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Bene, parlare di questo film non è facile, ma ci provo comunque.
Innanzitutto non è mai apparso in nessuna sala cinematografica italiana per via della censura filo-vaticana che impedisce a certi argomenti di essere soltanto nominati, anche se dietro tutto c'è un messaggio profondo.
Difficile anche da definire. E' un film che parla di droga? Si, ma non solo. Innanzitutto bisogna levarsi dalla mente Trainspotting, che non c'entra una fava con requiem.
Requiem for a dream, il funerale di un sogno, parla appunto di questo, l'aspirazione a cambiare vita, a migliorare, soffocata dalla droga, ma anche dalla televisione, dalla società moderna.
4 vite si intrecciano in un incredibile miscuglio di emozioni.
E' la storia di una vecchia vedova, teledipendente come spesso lo si diventa a certe età, incapace anche solo di comprendere il figlio, giovane ragazzo ricco di aspirazioni ma schiavo del tunnel dell'eroina, e come lui la sua ragazza, ricca borghese annoiata ed il suo migliore amico.
Il film è un crescendo spaventoso, pieno di immagini incredibilmente forti e toccanti. Spesso però darà addirittura fastidio (un braccio incancrenito da un'infezione di una vena non è un bello spettacolo), ma chiunque, dal più sensibile al più gelido, rimarrà toccato da questo film, vero insegnamento su come i paradisi artificiali della droga causino solo illusioni, alienazioni e sofferenza. Allo stesso modo della televisione.
Una dura critica alla società moderna? Un documentario sul mondo sommerso che ha creato la droga? Un presagio? Un urlo disperato? Requiem for a dream è tutto questo, e molto di più, e nessuna recensione o commento potrà mai avvicinarsi al capolavoro. Sicuramente un film che sconsiglierei ai piu sensibili e ai piu prevenuti, ma altrettanto sicuramente un film che consiglierei a chiunque non appartenga a quelle categorie.
Quando appariranno i titoli di coda, sarà un sollievo, ma si sarà attraversati anche da una profondissima inquietudine ed angoscia, e da emozioni di ogni tipo, che il film evoca prepotentemente.
Innanzitutto non è mai apparso in nessuna sala cinematografica italiana per via della censura filo-vaticana che impedisce a certi argomenti di essere soltanto nominati, anche se dietro tutto c'è un messaggio profondo.
Difficile anche da definire. E' un film che parla di droga? Si, ma non solo. Innanzitutto bisogna levarsi dalla mente Trainspotting, che non c'entra una fava con requiem.
Requiem for a dream, il funerale di un sogno, parla appunto di questo, l'aspirazione a cambiare vita, a migliorare, soffocata dalla droga, ma anche dalla televisione, dalla società moderna.
4 vite si intrecciano in un incredibile miscuglio di emozioni.
E' la storia di una vecchia vedova, teledipendente come spesso lo si diventa a certe età, incapace anche solo di comprendere il figlio, giovane ragazzo ricco di aspirazioni ma schiavo del tunnel dell'eroina, e come lui la sua ragazza, ricca borghese annoiata ed il suo migliore amico.
Il film è un crescendo spaventoso, pieno di immagini incredibilmente forti e toccanti. Spesso però darà addirittura fastidio (un braccio incancrenito da un'infezione di una vena non è un bello spettacolo), ma chiunque, dal più sensibile al più gelido, rimarrà toccato da questo film, vero insegnamento su come i paradisi artificiali della droga causino solo illusioni, alienazioni e sofferenza. Allo stesso modo della televisione.
Una dura critica alla società moderna? Un documentario sul mondo sommerso che ha creato la droga? Un presagio? Un urlo disperato? Requiem for a dream è tutto questo, e molto di più, e nessuna recensione o commento potrà mai avvicinarsi al capolavoro. Sicuramente un film che sconsiglierei ai piu sensibili e ai piu prevenuti, ma altrettanto sicuramente un film che consiglierei a chiunque non appartenga a quelle categorie.
Quando appariranno i titoli di coda, sarà un sollievo, ma si sarà attraversati anche da una profondissima inquietudine ed angoscia, e da emozioni di ogni tipo, che il film evoca prepotentemente.
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