Ho letto questo articolo e lo trovo alquanto interessante. (senza ironia, spero di affrontare la questione senza prese per il culo e sperando che gli utenti di gn cerchino di essere obiettivi)
Non è una presa per il culo sulla roma, anzi penso che potrebbe essere un momento per la rinascita di una nuova roma più forte.
Preso da iostoconmancini:
DAGOSPIA: DOMANI FINISCE L'IMPERO DEI SENSI
Martedì, 22 Giugno 10, 06:45 P. · Commenti (74)
Domani finisce l'impero dei Sensi, non dei cinque sensi del corpo umano, ma quello della famiglia romana che l'8 novembre '93 ha acquistato la squadra di calcio AS Roma.
Nello studio del presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto (un magistrato 85enne nato a Philadelphia) si troveranno di fronte gli uomini di Unicredit e Rosella Sensi, la giovane imprenditrice che da tre anni si sta battendo per salvare la squadra dalle grinfie dei creditori. In questo caso i creditori sono rappresentati dagli uomini di Alessandro Profumo, il capo della banca che vuole rientrare dei 325 milioni di euro più gli interessi concessi alla holding Italpetroli.
Dall'altra parte del tavolo la 39enne Rosella troverà Piergiorgio Peluso, il bocconiano di Unicredit, fedelissimo di Profumo, che ha fama di uomo freddo e competente. Oggi "Il Messaggero" parla di questo incontro ma non indica la strada lungo la quale si troverà la soluzione del problema, una soluzione sollecitata dai revisori della società Bdo subentrata un anno fa a PriceWaterHouse per la certificazione del bilancio.
E allora tocca a Dagospia indicare l'ipotesi sulla quale si sta lavorando. In pratica avverrà questo: gli asset più redditizi di Italpetroli passeranno definitivamente nelle mani di Unicredit, compresa la proprietà della squadra fino a quando per questa non si troverà un acquirente. Alla giovane Rosella rimarrà la proprietà dell'immobile di villa Pacelli, antica residenza della famiglia e per tutto il periodo di transizione le sarà confermata la presidenza della società di calcio.
Per Profumo, che non ha mai nascosto il suo amore per l'Inter, la parola d'ordine è chiudere al più presto la partita mettendo in panchina una famiglia storica che ha portato a Roma lo scudetto 2000-2001, due Supercoppe e due Coppe Italia. Domani finisce l'impero dei Sensi ai quali resterà soltanto il gusto del pallone. Dal giorno dopo si aprirà la caccia al compratore.
(dagospia.com)
5 CONSIDERAZIONI
1- La Sensi a capo della Roma è una garanzia. Per l'Inter. Se passa ad Unicredit e successivamente ad una nuova proprietà che voglia investire nel calcio romano, avremmo un vero avversario. Non come ora
2- Impossiile sapere ora cosa succederà. Molti altri quotidiani vedono più probabile l'arbitrato e non la conciliazione
3- Rosella Sensi ama la Roma. E come presidente dai conti giallorossi ogni anno sottrae 2 milioni di euro. Il suo compenso.
4- Leggere di un nerazzurro come Profumo formalmente padrone dei destini giallorossi è qualcosa di estremamente divertente.
5- Si parla tanto del bilancio nerazzurro comunque sempre regolarmente certificato dagli organi di sorveglianza. Poco di quello giallorosso perchè dipendente da quello della controllante Italpetroli. Ora la Roma è azienda sana, ma in passato le spese pazze di Franco Sensi per lottare contro il vento del nord hanno contribuito a far saltare il banco. Saras non è in condizioni drammatiche, ma la crisi ha avuto effetti negativi anche sull'azienda di casa Moratti. Non critichamo Massimo se non può più versare ogni anno 70-80 milioni per ripianare i debiti nerazzurri...
SIMONE NICOLETTI
Non è una presa per il culo sulla roma, anzi penso che potrebbe essere un momento per la rinascita di una nuova roma più forte.
Preso da iostoconmancini:
DAGOSPIA: DOMANI FINISCE L'IMPERO DEI SENSI
Martedì, 22 Giugno 10, 06:45 P. · Commenti (74)
Domani finisce l'impero dei Sensi, non dei cinque sensi del corpo umano, ma quello della famiglia romana che l'8 novembre '93 ha acquistato la squadra di calcio AS Roma.
Nello studio del presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto (un magistrato 85enne nato a Philadelphia) si troveranno di fronte gli uomini di Unicredit e Rosella Sensi, la giovane imprenditrice che da tre anni si sta battendo per salvare la squadra dalle grinfie dei creditori. In questo caso i creditori sono rappresentati dagli uomini di Alessandro Profumo, il capo della banca che vuole rientrare dei 325 milioni di euro più gli interessi concessi alla holding Italpetroli.
Dall'altra parte del tavolo la 39enne Rosella troverà Piergiorgio Peluso, il bocconiano di Unicredit, fedelissimo di Profumo, che ha fama di uomo freddo e competente. Oggi "Il Messaggero" parla di questo incontro ma non indica la strada lungo la quale si troverà la soluzione del problema, una soluzione sollecitata dai revisori della società Bdo subentrata un anno fa a PriceWaterHouse per la certificazione del bilancio.
E allora tocca a Dagospia indicare l'ipotesi sulla quale si sta lavorando. In pratica avverrà questo: gli asset più redditizi di Italpetroli passeranno definitivamente nelle mani di Unicredit, compresa la proprietà della squadra fino a quando per questa non si troverà un acquirente. Alla giovane Rosella rimarrà la proprietà dell'immobile di villa Pacelli, antica residenza della famiglia e per tutto il periodo di transizione le sarà confermata la presidenza della società di calcio.
Per Profumo, che non ha mai nascosto il suo amore per l'Inter, la parola d'ordine è chiudere al più presto la partita mettendo in panchina una famiglia storica che ha portato a Roma lo scudetto 2000-2001, due Supercoppe e due Coppe Italia. Domani finisce l'impero dei Sensi ai quali resterà soltanto il gusto del pallone. Dal giorno dopo si aprirà la caccia al compratore.
(dagospia.com)
5 CONSIDERAZIONI
1- La Sensi a capo della Roma è una garanzia. Per l'Inter. Se passa ad Unicredit e successivamente ad una nuova proprietà che voglia investire nel calcio romano, avremmo un vero avversario. Non come ora
2- Impossiile sapere ora cosa succederà. Molti altri quotidiani vedono più probabile l'arbitrato e non la conciliazione
3- Rosella Sensi ama la Roma. E come presidente dai conti giallorossi ogni anno sottrae 2 milioni di euro. Il suo compenso.
4- Leggere di un nerazzurro come Profumo formalmente padrone dei destini giallorossi è qualcosa di estremamente divertente.
5- Si parla tanto del bilancio nerazzurro comunque sempre regolarmente certificato dagli organi di sorveglianza. Poco di quello giallorosso perchè dipendente da quello della controllante Italpetroli. Ora la Roma è azienda sana, ma in passato le spese pazze di Franco Sensi per lottare contro il vento del nord hanno contribuito a far saltare il banco. Saras non è in condizioni drammatiche, ma la crisi ha avuto effetti negativi anche sull'azienda di casa Moratti. Non critichamo Massimo se non può più versare ogni anno 70-80 milioni per ripianare i debiti nerazzurri...
SIMONE NICOLETTI
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