1- FIGURACCIA STORICA. Lippi passerà alla storia per aver vinto un Mondiale e per aver fornito la peggiore prestazione di sempre in un Mondiale. Era impossibile solo ipotizzare di non passare il turno contro Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia. Un incubo, una umiliazione, una figuraccia come e più della tristemente famosa Corea del Nord.
2- I DEBITI VERSO I SENATORI. Ogni ct che vince un campionato del mondo non dovrebbe tornare ad allenare i calciatori che l'hanno portato a quel traguardo. Lippi, anche se non l'ammetterà mai, ha dovuto pagare alcuni debiti di riconoscenza verso senatori palesemente fuori condizione che tra l'altro hanno conquistato la qualificazione in Sudafrica. In un Mondiale puoi permettertelo solo per i fuoriclasse indispensabili, sperando che crescano con il passare dei giorni (vedi l'Inghilterra con Rooney). Ma non con metà
3- LA SOPRAVVALUTAZIONE DEL GRUPPO. Dal 2006 al 2008 Lippi ha tenuto decine di relazioni sull'importanza del gruppo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Non aveva torto, ma probabilmente ha finito per sopravvalutare questo aspetto. In Germania a fare la differenza furono la straordinaria continuità di alcuni singoli e i colpi estemporanei dei vari Totti, Toni, Del Piero, lo stesso Gilardino. Come amo ricordare il gruppo non segna, non corre e non para. E questo gruppo sembrava pure abulico, piatto, satollo.
4- LA CONFUSIONE TATTICA. L'interista è abituato bene perchè ha appena salutato un allenatore che ha dato una forte impronta tattica alla squadra campione d'Europa. Lippi non è neppure arrivato a preparare i dettagli, è mancato tutto il resto. L'Italia migliore nello scadente biennio precedente si è vista con Pirlo trequartista eppure prima dell'infortunio del milanista questa opzione era già stata abbandonata. Gli stessi calciatori, fedelissimi del ct, erano perplessi di alcune scelte incomprensibili ai più, su tutti coloro che giocavano dalla cintola in su. Marchisio e Iaquinta han cambiato almeno 3-4 posizioni nella stessa partita, Di Natale e Quagliarella han fatto le ali, Gilardino e Pazzini hanno giocato spalle alla porta.
5- LA CONDIZIONE FISICA. Qualcosa non ha funzionato e i segnali d'allarme erano già scattati alla prima amichevole pre Mondiale con il Messico. Sotto accusa la preparazione al Sestriere e la scelta di puntare su calciatori logori, spremuti da una carriera lunghissima e da una stagione in cui non hanno mai dimostrato di essere brillanti (Cannavaro, Camoranesi, Iaquinta, Gattuso, De Rossi). Non è comunque concepibile vedere più di metà squadra boccheggiare e respirare a bocca aperta già alla mezzora del primo tempo. Tanto che viene da chiedersi se per alcuni non abbia inciso anche l'incapacità di reggere alla pressione. Contro il Paraguay volavamo, poi siam crollati. Cosa è successo?
6- LE CONVOCAZIONI. Non solo Cassano e Balotelli, ma anche Ambrosini, Motta, Miccoli. Lippi ha continuato a tenere lontani dalla Nazionale i calciatori che avrebbero potuto creargli qualche problema di disciplina. Anche su suggerimento di qualche vecchio del gruppo. Ma i soldatini senza talento e senza gambe lo hanno tradito. Cassano e Balotelli non sono fenomeni, ma sono migliori di Pepe e Iaquinta e hanno caratteristiche tecniche che avrebbero completato la rosa.
7- LE COLPE DELLA FIGC. Abete (dilettantesca la gestione della nomina di Prandelli) non ha avuto la personalità per impedire che Lippi si trasformasse nel tiranno della Nazionale, facendo scelte dettate da simpatie e antipatie personali, non recidendo il suo cordone ombelicale con la Juventus. Quando ha avuto carta bianca, quando si sentiva infallibile, Marcello ha sempre fallito. Questo Mondiale non ha fatto eccezione. Irritante la maleducazione, la spocchia, l'arroganza, la presunzione verso la stampa e i tifosi anche nell'ultimo atto.
8- GLI ACCANTONAMENTI INSPIEGABILI. Quagliarella, Pazzini, Palombo, Bonucci, Bocchetti, Maggio, lo stesso Di Natale: perchè Lippi non li ha quasi mai preferiti ai titolari chiaramente fuori condizione? Perchè contro squadre molto fisiche non inserire i pochi elementi dotati di dribbling e rapidità? Non lo sapremo mai.
9- I NATURALIZZATI. Non è stata mai chiarita del tutto la vicenda dei naturalizzati. Per Camoranesi e Amauri ha condotto una battaglia personale, mentre non ha neppure preso in considerazione i vari Motta, Taddei e Felipe che si proponevano entusiasti. Perchè?
10- IL DISINTERESSE GENERALE. I giornalisti hanno subito il fascino e la tracotanza post Mondiale del graziemarcello. L'impresa dell'Inter ha rubato il palcoscenico per settimane. Nesta e Totti hanno rinunciato all'azzurro. I giocatori più tecnici son rimasti a casa. Gli avversari non erano di primo piano. A mettere un po' di pepe (minuscolo) ci hanno pensato solo alcuni politici per avere ulteriore visibilità. E' stata una vigilia al cloroformio che ha anestetizzato gli ardori di tutti.
Fonte iostoconmancini
2- I DEBITI VERSO I SENATORI. Ogni ct che vince un campionato del mondo non dovrebbe tornare ad allenare i calciatori che l'hanno portato a quel traguardo. Lippi, anche se non l'ammetterà mai, ha dovuto pagare alcuni debiti di riconoscenza verso senatori palesemente fuori condizione che tra l'altro hanno conquistato la qualificazione in Sudafrica. In un Mondiale puoi permettertelo solo per i fuoriclasse indispensabili, sperando che crescano con il passare dei giorni (vedi l'Inghilterra con Rooney). Ma non con metà
3- LA SOPRAVVALUTAZIONE DEL GRUPPO. Dal 2006 al 2008 Lippi ha tenuto decine di relazioni sull'importanza del gruppo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Non aveva torto, ma probabilmente ha finito per sopravvalutare questo aspetto. In Germania a fare la differenza furono la straordinaria continuità di alcuni singoli e i colpi estemporanei dei vari Totti, Toni, Del Piero, lo stesso Gilardino. Come amo ricordare il gruppo non segna, non corre e non para. E questo gruppo sembrava pure abulico, piatto, satollo.
4- LA CONFUSIONE TATTICA. L'interista è abituato bene perchè ha appena salutato un allenatore che ha dato una forte impronta tattica alla squadra campione d'Europa. Lippi non è neppure arrivato a preparare i dettagli, è mancato tutto il resto. L'Italia migliore nello scadente biennio precedente si è vista con Pirlo trequartista eppure prima dell'infortunio del milanista questa opzione era già stata abbandonata. Gli stessi calciatori, fedelissimi del ct, erano perplessi di alcune scelte incomprensibili ai più, su tutti coloro che giocavano dalla cintola in su. Marchisio e Iaquinta han cambiato almeno 3-4 posizioni nella stessa partita, Di Natale e Quagliarella han fatto le ali, Gilardino e Pazzini hanno giocato spalle alla porta.
5- LA CONDIZIONE FISICA. Qualcosa non ha funzionato e i segnali d'allarme erano già scattati alla prima amichevole pre Mondiale con il Messico. Sotto accusa la preparazione al Sestriere e la scelta di puntare su calciatori logori, spremuti da una carriera lunghissima e da una stagione in cui non hanno mai dimostrato di essere brillanti (Cannavaro, Camoranesi, Iaquinta, Gattuso, De Rossi). Non è comunque concepibile vedere più di metà squadra boccheggiare e respirare a bocca aperta già alla mezzora del primo tempo. Tanto che viene da chiedersi se per alcuni non abbia inciso anche l'incapacità di reggere alla pressione. Contro il Paraguay volavamo, poi siam crollati. Cosa è successo?
6- LE CONVOCAZIONI. Non solo Cassano e Balotelli, ma anche Ambrosini, Motta, Miccoli. Lippi ha continuato a tenere lontani dalla Nazionale i calciatori che avrebbero potuto creargli qualche problema di disciplina. Anche su suggerimento di qualche vecchio del gruppo. Ma i soldatini senza talento e senza gambe lo hanno tradito. Cassano e Balotelli non sono fenomeni, ma sono migliori di Pepe e Iaquinta e hanno caratteristiche tecniche che avrebbero completato la rosa.
7- LE COLPE DELLA FIGC. Abete (dilettantesca la gestione della nomina di Prandelli) non ha avuto la personalità per impedire che Lippi si trasformasse nel tiranno della Nazionale, facendo scelte dettate da simpatie e antipatie personali, non recidendo il suo cordone ombelicale con la Juventus. Quando ha avuto carta bianca, quando si sentiva infallibile, Marcello ha sempre fallito. Questo Mondiale non ha fatto eccezione. Irritante la maleducazione, la spocchia, l'arroganza, la presunzione verso la stampa e i tifosi anche nell'ultimo atto.
8- GLI ACCANTONAMENTI INSPIEGABILI. Quagliarella, Pazzini, Palombo, Bonucci, Bocchetti, Maggio, lo stesso Di Natale: perchè Lippi non li ha quasi mai preferiti ai titolari chiaramente fuori condizione? Perchè contro squadre molto fisiche non inserire i pochi elementi dotati di dribbling e rapidità? Non lo sapremo mai.
9- I NATURALIZZATI. Non è stata mai chiarita del tutto la vicenda dei naturalizzati. Per Camoranesi e Amauri ha condotto una battaglia personale, mentre non ha neppure preso in considerazione i vari Motta, Taddei e Felipe che si proponevano entusiasti. Perchè?
10- IL DISINTERESSE GENERALE. I giornalisti hanno subito il fascino e la tracotanza post Mondiale del graziemarcello. L'impresa dell'Inter ha rubato il palcoscenico per settimane. Nesta e Totti hanno rinunciato all'azzurro. I giocatori più tecnici son rimasti a casa. Gli avversari non erano di primo piano. A mettere un po' di pepe (minuscolo) ci hanno pensato solo alcuni politici per avere ulteriore visibilità. E' stata una vigilia al cloroformio che ha anestetizzato gli ardori di tutti.
Fonte iostoconmancini
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