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Intervista a ciruzzo

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  • Intervista a ciruzzo

    Ciro Ferrara perla in esclusiva alla gazzetta del sport.


    "La situazione della Juve aveva la precedenza sulla mia,nel timore di nuocere all'ambiente non avrei potuto parlare liberamente. Dunque era meglio tacere."

    I numeri dicono che dopo l'esonero la Juve non è migliorata.

    "L'ha ammesso lo stezzo Zac, che nei mie confronti è stato corretto. Non mi fisso sulle statistiche, mese per mese le situazioni sono diverse. Esiste però un dato certo: non era tutta colpa mia."

    A chi spedisce questo messaggio? Alla società? Ai tifosi? Ai giocatori che dopo la sua cacciata hanno parlato un po troppo?

    "Io non ho alcun malanimo nei confronti della Juve e della sua gente, perchè 16 grandi anni non si dimenticano per colpa di 6 mesi. In settimana ho rescisso il contratto perchè voglio tornare a lavorare come allenatore, non perchè mi premeva abbandonare Torino. Detto questo nei giorni seguenti l'esonero ho letto dichiarazioni che mi hanno ferito. I calciatori sono fatti così, però frasi come "adesso si che ci alleniamo bene" o "Zac ci fa finalmente lavorare sulla tattica" come se io non avessi passato ore sul campo a spiegare moduli e schemi.... Diciamo che se il mio successore era così preparato, i giocatori che cmq con lui hanno raccolto una media punti peggiore sono proprio asini"

    Veniamo alla sua gestione. Quali colpe si riconosce?

    " In generale non voglio alibi, mi sento responsabile del fallimento. Nello specifico, l'ottimo inizio e la consguente pioggia di elogi in qualche modo mi hanno fatto calare la tensione. Nei primi tempi ero molto esigente, e le cose filavano liscie. Poi ho un po mollato, inconsciamente devo aver pensato che il difficile fosse alle spalle. L'inesperienza della qualse sono stato spesso accusato s'è vista li."

    Sin all'inizio lei è stato accostato a Guardiola, ma il paragone regge poco. Il catalano non allena i suoi vecchi compagni di squadra.

    "Alla fine dover dirigere alcuni amici è stato un problema. Ho sempre scelto con la testa e non con il cuore, non sempre sono stato capito."

    Prima di accettare l'offerta di laporta, guardiola pretese la cessione di ronaldinho e Deco perchè troppo condizionanti lo spogliatoio. Lei fu tentato di fare lo stesso con Del Piero?

    " Non è pensabile che Del Piero venga ceduto. Ronaldinho ha giocato per il Barça 5 anni, Ale rappresenta la Juve molto di più. C'è un rapporto, c'è una grande storia. Però lui vuole giocare sempre e a volte questo diventa un problema. Può esserlo anche il prossimo anno."

    Felipe Melo è un giocatore da Juve o no?

    "Ne ha le qualità, ma deve imparare a farsi voler bene dai compagni. E' tutt'altro che un cattivo ragazzo, però la supponenza con la quale si allenava ha indispettito molti, e se qualcuno risulta antipatico agli altri in campo si nota."

    Diego va tenuto o sbolognato?

    "Assolutamente tenuto. E' bravo e si allena con coscienza. Ha bisogno di due punte che vadano in profondità, perchè il suo punto di forza è il lancio: purtroppo la tendenza di quelle che avevo era venirgli incontro a dialogare. Questo è il motivo per cui non è esploso."

    Ma sul mercato lei non mise bocca?

    "La chiamata della Juve fu improvvisa. Cannavaro e Diego erano stati già presi, ma non li rinnego. Mi andavano bene. Grosso l'ho voluto io. Dico questo perchè mi offendeva leggere che la squadra me l'avesse costruita Lippi, in attesa di venire a occupare il posto che gli tenevo in caldo."

    Lippi doveva tornare da Dg?

    "Ipotesi più plausibile. E non avrebbe fatto la formazione."

    Si è sempre detto che allo staff dirigenziale mancasse il cosiddetto uomo di campo. Una critica giusta?

    "Il periodo complessivo del dopo calciopoli non è sttao malvagio: subito in A, subito in Champions, secondo posto. E' andata male questa stagione, e in tanti ne abbiamo pagato le conseguenze. L'autorità dell'uomo di campo è mancata nei momenti di crisi, quando i dirigenti parlavano alla squadra anche in tono aspro, e ai giocatori si leggeva in viso "chi divolo sei per dirmi cosa devo fare?""

  • #2
    Melo rivela: "Da giovane ero come Milito"
    25.09.2009 22.49 di Fabrizio Romano articolo letto 2747 volte
    Fonte: Football Italia
    © foto di Filippo Gabutti

    Particolare rivelazione da parte del centrocampista della Juventus, Felipe Melo, il quale intervistato da Football Italia ha ricordato i tempi di quando era nelle giovanili del Flamengo, ed assomigliava ad una punta attuale dell'Inter: "Il mio ruolo? Quando militavo nel Flamengo, ai tempi delle giovanili, ero un attaccante, molto simile a Diego Milito".

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    • #3
      stessi piedi, tecnica e spiccato senso del gol

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      • #4
        Da giovane il mio mito era l'attore Dennis Hopper
        .
        .

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        • #5
          Dopo la reazione che ha avuto in Mortacci Tua con le Iene, questo stupido mi è definitivamente scaduto.

          Danette, troppo buona.

          Il Genoa in Serie A , Doriano Trema .

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          • #6
            Originariamente inviato da PuNkEtToMaN Visualizza il messaggio
            Dopo la reazione che ha avuto in Mortacci Tua con le Iene, questo stupido mi è definitivamente scaduto.

            Danette, troppo buona.
            porta pazienza, ***** t'aspettavi da un napolicolera?

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