Il 5 novembre 2003 uscirà matrix 3, che concluderà il ciclo della saga matrix. Prima di passare alla 3a parte, che sicuramente avrà un successo enorme, vi invito a leggere questi approfondimenti "personali" sul film, soprattutto per chi, non capendo niente, ha giudicato Reload un film solamente commerciale.
Questo approfondimento su Matrix si è reso necessario dopo aver letto molte recensioni negative sul secondo capitolo della "pseudo-trilogia" e vuole essere una sorta di risposta al polverone sollevato da Matrix Reloaded. Sfortunatamente anche di fronte alla nuova avventura di Neo (esattamente come era accaduto per il primo Matrix), il pubblico si trova disorientato a causa della particolare struttura narrativa. Se ben ricordate, infatti, il film del 1999 era estremamente ostico ad un primo impatto, eppure ad ogni successiva visione si scoprivano particolari nuovi e quasi invisibili, se non addirittura delle nuove chiavi di lettura ed interpretazione. Matrix Reloaded è un film pregno di filosofia, ma allo stesso tempo di teologia, senza tralasciare il misticismo e la conoscenza dei sistemi informatici, ben celati sotto semplici volti e nomi, ma è anche un film d'azione che ha segnato il confine fra ciò che c'era prima e ciò che verrà in futuro. Ancora una volta un film del fratelli Wachowski scrive la storia del cinema! Ma passiamo ad analizzare il film e consentire alla stragrande maggioranza degli spettatori che colpiti dalla matrix-mania sono rimasti inebetiti e delusi dal film. Consentiamo con quest'analisi di fornire a tutti alcune chiavi di lettura che non sono sicuramente percettibili ad una sola visione del film, senza alcun dubbio uno dei più complessi della cinematografia moderna. Iniziamo con una premessa basilare, Matrix non è, o meglio non era, una trilogia. Matrix nacque come un unico film, divenne una trilogia per motivi economici. Reloaded e Revolution non erano neanche nei sogni dei fratelli Wachowski quando fu realizzato il primo film, ma il successo mondiale (soprattutto in homevideo) del "primo capitolo" spinse produttori, registi e sceneggiatori a creare un seguito alle peripezie di Neo, Trinity e Morpheus. A priori quindi andrebbero ammirati gli autori del sequel (Reloaded e Revolution in realtà nascono come un unico film di oltre 4 ore troppo lungo per arrivare in sala e quindi spezzato in due) per essere riusciti nel miracolo di continuare l'operato dell'idea originale senza contraddizioni, e senza trovate insulse e prive di spiegazioni, anzi sfruttando qualunque elemento "sfruttabile" del primo lungometraggio. Analizziamo Neo. In molti continuano a credere che sia un essere umano, ma avete mai pensato che potrebbe essere un software? E se Neo fosse un software che compie un ciclo per effettuare un debug (trovare gli errori) nelle release di Matrix? Pensiamo un attimo alle parole dell'Architetto (quasi impossibili da seguire con attenzione, a causa della velocità e della complessità del linguaggio utilizzato), egli definisce Neo come un'anomalia, la sesta anomalia! Neo ha già compiuto questo viaggio per ben 6 volte, ed è quindi giunto alla sua versione 6.0! Ricordate il numero dell'appartamento in cui abitava il signor Anderson (Neo) nel primo film? Era l'appartamento 101, valore che nel sistema di numerazione binario corrisponde al 5 decimale; in informatica si inizia a contare da zero e quindi il 5 è la sesta cifra, otteniamo la release di Neo 6.0. Tale release è anche quella di Zion che di conseguenza non è reale. Ebbene anche Zion è fittizia, non è la nostra realtà, bensì una realtà virtuale dentro la realtà virtuale di Matrix. Chi è stato attento a ciò che digita Trinity, sul finale di Reloaded, sullo schermo del terminale per interrompere l'energia del palazzo? Digita z1on0101: ma ciò non somiglia un po' troppo a Zion 0101? E come per Neo e il suo appartamento Zion è la sesta versione (101 in binario). Ecco quindi la prima rivelazione. Zion è un ambiente di realtà virtuale che simula una realtà di speranza dentro la realtà virtuale di Matrix. L'Architetto afferma che il 99% del campione di coloro che sono collegati alle macchine accettano la realtà della matrice, l'1% no. La soluzione? Semplice, creiamo una realtà virtuale in cui ci sia la "speranza" per tutti questi e inseriamo un software di debug (Neo) che corregga gli errori tornando alla matrice a portando in dote le modifiche da effettuare per migliorare la struttura e poter implementare nuove soluzioni (nella sesta versione c'era la variante amore). Ovviamente inseriamo degli antivirus (Agenti Smith, Brown, etc. del primo film) e dei software di controllo (Oracolo, Persephone, etc.) che permettano al ciclo di compiere sempre i soliti passaggi senza disperdere risorse inutilmente. Altri elementi che ci portano a dubitare della realtà di Zion sono il cucchiaio che esiste solo in Matrix (nel primo film lo piegava uno dei possibili eletti) eppure ce lo ritroviamo a Zion. Se il cucchiaio non esiste nella realtà non dovrebbe esistere in Zion, quindi Zion non può essere reale. C'è poi il passaggio dell'Agente Smith dalla realtà di Matrix alla realtà di Zion: un software (Smith è un ex antivirus) non può concretizzarsi nel reale e tanto meno prendere il posto di un essere umano (Bane): anche questo elemento ci fa credere l'inconsistenza di Zion. E infine come fa Neo a fermare le Sentinelle con il movimento della mano, cosa che per lui è possibile solo nella realtà della matrice? Proviamo a dare una spiegazione logica: le macchine (Matrix) dovevano risolvere un problema, far credere agli uomini di vivere una vita normale.
Questo approfondimento su Matrix si è reso necessario dopo aver letto molte recensioni negative sul secondo capitolo della "pseudo-trilogia" e vuole essere una sorta di risposta al polverone sollevato da Matrix Reloaded. Sfortunatamente anche di fronte alla nuova avventura di Neo (esattamente come era accaduto per il primo Matrix), il pubblico si trova disorientato a causa della particolare struttura narrativa. Se ben ricordate, infatti, il film del 1999 era estremamente ostico ad un primo impatto, eppure ad ogni successiva visione si scoprivano particolari nuovi e quasi invisibili, se non addirittura delle nuove chiavi di lettura ed interpretazione. Matrix Reloaded è un film pregno di filosofia, ma allo stesso tempo di teologia, senza tralasciare il misticismo e la conoscenza dei sistemi informatici, ben celati sotto semplici volti e nomi, ma è anche un film d'azione che ha segnato il confine fra ciò che c'era prima e ciò che verrà in futuro. Ancora una volta un film del fratelli Wachowski scrive la storia del cinema! Ma passiamo ad analizzare il film e consentire alla stragrande maggioranza degli spettatori che colpiti dalla matrix-mania sono rimasti inebetiti e delusi dal film. Consentiamo con quest'analisi di fornire a tutti alcune chiavi di lettura che non sono sicuramente percettibili ad una sola visione del film, senza alcun dubbio uno dei più complessi della cinematografia moderna. Iniziamo con una premessa basilare, Matrix non è, o meglio non era, una trilogia. Matrix nacque come un unico film, divenne una trilogia per motivi economici. Reloaded e Revolution non erano neanche nei sogni dei fratelli Wachowski quando fu realizzato il primo film, ma il successo mondiale (soprattutto in homevideo) del "primo capitolo" spinse produttori, registi e sceneggiatori a creare un seguito alle peripezie di Neo, Trinity e Morpheus. A priori quindi andrebbero ammirati gli autori del sequel (Reloaded e Revolution in realtà nascono come un unico film di oltre 4 ore troppo lungo per arrivare in sala e quindi spezzato in due) per essere riusciti nel miracolo di continuare l'operato dell'idea originale senza contraddizioni, e senza trovate insulse e prive di spiegazioni, anzi sfruttando qualunque elemento "sfruttabile" del primo lungometraggio. Analizziamo Neo. In molti continuano a credere che sia un essere umano, ma avete mai pensato che potrebbe essere un software? E se Neo fosse un software che compie un ciclo per effettuare un debug (trovare gli errori) nelle release di Matrix? Pensiamo un attimo alle parole dell'Architetto (quasi impossibili da seguire con attenzione, a causa della velocità e della complessità del linguaggio utilizzato), egli definisce Neo come un'anomalia, la sesta anomalia! Neo ha già compiuto questo viaggio per ben 6 volte, ed è quindi giunto alla sua versione 6.0! Ricordate il numero dell'appartamento in cui abitava il signor Anderson (Neo) nel primo film? Era l'appartamento 101, valore che nel sistema di numerazione binario corrisponde al 5 decimale; in informatica si inizia a contare da zero e quindi il 5 è la sesta cifra, otteniamo la release di Neo 6.0. Tale release è anche quella di Zion che di conseguenza non è reale. Ebbene anche Zion è fittizia, non è la nostra realtà, bensì una realtà virtuale dentro la realtà virtuale di Matrix. Chi è stato attento a ciò che digita Trinity, sul finale di Reloaded, sullo schermo del terminale per interrompere l'energia del palazzo? Digita z1on0101: ma ciò non somiglia un po' troppo a Zion 0101? E come per Neo e il suo appartamento Zion è la sesta versione (101 in binario). Ecco quindi la prima rivelazione. Zion è un ambiente di realtà virtuale che simula una realtà di speranza dentro la realtà virtuale di Matrix. L'Architetto afferma che il 99% del campione di coloro che sono collegati alle macchine accettano la realtà della matrice, l'1% no. La soluzione? Semplice, creiamo una realtà virtuale in cui ci sia la "speranza" per tutti questi e inseriamo un software di debug (Neo) che corregga gli errori tornando alla matrice a portando in dote le modifiche da effettuare per migliorare la struttura e poter implementare nuove soluzioni (nella sesta versione c'era la variante amore). Ovviamente inseriamo degli antivirus (Agenti Smith, Brown, etc. del primo film) e dei software di controllo (Oracolo, Persephone, etc.) che permettano al ciclo di compiere sempre i soliti passaggi senza disperdere risorse inutilmente. Altri elementi che ci portano a dubitare della realtà di Zion sono il cucchiaio che esiste solo in Matrix (nel primo film lo piegava uno dei possibili eletti) eppure ce lo ritroviamo a Zion. Se il cucchiaio non esiste nella realtà non dovrebbe esistere in Zion, quindi Zion non può essere reale. C'è poi il passaggio dell'Agente Smith dalla realtà di Matrix alla realtà di Zion: un software (Smith è un ex antivirus) non può concretizzarsi nel reale e tanto meno prendere il posto di un essere umano (Bane): anche questo elemento ci fa credere l'inconsistenza di Zion. E infine come fa Neo a fermare le Sentinelle con il movimento della mano, cosa che per lui è possibile solo nella realtà della matrice? Proviamo a dare una spiegazione logica: le macchine (Matrix) dovevano risolvere un problema, far credere agli uomini di vivere una vita normale.
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