italiani, conducendo il primo studio antropometrico dei genitali maschili. Sono emersi insicurezza e complessi, il più delle volte immotivati. Lo studio ha coinvolto 2.392 uomini.
«La lunghezza media del pene a riposo - spiega Edoardo Pescatori, responsabile del servizio di andrologia dell'Hesperia Hospital di Modena - è risultata di 13,5 cm tra i 20 e i 49 anni e la circonferenza media pari a 9,3 cm tra i 20 e i 29 anni. Queste misure tendono ad accorciarsi con l'età () e in presenza di patologie che mettono a rischio la funzione sessuale, come diabete, ipertensione, cardiopatia ischemica, colesterolo alto».
LE PAURE DEI SINGLE OVER 50 - A sorpresa, fra gli italiani coinvolti nella ricerca, a considerare inadeguate le proprie dimensioni, senza ragione, sono soprattutto uomini fra i 50 e i 69 anni, prevalentemente celibi. Alla base della loro dismorfofobia - avvertono gli andrologi - sono per lo più paura e ansia legate al primo rapporto, che poi influenzano negativamente il resto della vita sessuale. Gli specialisti, infine, sfatano il luogo comune che i bassi siano più dotati: dalla ricerca è emersa una correlazione diretta fra lunghezza del pene e altezza dell'individuo.
articolo del Corriere della sera
Il 23% degli italiani insoddisfatto della misura del pene: un problema psicologico. Primo studio antropometrico dei genitali
ROMA - Maschi italiani non più latin lover ma con il 'complesso di pollicino'. Anche se le «misure medie» dimostrano che è infondato. Il 23% degli uomini della penisola si ritiene insoddisfatto delle dimensioni del pene in realtà senza averne motivo: le misure sono regolari e il problema è soprattutto psicologico. Il dato emerge dal volume «Bilancio di tre edizioni della settimana della prevenzione andrologica», la più ampia indagine sulla popolazione maschile della penisola, realizzata dalla Società italiana di andrologia (Sia) e presentata lunedì al Palazzo dell'informazione a Roma.
LE PRIME MISURE - La Sia ha anche preso le misure agli italiani, conducendo il primo studio antropometrico dei genitali maschili. Sono emersi insicurezza e complessi, il più delle volte immotivati. Lo studio ha coinvolto 2.392 uomini.
«La lunghezza media del pene a riposo - spiega Edoardo Pescatori, responsabile del servizio di andrologia dell'Hesperia Hospital di Modena - è risultata di 13,5 cm tra i 20 e i 49 anni e la circonferenza media pari a 9,3 cm tra i 20 e i 29 anni. Queste misure tendono ad accorciarsi con l'età () e in presenza di patologie che mettono a rischio la funzione sessuale, come diabete, ipertensione, cardiopatia ischemica, colesterolo alto».
LE PAURE DEI SINGLE OVER 50 - A sorpresa, fra gli italiani coinvolti nella ricerca, a considerare inadeguate le proprie dimensioni, senza ragione, sono soprattutto uomini fra i 50 e i 69 anni, prevalentemente celibi. Alla base della loro dismorfofobia - avvertono gli andrologi - sono per lo più paura e ansia legate al primo rapporto, che poi influenzano negativamente il resto della vita sessuale. Gli specialisti, infine, sfatano il luogo comune che i bassi siano più dotati: dalla ricerca è emersa una correlazione diretta fra lunghezza del pene e altezza dell'individuo.
articolo del Corriere della sera
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