Prendi tre squadre, anzi facciamo due squadre e una squadretta, anzi no, cambiamo ancora e facciamo uno squadrone, una signora squadra e una squadretta.
Ecco dunque, prendi queste tre e osservale. Vedrai che una appartiene ad un Moratti a caso, uno che se glieli danno si compra Messi, Ronaldo e Fabregas insieme e j'ammolla pure du scudi pe'r gelato. L'altra appartiene alla figlia di un Presidente, uno di quelli senza peli sulla lingua sia per tempra che per età, che quando si è vecchi sai, certe cose le dici e te ne fotti e poi c'hai magari anche la fortuna di vincere uno scudetto in epoca moggigallianesca, che non è mica roba da poco, cioè, a ben vedere uno scudetto vinto contro un sistema pilotato da quei due equivale, ad andarci cauti, ad un par de ciempions, una maratona alle olimpiadi, Wimbledon contro le sorelle Williams in doppio, 'na corsa in bicicletta contro Valentino sulla moto e un pòmpino con ingoio di Scarlet Johansson (che ti darà anche il culo per farsi perdonare di averti fatto sentire leggermente i denti). Sì ok, tu sei la figlia di questo presidente, sei 'na scimmia e che Dio te furmini, ma la squadra, questa squadra è di Franco.
E poi, poi c'è la squadretta. Che appartiene ad un birbante mica male, uno che quando non è in giornata di grazia fonda un partito aiutato dalla mafia, corrompe giudici (si sa, pagare gli arbitri je piace), manda in pezzi la RAI, censura TG e giornali, distrugge la scuola pubblica, la sanità, la ricerca, va a pùttane e a minorenni, si fa le leggi per essere immune e rincoglionisce la metà del Paese. Ecco prendiamo anche la squadra di un tipo così e mettiamola con le altre due.
Succede che la squadra del Moratti random è una schiacciasassi, e come non potrebbe del resto, con un undici titolare da sogno erotico e una panchina che a volte è anche meglio dell'undici titolare. Dicevamo, prendiamo questa squadra e facciamola giocare contro la squadra del tipo del partito. In qualunque parte del mondo sarebbe Davide contro una settantina di Golia e pure incazzati neri. Ma il padrone dell'Italia e della squadretta li riduce in nove, fa inventare rigori che non li darebbe neanche Windows Vista e falli e falletti in un'unica direzione. Vince la squadretta direte voi. E no amici cari (questo succederà in seguito contro la Fiorentina, che è molto più forte del Milan, ma ha meno santi in Paradiso, semmai ne ha qualcuno), vince lo squadrone perchè Rosetti nolente non può mica far diventare fenomeni gente con Pirlo, Borriello e infilate qui____un brocco a caso della squadretta. E poi che sarà mai perdere? Ci compriamo le altre, facciamo perdere e pareggiare le altre e restiamo a galla. Infatti così succede.
Poi (ri)prendiamo la squadra di quel Moratti, portiamola nella Capitale quella vera eh, non quella della moda, del calcio, del panettone, della nebbia, dell'expò, quella vera, quella che se apri un libro di geografia in un qualsiasi ateneo di legge di Pizzo Calabro c'è scritto CAPITALE ed è segnata con pallino nero e un par de cerchietti intorno.
Ecco prendiamo questo squadrone, portiamolo nella Capitale e mettiamogli contro la squadra di quel signore che mai si piegò alla menzogna e al malaffare dei Galliani e dei Moggi.
Ok, però gioca in casa e se permettete 80,000 romani non sono mica 80,000 milanesi, questi al massimo ti dicono malnatt d'on grass de rost, mentre gli altri te fanno parate er culo che mo t'o sgaro.
Allora, per riequilibrare le cose, dai allo squadrone un gol con non dico uno, non dico due, ma ben tre attaccanti in fuorigioco, insomma un 1/4 di squadra oltre la linea, mica poco però. Poi dagli pure una bella ammonizione per Brighi, che si è permesso di farsi atterrare dal portiere dello squadronee per finire in dolcezza grazia il signor Cristal Chivu, che mica li vuoi far giocare in dieci, no?
Epperò, la squadra della Capitale vince. Soffre ma vince. Fa soffrire ma vince.
E come vince, non come a Firenze tenendo botta e non come a Firenze inventandosi rigori. Vince giocando meglio dello squadrone. Non sempre, ovvio, non per novanta (100 minuti), ma gioca meglio, con buona pace di qualche rosicone sfìgato che dà fiato alle trombe tirando in ballo pali e traverse. Il campo ha dei limiti, se il pallone supera la linea è rimessa, se prende il palo non è gol, un attaccante deve metterla dentro, non prendere il palo, quelli stanno li fermi, sei tu che li prendi, non loro che prendono te.
A questo punto, voi che siete riusciti ad arrivare fino qua vi domanderete: noi ci siamo arrivati, ma tu dove càzzo vuoi arrivare?
Ora ve lo dico, amici, prendiamo la classifica le prime due sono di un altro pianeta, hanno un undici titolare molto forte e quel punto in meno della seconda sta lì nella panchina, che ad oggi quella della Roma è giusto un punto sotto l'Inter, perchè l'avete vista la panchina di oggi vero? Mexes, Totti, Baptista, cioè càzzo.
Ecco, dove volevo arrivare. Alla luce di tutto questo, ma il Milan che càzzo ci sta a fare lì dove sta?
Ecco dunque, prendi queste tre e osservale. Vedrai che una appartiene ad un Moratti a caso, uno che se glieli danno si compra Messi, Ronaldo e Fabregas insieme e j'ammolla pure du scudi pe'r gelato. L'altra appartiene alla figlia di un Presidente, uno di quelli senza peli sulla lingua sia per tempra che per età, che quando si è vecchi sai, certe cose le dici e te ne fotti e poi c'hai magari anche la fortuna di vincere uno scudetto in epoca moggigallianesca, che non è mica roba da poco, cioè, a ben vedere uno scudetto vinto contro un sistema pilotato da quei due equivale, ad andarci cauti, ad un par de ciempions, una maratona alle olimpiadi, Wimbledon contro le sorelle Williams in doppio, 'na corsa in bicicletta contro Valentino sulla moto e un pòmpino con ingoio di Scarlet Johansson (che ti darà anche il culo per farsi perdonare di averti fatto sentire leggermente i denti). Sì ok, tu sei la figlia di questo presidente, sei 'na scimmia e che Dio te furmini, ma la squadra, questa squadra è di Franco.
E poi, poi c'è la squadretta. Che appartiene ad un birbante mica male, uno che quando non è in giornata di grazia fonda un partito aiutato dalla mafia, corrompe giudici (si sa, pagare gli arbitri je piace), manda in pezzi la RAI, censura TG e giornali, distrugge la scuola pubblica, la sanità, la ricerca, va a pùttane e a minorenni, si fa le leggi per essere immune e rincoglionisce la metà del Paese. Ecco prendiamo anche la squadra di un tipo così e mettiamola con le altre due.
Succede che la squadra del Moratti random è una schiacciasassi, e come non potrebbe del resto, con un undici titolare da sogno erotico e una panchina che a volte è anche meglio dell'undici titolare. Dicevamo, prendiamo questa squadra e facciamola giocare contro la squadra del tipo del partito. In qualunque parte del mondo sarebbe Davide contro una settantina di Golia e pure incazzati neri. Ma il padrone dell'Italia e della squadretta li riduce in nove, fa inventare rigori che non li darebbe neanche Windows Vista e falli e falletti in un'unica direzione. Vince la squadretta direte voi. E no amici cari (questo succederà in seguito contro la Fiorentina, che è molto più forte del Milan, ma ha meno santi in Paradiso, semmai ne ha qualcuno), vince lo squadrone perchè Rosetti nolente non può mica far diventare fenomeni gente con Pirlo, Borriello e infilate qui____un brocco a caso della squadretta. E poi che sarà mai perdere? Ci compriamo le altre, facciamo perdere e pareggiare le altre e restiamo a galla. Infatti così succede.
Poi (ri)prendiamo la squadra di quel Moratti, portiamola nella Capitale quella vera eh, non quella della moda, del calcio, del panettone, della nebbia, dell'expò, quella vera, quella che se apri un libro di geografia in un qualsiasi ateneo di legge di Pizzo Calabro c'è scritto CAPITALE ed è segnata con pallino nero e un par de cerchietti intorno.
Ecco prendiamo questo squadrone, portiamolo nella Capitale e mettiamogli contro la squadra di quel signore che mai si piegò alla menzogna e al malaffare dei Galliani e dei Moggi.
Ok, però gioca in casa e se permettete 80,000 romani non sono mica 80,000 milanesi, questi al massimo ti dicono malnatt d'on grass de rost, mentre gli altri te fanno parate er culo che mo t'o sgaro.
Allora, per riequilibrare le cose, dai allo squadrone un gol con non dico uno, non dico due, ma ben tre attaccanti in fuorigioco, insomma un 1/4 di squadra oltre la linea, mica poco però. Poi dagli pure una bella ammonizione per Brighi, che si è permesso di farsi atterrare dal portiere dello squadronee per finire in dolcezza grazia il signor Cristal Chivu, che mica li vuoi far giocare in dieci, no?
Epperò, la squadra della Capitale vince. Soffre ma vince. Fa soffrire ma vince.
E come vince, non come a Firenze tenendo botta e non come a Firenze inventandosi rigori. Vince giocando meglio dello squadrone. Non sempre, ovvio, non per novanta (100 minuti), ma gioca meglio, con buona pace di qualche rosicone sfìgato che dà fiato alle trombe tirando in ballo pali e traverse. Il campo ha dei limiti, se il pallone supera la linea è rimessa, se prende il palo non è gol, un attaccante deve metterla dentro, non prendere il palo, quelli stanno li fermi, sei tu che li prendi, non loro che prendono te.
A questo punto, voi che siete riusciti ad arrivare fino qua vi domanderete: noi ci siamo arrivati, ma tu dove càzzo vuoi arrivare?
Ora ve lo dico, amici, prendiamo la classifica le prime due sono di un altro pianeta, hanno un undici titolare molto forte e quel punto in meno della seconda sta lì nella panchina, che ad oggi quella della Roma è giusto un punto sotto l'Inter, perchè l'avete vista la panchina di oggi vero? Mexes, Totti, Baptista, cioè càzzo.
Ecco, dove volevo arrivare. Alla luce di tutto questo, ma il Milan che càzzo ci sta a fare lì dove sta?
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