Voi ora direte "poichè è lunga non me ne tiene di leggerla" ed il vi rispondo "peggio per voi che ve la perdete
"
-Padre si accomodi-
-Come sta suo marito?-
-Molto male. Ha chiesto di lei, perché sente ormai di essere vicino alla morte, la prego gli dia gli ultimi conforti della religione.-
-Vostro marito deve essere orgoglioso di avere a fianco una compagna tanto premurosa, in questi momenti pieni di dolore le sue attenzioni sono un dolce balsamo per la sua sofferenza -
-La ringrazio padre- rispose lei piangendo.
Il povero moribondo era affondato tra le lenzuola e fissava il soffitto, appena il prete gli si avvicinò volse lo sguardo verso di lui.
Il prete si piegò per ascoltarlo.
-Ah, è qua finalmente- gli disse con un filo di voce.
-Figliolo, avete da confessare i vostri peccati, prima che la vostra anima sia accolta nel regno del signore?-
-Sì padre, temo per la salvezza eterna e la prego di ricevere il pesante fardello dei miei peccati in modo che sia libero di volare verso la misericordia divina-
-Cara figliola- disse il prete rivolgendosi alla donna -Temo che in questo momento di contrizione dovrete lasciarci -
La donna guardò tristemente il marito che le fece cenno di acconsentire, e si ritirò nell'altra stanza, lasciando la porta socchiusa. Troppa era la curiosità di ascoltare le ultimi confessioni del marito, sapendo di commettere un grave peccato tornò indietro e rimase dietro la porta origliando.
-Da quanto tempo siete sposato?- chiese il prete prendendo la mano dell'uomo tra le sue.
-Dieci anni, ma anche se tra di noi ci sono vent'anni di differenza ci amiamo come sposini-
-Avete una moglie straordinaria -disse il prete piegandosi verso di lui.
-Sì, e posso essere assolutamente sicuro che lei non mi abbia mai tradito, è sempre stata una moglie perfetta e una madre affettuosa,ed è questo il tormento che mi divora l'anima-
-Parlate figliolo, aprite il vostro cuore a Gesù misericordioso-
-Ho commesso molti peccati padre, e ho tradito mia moglie ...-
-Continuate figliolo, abbiate coraggio-
- Quando avevo sedici anni ho avuto una storia con una ragazza della mia età, lei rimase incinta, nacque una bambina ma entrambi eravamo troppo giovani e immaturi per allevare una figlia, tenemmo nascosta la gravidanza e alla nascita della bambina decidemmo di abbandonarla in un cassonetto alla periferia della città. So di avere commesso un gesto terribile e provo ogni giorno il rimorso per aver commesso questa stupidità: avremmo potuto venderla e ricavarci dei soldi. Questa esperienza mi ha sconvolto e ho sempre evitato le relazioni serie e il matrimonio fino al giorno in cui ho conosciuto Elena la mia cara mogliettina- l'uomo interruppe il racconto per asciugarsi le lacrime e vide il prete sconvolto dal racconto, ammutolito come una statua di marmo - Ma la sua bellezza- proseguì l'uomo distogliendo gli occhi da lui e guardando il muro di fronte -La differenza di età che c'è tra di noi mi causavano una profonda insicurezza, temevo che prima o poi mi avrebbe tradito, ed esisteva un solo rimedio al quel tormento: tradirla io per primo e senza scrupolo, la prima occasione mi capitò proprio il giorno del matrimonio, durante il pranzo trovai mia suocera ubriaca di fronte al bagno del ristorante, io cercai di resisterle ma lei anche se anziana con la scusa di aiutarla a ad entrare in bagno perché era senza una gamba mi spinse sopra il water e sedendosi sopra di me costringendomi a fare all'amore; provai un senso di disgusto che durò solo un minuto, ritornato in sala potevo guardare mia moglie negli occhi con fierezza, pensavo ''Io ti ho già tradito, sono stato io a farlo per primo''. Ho cominciato a frequentare prostitute e ad avere relazioni con tutte le donne compiacenti che mi capitavano a tiro, approfittando anche della mia posizione. Tre anni fa ho conosciuto un uomo di nome Albert che ha sconvolto la mia vita, mai prima di allora ho provato attrazione per il mio stesso sesso, ma lui mi ha fatto perdere letteralmente la testa come se fossi una ragazzina che scopre per la prima volta i piaceri dell'amore, Albert mi presentò diversi suoi amici e ogni venerdì sera ci incontravamo per fare delle orge, a mia moglie dicevo che andavo da amici a farmi una partita a scopa, Albert è morto cinque mesi fa. Ho sempre tenuto nascosto a mia moglie ogni comportamento sospetto, lei mi potrebbe giurare sulla mia fedeltà tanto ciecamente quanto posso io sulla sua: ma si è sempre ingannata-
La moglie aveva ascoltato la confessione assolutamente incredula tratteneva i singhiozzi per non essere scoperta, ma le gambe non la reggevano più ed era costretta a stare in ginocchio.
-Mi perdoni padre perché ho peccato- continuò il marito.
Il prete si alzò in piedi a fianco del letto tremando, indossò la stola viola e preparò l'acquasantiera per la benedizione.
-Ego te absolvo in nomine pa....- venne interrotto dalla porta che si spalancò. Il prete e il marito rimasero immobilizzati dallo stupore e girarono subito lo sguardo verso la donna.
Gli occhi di lei arrossati dal pianto si posero impietosi verso il moribondo, e subito cambiarono direzione fissando il prete. Gli si avvicinò con passo deciso e meccanico, una mano arrivò a tastargli il pacco. Il prete non reagì, lei avvicinò violentemente il viso verso di se, e affondò la sua lingua in bocca al vecchio prete. Il marito era pietrificato.
La donna spinse con entrambe le mani il prete che cadde violentemente sopra il malato, gli montò a cavallo sopra alzandosi la gonna, e con la mano rovistava sotto la tonaca cercando di tirare fuori il membro del prete, incapace di muovere ogni muscolo.
La moglie vendicativa iniziò a montare il prete come se fosse uno stallone, il quale messo sopra il moribondo lo schiacciava, lo premeva violentemente; il poveretto doveva sopportare il peso di due corpi che si saltavano letteralmente su di lui, incapace di gridare e ribellarsi, cercava con uno sguardo supplichevole di impietosire la moglie che lo fissava fiera e assolutamente insensibile alla sua sofferenza.
''E' così che devi morire, GUARDAMI NEGLI OCCHI! MORIRAI VEDENDOMI SCOPARE UN ALTRO!''
Il prete non provò nemmeno a parlare, e lei raggiunse il culmine del piacere, ma l'ultima violenta scossa fu fatale per il marito che cominciò a diventare cianotico ad emettere dei rantoli e a soffocare, lei stremata dall'orgasmo si abbandonò dolcemente sopra il suo corpo esanime, baciandolo sulle labbra coperte di bava, in un ultimo atto di dolcezza o di crudeltà, come se avesse appena finito di fare l'amore con lui; mentre il prete completamente ebbro di lussuria, e non ancora appagato, continuava a fotterla da dietro e a grugnire selvaggiamente come un maiale.
Ripreso il controllo di se il prete si alzò a fatica e aggiustandosi la tunica, disse solennemente queste parole:
''Abbiamo commesso un peccato terribile che ricadrà su di noi per l'eternità! ma non mi avete mai detto una cosa: che malattia aveva vostro marito?''
-Aveva l'aids. Pensavo di averglielo attaccato io, infatti anche io sono malata, per questo il rimorso mi tormentava e cercavo di prodigarli ogni cura per compensare se possibile le mie colpe: non avevo il coraggio di confessargli i miei tradimenti che pensavo fossero la causa del contagio e la punizione per la mia promiscuità: lui mi ha sempre vista come l'angelo della casa, invece è stato lui ad infettarmi, l'ha preso da quel suo amante che è morto cinque mesi fa, l'ho sentito mentre si confessava- finì la frase in un pianto liberatorio mettendosi le mani sul viso.
-Ma se vostro marito è morto di aids e anche voi siete malata, e noi abbiamo fatto l'amore, ergo...-
-Sì padre, sì vi ammalerete anche voi-
-No cara volevo dire questo. Solo che...è difficile dirvelo-
-Parlate vi prego-
- L'amante che aveva contagiato vostro marito...ehm...veniva ogni tanto a frequentare la mia parrocchia, e un giorno il demonio si è messo tra di noi facendoci compiere atti impuri, purtroppo ero consapevole di compromettere la sua salute, perché ero sieropositivo, e infatti Dio mi ha voluto punire così, mostrandomi oggi tutto il male che ho seminato-
-Padre?-
-Sì figliola?-
-Adesso vi ammazzo!-
-No, ti prego prima devi sapere un'altra cosa!-
-COSA!-
-Diversi anni fa, venne da me a confessarsi una donna senza una gamba, e io la confessai per un'ora, da quella confessione sei nacque un bambino, lei me lo fece vedere solo poco prima di portarlo all'orfanotrofio, mi ricordo che aveva una voglia grossa come una moneta proprio sulla coscia sinistra, un centimetro sopra il ginocchio -
-O mio dio, ma mio marito...allora lui...lui è mio fratello -
-No è tuo padre! io stesso sedici anni dopo ti ho portato da tua madre adottiva, lei non si è mai sposata a causa della sua infermità, e aveva bisogno di avere un figlio da far crescere per compensare il tremendo vuoto che gli aveva lasciato la perdita del primo, volli ricompensarla così. Mi ricordo che ti raccolsi io stesso dentro quel cassonetto, stavi per morire orribilmente divorata dai topi, infatti dovresti avere un piccola cicatrice vicino all'ombelico, è il seno che ti lasciò il morso di una di quelle bestiacce. Il caso ha voluto che tu rincontrassi tuo padre e inconsapevole ti innamorassi di lui e facessi l'amore anche con me-
-Nonno!-
-Nipotina cara!-
-***** ce l'hai ancora duro?-

-Padre si accomodi-
-Come sta suo marito?-
-Molto male. Ha chiesto di lei, perché sente ormai di essere vicino alla morte, la prego gli dia gli ultimi conforti della religione.-
-Vostro marito deve essere orgoglioso di avere a fianco una compagna tanto premurosa, in questi momenti pieni di dolore le sue attenzioni sono un dolce balsamo per la sua sofferenza -
-La ringrazio padre- rispose lei piangendo.
Il povero moribondo era affondato tra le lenzuola e fissava il soffitto, appena il prete gli si avvicinò volse lo sguardo verso di lui.
Il prete si piegò per ascoltarlo.
-Ah, è qua finalmente- gli disse con un filo di voce.
-Figliolo, avete da confessare i vostri peccati, prima che la vostra anima sia accolta nel regno del signore?-
-Sì padre, temo per la salvezza eterna e la prego di ricevere il pesante fardello dei miei peccati in modo che sia libero di volare verso la misericordia divina-
-Cara figliola- disse il prete rivolgendosi alla donna -Temo che in questo momento di contrizione dovrete lasciarci -
La donna guardò tristemente il marito che le fece cenno di acconsentire, e si ritirò nell'altra stanza, lasciando la porta socchiusa. Troppa era la curiosità di ascoltare le ultimi confessioni del marito, sapendo di commettere un grave peccato tornò indietro e rimase dietro la porta origliando.
-Da quanto tempo siete sposato?- chiese il prete prendendo la mano dell'uomo tra le sue.
-Dieci anni, ma anche se tra di noi ci sono vent'anni di differenza ci amiamo come sposini-
-Avete una moglie straordinaria -disse il prete piegandosi verso di lui.
-Sì, e posso essere assolutamente sicuro che lei non mi abbia mai tradito, è sempre stata una moglie perfetta e una madre affettuosa,ed è questo il tormento che mi divora l'anima-
-Parlate figliolo, aprite il vostro cuore a Gesù misericordioso-
-Ho commesso molti peccati padre, e ho tradito mia moglie ...-
-Continuate figliolo, abbiate coraggio-
- Quando avevo sedici anni ho avuto una storia con una ragazza della mia età, lei rimase incinta, nacque una bambina ma entrambi eravamo troppo giovani e immaturi per allevare una figlia, tenemmo nascosta la gravidanza e alla nascita della bambina decidemmo di abbandonarla in un cassonetto alla periferia della città. So di avere commesso un gesto terribile e provo ogni giorno il rimorso per aver commesso questa stupidità: avremmo potuto venderla e ricavarci dei soldi. Questa esperienza mi ha sconvolto e ho sempre evitato le relazioni serie e il matrimonio fino al giorno in cui ho conosciuto Elena la mia cara mogliettina- l'uomo interruppe il racconto per asciugarsi le lacrime e vide il prete sconvolto dal racconto, ammutolito come una statua di marmo - Ma la sua bellezza- proseguì l'uomo distogliendo gli occhi da lui e guardando il muro di fronte -La differenza di età che c'è tra di noi mi causavano una profonda insicurezza, temevo che prima o poi mi avrebbe tradito, ed esisteva un solo rimedio al quel tormento: tradirla io per primo e senza scrupolo, la prima occasione mi capitò proprio il giorno del matrimonio, durante il pranzo trovai mia suocera ubriaca di fronte al bagno del ristorante, io cercai di resisterle ma lei anche se anziana con la scusa di aiutarla a ad entrare in bagno perché era senza una gamba mi spinse sopra il water e sedendosi sopra di me costringendomi a fare all'amore; provai un senso di disgusto che durò solo un minuto, ritornato in sala potevo guardare mia moglie negli occhi con fierezza, pensavo ''Io ti ho già tradito, sono stato io a farlo per primo''. Ho cominciato a frequentare prostitute e ad avere relazioni con tutte le donne compiacenti che mi capitavano a tiro, approfittando anche della mia posizione. Tre anni fa ho conosciuto un uomo di nome Albert che ha sconvolto la mia vita, mai prima di allora ho provato attrazione per il mio stesso sesso, ma lui mi ha fatto perdere letteralmente la testa come se fossi una ragazzina che scopre per la prima volta i piaceri dell'amore, Albert mi presentò diversi suoi amici e ogni venerdì sera ci incontravamo per fare delle orge, a mia moglie dicevo che andavo da amici a farmi una partita a scopa, Albert è morto cinque mesi fa. Ho sempre tenuto nascosto a mia moglie ogni comportamento sospetto, lei mi potrebbe giurare sulla mia fedeltà tanto ciecamente quanto posso io sulla sua: ma si è sempre ingannata-
La moglie aveva ascoltato la confessione assolutamente incredula tratteneva i singhiozzi per non essere scoperta, ma le gambe non la reggevano più ed era costretta a stare in ginocchio.
-Mi perdoni padre perché ho peccato- continuò il marito.
Il prete si alzò in piedi a fianco del letto tremando, indossò la stola viola e preparò l'acquasantiera per la benedizione.
-Ego te absolvo in nomine pa....- venne interrotto dalla porta che si spalancò. Il prete e il marito rimasero immobilizzati dallo stupore e girarono subito lo sguardo verso la donna.
Gli occhi di lei arrossati dal pianto si posero impietosi verso il moribondo, e subito cambiarono direzione fissando il prete. Gli si avvicinò con passo deciso e meccanico, una mano arrivò a tastargli il pacco. Il prete non reagì, lei avvicinò violentemente il viso verso di se, e affondò la sua lingua in bocca al vecchio prete. Il marito era pietrificato.
La donna spinse con entrambe le mani il prete che cadde violentemente sopra il malato, gli montò a cavallo sopra alzandosi la gonna, e con la mano rovistava sotto la tonaca cercando di tirare fuori il membro del prete, incapace di muovere ogni muscolo.
La moglie vendicativa iniziò a montare il prete come se fosse uno stallone, il quale messo sopra il moribondo lo schiacciava, lo premeva violentemente; il poveretto doveva sopportare il peso di due corpi che si saltavano letteralmente su di lui, incapace di gridare e ribellarsi, cercava con uno sguardo supplichevole di impietosire la moglie che lo fissava fiera e assolutamente insensibile alla sua sofferenza.
''E' così che devi morire, GUARDAMI NEGLI OCCHI! MORIRAI VEDENDOMI SCOPARE UN ALTRO!''
Il prete non provò nemmeno a parlare, e lei raggiunse il culmine del piacere, ma l'ultima violenta scossa fu fatale per il marito che cominciò a diventare cianotico ad emettere dei rantoli e a soffocare, lei stremata dall'orgasmo si abbandonò dolcemente sopra il suo corpo esanime, baciandolo sulle labbra coperte di bava, in un ultimo atto di dolcezza o di crudeltà, come se avesse appena finito di fare l'amore con lui; mentre il prete completamente ebbro di lussuria, e non ancora appagato, continuava a fotterla da dietro e a grugnire selvaggiamente come un maiale.
Ripreso il controllo di se il prete si alzò a fatica e aggiustandosi la tunica, disse solennemente queste parole:
''Abbiamo commesso un peccato terribile che ricadrà su di noi per l'eternità! ma non mi avete mai detto una cosa: che malattia aveva vostro marito?''
-Aveva l'aids. Pensavo di averglielo attaccato io, infatti anche io sono malata, per questo il rimorso mi tormentava e cercavo di prodigarli ogni cura per compensare se possibile le mie colpe: non avevo il coraggio di confessargli i miei tradimenti che pensavo fossero la causa del contagio e la punizione per la mia promiscuità: lui mi ha sempre vista come l'angelo della casa, invece è stato lui ad infettarmi, l'ha preso da quel suo amante che è morto cinque mesi fa, l'ho sentito mentre si confessava- finì la frase in un pianto liberatorio mettendosi le mani sul viso.
-Ma se vostro marito è morto di aids e anche voi siete malata, e noi abbiamo fatto l'amore, ergo...-
-Sì padre, sì vi ammalerete anche voi-
-No cara volevo dire questo. Solo che...è difficile dirvelo-
-Parlate vi prego-
- L'amante che aveva contagiato vostro marito...ehm...veniva ogni tanto a frequentare la mia parrocchia, e un giorno il demonio si è messo tra di noi facendoci compiere atti impuri, purtroppo ero consapevole di compromettere la sua salute, perché ero sieropositivo, e infatti Dio mi ha voluto punire così, mostrandomi oggi tutto il male che ho seminato-
-Padre?-
-Sì figliola?-
-Adesso vi ammazzo!-
-No, ti prego prima devi sapere un'altra cosa!-
-COSA!-
-Diversi anni fa, venne da me a confessarsi una donna senza una gamba, e io la confessai per un'ora, da quella confessione sei nacque un bambino, lei me lo fece vedere solo poco prima di portarlo all'orfanotrofio, mi ricordo che aveva una voglia grossa come una moneta proprio sulla coscia sinistra, un centimetro sopra il ginocchio -
-O mio dio, ma mio marito...allora lui...lui è mio fratello -
-No è tuo padre! io stesso sedici anni dopo ti ho portato da tua madre adottiva, lei non si è mai sposata a causa della sua infermità, e aveva bisogno di avere un figlio da far crescere per compensare il tremendo vuoto che gli aveva lasciato la perdita del primo, volli ricompensarla così. Mi ricordo che ti raccolsi io stesso dentro quel cassonetto, stavi per morire orribilmente divorata dai topi, infatti dovresti avere un piccola cicatrice vicino all'ombelico, è il seno che ti lasciò il morso di una di quelle bestiacce. Il caso ha voluto che tu rincontrassi tuo padre e inconsapevole ti innamorassi di lui e facessi l'amore anche con me-
-Nonno!-
-Nipotina cara!-
-***** ce l'hai ancora duro?-
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