Alla fine della fiera ha fatto tutto sto ambaradan perchè non era titolare.
Ecco perché Balotelli è stato punito!
02.04.2010 10.35 di Fabrizio Romano articolo letto 5033 volte
Fonte: Gazzetta dello Sport
Il caso-Balotelli, almeno per il momento, con l'armistizio di ieri si è chiuso. Una tranquillità utile a tutti, in primis all'Inter che ha bisogno di ogni suo elemento per essere grande su tre fronti e per non spendere energie eccessive nel momento clou della stagione. Intanto, però, oggi sono emersi per la prima volta i veri motivi delle ripetute esclusioni di Mario Balotelli nelle recenti partite: le tanto attese e misteriose colpe di SuperMario sono diverse. L'inno del Milan fischiettato alla Pinetina, la maglia rossonera indossata e i tanti altri episodi di cui si parla si vanno ad aggiungere ad un male fondamentale: il rifiuto, reiterato, da parte di Balotelli di andare in panchina. Un "no" pronunciato davanti alla squadra per tre volte quando Mourinho annunciava la formazione: atteggiamento immaturo che ha portato alla repressiva ma giusta decisione della società.
La prima volta fu a settembre, Cagliari-Inter, Mou dà la formazione e Mario spara: "Se non gioco, non parto per la Sardegna". A quel punto, ecco il primo intervento della società. Poi, scoppia la bomba a Barcellona, quando c'era una partita affascinante di mezzo e l'attaccante annuncia davanti ai compagni: "O gioco titolare, o vado in tribuna". Mourinho minacciò di farlo tornare a Milano con un aereo privato, imbufalito, ma ancora la società arrivò al compromesso per non distruggere tutto. Infine, prima di Inter-Fiorentina, quando ancora una volta Mario riferisce: "Non vado in panchina!". E così iniziò quel "Mario deve rispettare le regole" annunciato dai compagni che fa capire quanto siano importanti proprio loro, gli altri giocatori, in questa vicenda.
Mourinho si è così legato ai suoi uomini, che a loro volta hanno prese le difese del tecnico. Con che coraggio il portoghese poteva "appendere" allo spogliatoio gli uomini nel dopo-Catania se concedeva tutto a Balotelli? Non è possibile. Servivano, dunque, le scuse dirette di Mario per ricominciare, se no non se ne sarebbe fatto nulla. Così è iniziata questa Odissea che si è fortunatamente conclusa qui. Sperando di non avere altri, terribili capitoli...
Ecco perché Balotelli è stato punito!
02.04.2010 10.35 di Fabrizio Romano articolo letto 5033 volte
Fonte: Gazzetta dello Sport
Il caso-Balotelli, almeno per il momento, con l'armistizio di ieri si è chiuso. Una tranquillità utile a tutti, in primis all'Inter che ha bisogno di ogni suo elemento per essere grande su tre fronti e per non spendere energie eccessive nel momento clou della stagione. Intanto, però, oggi sono emersi per la prima volta i veri motivi delle ripetute esclusioni di Mario Balotelli nelle recenti partite: le tanto attese e misteriose colpe di SuperMario sono diverse. L'inno del Milan fischiettato alla Pinetina, la maglia rossonera indossata e i tanti altri episodi di cui si parla si vanno ad aggiungere ad un male fondamentale: il rifiuto, reiterato, da parte di Balotelli di andare in panchina. Un "no" pronunciato davanti alla squadra per tre volte quando Mourinho annunciava la formazione: atteggiamento immaturo che ha portato alla repressiva ma giusta decisione della società.
La prima volta fu a settembre, Cagliari-Inter, Mou dà la formazione e Mario spara: "Se non gioco, non parto per la Sardegna". A quel punto, ecco il primo intervento della società. Poi, scoppia la bomba a Barcellona, quando c'era una partita affascinante di mezzo e l'attaccante annuncia davanti ai compagni: "O gioco titolare, o vado in tribuna". Mourinho minacciò di farlo tornare a Milano con un aereo privato, imbufalito, ma ancora la società arrivò al compromesso per non distruggere tutto. Infine, prima di Inter-Fiorentina, quando ancora una volta Mario riferisce: "Non vado in panchina!". E così iniziò quel "Mario deve rispettare le regole" annunciato dai compagni che fa capire quanto siano importanti proprio loro, gli altri giocatori, in questa vicenda.
Mourinho si è così legato ai suoi uomini, che a loro volta hanno prese le difese del tecnico. Con che coraggio il portoghese poteva "appendere" allo spogliatoio gli uomini nel dopo-Catania se concedeva tutto a Balotelli? Non è possibile. Servivano, dunque, le scuse dirette di Mario per ricominciare, se no non se ne sarebbe fatto nulla. Così è iniziata questa Odissea che si è fortunatamente conclusa qui. Sperando di non avere altri, terribili capitoli...
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