Nessuno era mai arrivato a pensare a tanto. Ormai è ufficiale: la cospirazione Star Wars, di cui si sta vociferando da anni, esiste realmente. A dimostrarlo è lo staff di neurobiologia dell'Università W.L.A. di stanza a Los Angeles, sotto la guida del dottor Micheal Norton e del suo collega James Woodword. Formatisi alla scuola degli studi di energetica ispirata dai celebri esperimenti di Nikolai Tesla, Norton & Woodward sono due ricercatori utilizzati spesso dall'FBI nell'elaborazione di profili di psicotici e borderline. Sono stati inoltre convocati dalla Corte Suprema, in qualità di esperti, per la valutazione dei documenti relativi al progetto Paperclip - Controllo Mentale, che il Dipartimento di Stato ha recentemente deciso di declassificare. Sulla scorta delle conoscenze del progetto di Mind Control, promosso dall'Oss e dalla Cia a partire da metà degli anni Cinquanta, i due studiosi statunitensi hanno deciso di esaminare le frequenze luminose irradiate dalle scene di Episode II, il nuovo prequel della saga Star Wars, di cui George Lucas è demiurgo totale. Seguendo una linea piuttosto popolare della Conspiracy Theory, la teoria della storia dei complotti che, dopo i fatti dell'11 settembre, è ascesa agli onori delle cronache, Norton & Woodword hanno applicato al loro campo di indagine i parametri sperimentali del progetto MK Ultra (una sigla secondaria del protocollo di studi segreti sul controllo mentale). I risultati sono sconcertanti. È soprattutto nella scena della battaglia tra Anakin, Obi Uan e Sethi, in chiusura di film, che la potenza di irradiazione di alte frequenze luminose raggiunge un'intensità e un ritmo apicali - e corrisponde a pieno alle frequenze e ai ritmi delle stesse con cui il cervello trasmette informazioni a zone particolari del sistema limbico. I due scienziati, immediatamente interpellati dagli organi d'informazione statunitensi, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni circa gli eventuali effetti dell'esposizione alla scena in questione, sottolineando che il loro studio evidenzia una costante "radiazione di fondo" (come l'hanno chiamata gli stessi Norton e Woodword) per tutta la durata della pellicola. C'è preoccupazione intorno agli esiti della ricerca targata W.L.A. Ci si chiede se Episode II favorisca dipendenza o esponga al rischio epilessia, secondo i medesimi princìpi con cui alcuni videogames hanno sortito effetti simili. A dire il vero, il protocollo di ricerca Norton-Woodword indaga sulla possibilità che esista una frequenza sottile, quasi un suono senza suono o una luce senza luce, da cui, secondo le tesi del professor Tesla, prenderebbero vita le forme percepibili di energia. Però è certo che la scoperta introno all'intenzionalità, da parte dello staff Lucas, di costruire un piano subliminale di trasmissione di impulsi invera ogni ipotesi relativa alla cospirazione Star Wars. Timide le dichiarazioni ufficiali da parte della casa di produzione, che ricorda la recente scoperta sulla presenza "subliminale" della struttura cerebrale nel Giudizio Universale di Michelangelo - assai simile, nella sostanza, a quella di cui è protagonista la coppia della W.L.A. E si annuncia uno speciale della ABC, che promette nuove rivelazioni su Episode II, proprio nel momento in cui il prequel di Lucas è in testa alle classifiche di mezzo mondo.
Da Clarence, che ne pensate?
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