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[SPOILER] Non è un paese per vecchi.

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  • [SPOILER] Non è un paese per vecchi.

    PER IL VOSTRO BENE: LEGGETE SOLO SE AVETE VISTO IL FILM!

    Spoilerone qui sotto:
    Ho fatto due sogni e in tutt'e due c'era mio padre – che strano. Ho vent'anni di più di quanti ne aveva lui quando è morto, quindi, in un certo senso, è lui il più giovane. Comunque sia, il primo non me lo ricordo tanto bene, ma lo incontravo da qualche parte in città, mi regalava dei soldi ed io li perdevo. Il secondo era come se fossimo tornati tutt'e due indietro nel tempo, io ero a cavallo e attraversavo le montagne di notte, attraversavo un passo in mezzo alle montagne; faceva freddo e a terra c'era la neve, e lui mi superava col suo cavallo e andava avanti, continuava a cavalcare senza dire una parola; lui era avvolto in una coperta e teneva la testa bassa; mi ha sorpassato e io mi sono accorto che teneva una fiaccola, ricavata da un corno, come usava ai vecchi tempi, e il corno alla luce della fiamma che c'era dentro era del colore della luna. E nel sogno sapevo che stava andando avanti, per accendere un fuoco da qualche parte, in mezzo a tutto quel buio e a quel freddo, e che quando ci sarei arrivato, lo avrei trovato lì. Poi mi sono svegliato.

    Parliamone.

  • #2
    Io sinceramente quando ho visto il film ho capito solo fino a: Ho vent'anni di più di quanti ne aveva lui quando è morto, quindi, in un certo senso, è lui il più giovane.

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    • #3
      Credo che sia un finale alla maniera della favole greche, nel senso che i registi hanno voluto concludere la pellicola con una morale. Quella dei Coen è in particolare fortemente utopica, ovvero: non esiste scampo dalle responsabilità. Tutti hanno qualche peccato da scontare e tutti devono scontare sia i propri che quelli dei "padri". Il sogno, però, serve a mostrare, con la figura della torcia, che nonostante tutto, il nostro passaggio in questa vita è un purgatorio, non l'inferno, il padre che va avanti illumina la strada e quindi infonde speranza nel domani.

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      • #4
        Il primo sogno è il più facile, si tratta della sintesi della storia di Llewelyn Moss, ma anche di tutta l'umanità, ci viene donata la vita dal padre e poi la perdiamo.

        Il secondo sogno invece è un pochino più appassionante al momento sto pensando che sia una rappresentazione di Anton Chigurh: la sensazione di tornare indietro nel tempo rappresenta l'estraneità dal mondo di questo angelo della morte; la notte, il freddo e la neve sono il mondo incomprensibile di cui si dibatte più volte nel film; continuare a cavalcare senza dire una parola, a testa bassa, è il suo seguire questo codice inumano (come dice lo stesso sceriffo "non lo considero pazzo, a volte penso che sia semplicemente un fantasma"); la fiaccola dalla fiamma di luna è una fiaccola dal colore sempre extraterreno, malinconico e morto; il corno è il braccio spezzato; il fuoco acceso più avanti e la sicurezza di trovarlo li ad aspettarti è l'ineluttabilità del destino.

        In altre parole il killer è la morte (la moneta del '58 con cui fa testa o croce, 5+8=13, la morte), non c'è redenzione per nessuno dei personaggi, la morte è l'unico dato di fatto nel nostro mondo buio, e la sua logica è al di sopra dell'umanità.

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        • #5
          In ogni anche la chiave del cambio generazionale è forte, nel corso di tutto il film si parla di questo mondo violento non più comprensibile, di soldi e droga, opposto all'epoca in cui "gli sceriffi giravano senza pistola", la fiaccola è il messaggio di un mondo passato da cui "mi sono svegliato"

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          • #6
            Guarda, io credo che il killer rappresenti la mutazione da uomo a mostro, il suo agire gratuito è la morte di ogni codice etico, questo perchè suppongo che cancellati tutti i parametri di giusto o sbagliato egli persegua il suo agire con il fine ultimo della propria distruzione. Con la moneta lui vuole costringere gli ignavi, e sappiamo tutti di quanti ignavi è pieno il mondo, a scegliere. Ma la moneta rappresenta la scelta che anche se è tua resta collegata al destino. Il killer è un pazzo, senza traccia di sentimenti, il killer è il destino. Lo sceriffo non affronterà il killer e quindi lo sceriffo non affronta il destino e spera nel domani. Proprio per questo il killer non si può fermare, egli elargisce violenza in un mondo che non è più per vecchi, ma per giovani senza scrupoli. I Coen ci mostrano una ideologia piuttosto reazionaria, un loro "si stava meglio quando si stava peggio" e di contorno solo corpi al macello.

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