Il nuovo prete Carmelo Carcassa, della parrocchia di Lequile, era molto nervoso per il
suo esordio pubblico. Quella era la sua prima messa.
L'emozione e la presenza dell'Arcivescovo, gli impedivano quasi di
parlare. Facendosi coraggio si avvicinò all'Arcivescovo facendogli presente il suo stato.
Questi gli sorrise benevolmente e, in via del tutto
eccezionale, gli suggerì di mettere un pochino di vodka nell'acqua del
suo calice per ottenere un effetto corroborante e rilassante.
Il
giovane prete ringraziò e seguì il consiglio.
Quindi svolse la sua
funzione ed alla fine si sentì molto euforico per
com'erano andate le
cose. L'emozione era scomparsa ed il suo officiare
e
parlare era stato
fluido e brillante. Passò il resto della giornata
sentendosi
intimamente soddisfatto e la sera, quando andò a letto, si addormentò
felice come un cherubino. Il giorno dopo gli fu recapitata
una
lettera.
Era dell'Arcivescovo e diceva:
"Caro Don Carmelo,
qualche appunto spicciolo sulla funzione di ieri:
La prossima
volta, metta un pò di vodka nell'acqua e non viceversa.
E si ricordi
che non sta bene mettere limone e zucchero sul bordo del calice. La
manica della tonaca non deve essere usata come tovagliolo.
Ci sono
10 comandamenti e non 12.
Ci sono 12 discepoli e non 10.
I vizi
capitali non sono i peccati degli abitanti di Roma.
Non ci si
riferisce alla croce come "quella T di legno".
Non ci si riferisce a
Gesù Cristo e suoi discepoli come " JC e la sua
gang".
Non ci si
riferisce a Giuda come " quel figlio di *******" e sua madre
e
suo
padre non risultano essere stati rispettivamente una zoccola e un *********. Davide uccise Golia con una fionda e non a calci nel
culo.
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono " Il Vecchio,
Junior
e
il
fantasmino".
La toilette dove si è recato a metà messa
per un'improvvisa urgenza,in
realtà era il confessionale e capirà
quanto sia stato inutile imprecare
perchè non c'era lo sciacquone.
L'iniziativa di chiamare il pubblico a battere le mani è stata
lodevole,però ballare la macarena e fare il trenino mi è parso
esagerato.
L'acqua Santa serve per benedire, e non per rinfrescarsi
la nuca sudata.
Le Ostie vanno distribuite ai fedeli che si
comunicano e non considerate
alla stregua delle patatine come
antipastini accompagnati dal vino santo.
Quello sulla croce, anche
se con la barba gli assomiglia, non è Che
Guevara, ma Nostro Signore
Gesù Cristo.
I peccatori quando muoiono vanno all'inferno, non a
"farsi fottere".
La messa deve durare 1 ora circa, e non due tempi
da 45 minuti, e quello
che girava vestito di nero era il
sagrestano, non "quel cornuto
dell'arbitro".
Quello che stava
seduto al suo fianco ero io, il suo Arcivescovo, non
una
checca in
gonna rosa".
La formula finale corretta è " La Messa è finita,
andate in pace" e
non "Che mal di testa, andate tutti fuori dai
coglioni".
Per il resto, mi pare andasse tutto bene."
suo esordio pubblico. Quella era la sua prima messa.
L'emozione e la presenza dell'Arcivescovo, gli impedivano quasi di
parlare. Facendosi coraggio si avvicinò all'Arcivescovo facendogli presente il suo stato.
Questi gli sorrise benevolmente e, in via del tutto
eccezionale, gli suggerì di mettere un pochino di vodka nell'acqua del
suo calice per ottenere un effetto corroborante e rilassante.
Il
giovane prete ringraziò e seguì il consiglio.
Quindi svolse la sua
funzione ed alla fine si sentì molto euforico per
com'erano andate le
cose. L'emozione era scomparsa ed il suo officiare
e
parlare era stato
fluido e brillante. Passò il resto della giornata
sentendosi
intimamente soddisfatto e la sera, quando andò a letto, si addormentò
felice come un cherubino. Il giorno dopo gli fu recapitata
una
lettera.
Era dell'Arcivescovo e diceva:
"Caro Don Carmelo,
qualche appunto spicciolo sulla funzione di ieri:
La prossima
volta, metta un pò di vodka nell'acqua e non viceversa.
E si ricordi
che non sta bene mettere limone e zucchero sul bordo del calice. La
manica della tonaca non deve essere usata come tovagliolo.
Ci sono
10 comandamenti e non 12.
Ci sono 12 discepoli e non 10.
I vizi
capitali non sono i peccati degli abitanti di Roma.
Non ci si
riferisce alla croce come "quella T di legno".
Non ci si riferisce a
Gesù Cristo e suoi discepoli come " JC e la sua
gang".
Non ci si
riferisce a Giuda come " quel figlio di *******" e sua madre
e
suo
padre non risultano essere stati rispettivamente una zoccola e un *********. Davide uccise Golia con una fionda e non a calci nel
culo.
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono " Il Vecchio,
Junior
e
il
fantasmino".
La toilette dove si è recato a metà messa
per un'improvvisa urgenza,in
realtà era il confessionale e capirà
quanto sia stato inutile imprecare
perchè non c'era lo sciacquone.
L'iniziativa di chiamare il pubblico a battere le mani è stata
lodevole,però ballare la macarena e fare il trenino mi è parso
esagerato.
L'acqua Santa serve per benedire, e non per rinfrescarsi
la nuca sudata.
Le Ostie vanno distribuite ai fedeli che si
comunicano e non considerate
alla stregua delle patatine come
antipastini accompagnati dal vino santo.
Quello sulla croce, anche
se con la barba gli assomiglia, non è Che
Guevara, ma Nostro Signore
Gesù Cristo.
I peccatori quando muoiono vanno all'inferno, non a
"farsi fottere".
La messa deve durare 1 ora circa, e non due tempi
da 45 minuti, e quello
che girava vestito di nero era il
sagrestano, non "quel cornuto
dell'arbitro".
Quello che stava
seduto al suo fianco ero io, il suo Arcivescovo, non
una
checca in
gonna rosa".
La formula finale corretta è " La Messa è finita,
andate in pace" e
non "Che mal di testa, andate tutti fuori dai
coglioni".
Per il resto, mi pare andasse tutto bene."
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