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Seconda stalla a destra, questo è il cammino per Guida al Campionato, insomma una di quelle trasmissioni cult che fa opinione. Il latrante è tornato, d'altronde è cosa nota, quando si scivola verso l'oblio per riguadagnare attenzione bastano battute e cattiverie sui romani, Totti in particolare, il successo è garantito.
I campioni giocano semplicemente a pallone, al limite fanno sorridere con minispot d'autore, i "piedeamaro" straparlano, rosi dall'invidia della loro mediocrità. Un emigrante applicato al calcio costretto continuamente a cambiare casacca poiché bruciava le sue qualità nell'arco di poche partite, in fondo, che modo ha per far parlare di sé?
Eppure sembrava un discreto giocatore ma per colpa del fato e di allenatori brutti e cattivi non ce l'ha fatta. Allora ha pensato bene di dedicarsi ai gesti eclatanti, nel bene e nel male: una spinta a un arbitro stile litigio per una merendina all'asilo, stop della palla causa attacco di artrosi con portiere a terra, saluto romano per accattivarsi i gruppi estremi e garantirsi l'immunità davanti a presidenti, allenatori e avversari. Pure noi, che oramai abbiamo perso la nostra identità negli urinatoi dell'Olimpico, ci siamo caduti. In nome di un credo politico che dovrebbe rimanere fuori il campo di gioco, accettiamo tutto da chi sputa veleno sul nostro capitano in continuazione, anzi, chi prova a sottolineare questa contraddizione viene pure minacciato.
Alfa e Omega, il decuius ha iniziato in una squadra minore , la Lazio, per finire la prestigiosa carriera in una compagine di pari valore, la Cisco. In mezzo molto oblio e qualche tuono, con addirittura nove presenze nell'Under 21, mica come l'oggetto delle sue critiche.
Ha segnato tantissimo, dal fornaio...quasi un decimo del Capitano.
Però vuoi mettere come parla, nel calcio è fondamentale, i gol di lingua sono quelli che passano alla storia.
Esperienze significative, inoltre, sulle panchine di Juve e Milan (come riserva) e buone prove nel suo habitat naturale, Napoli. Poi la definitiva consacrazione oltremanica in compagini di primissimo piano, bar: Celtic, Sheffield Wednsday,West Ham e Charlton (da qui, il soprannome di special chaltrOne). Poi il ritorno a casa, da bandiera, faro per chi vaga da anni alla ricerca di un punto di riferimento, anche qui molta lingua, molte incomprensioni, poco altro. Tanto è bastato per strappare un contratto da opinionista.
Lo si sarebbe potuto liquidare con il refrain di una famosa canzone, dammi tre parole "sei un mer...cenario" ma in fondo due righe non si negano a nessuno. Ciao ‘nvidioso.
I campioni giocano semplicemente a pallone, al limite fanno sorridere con minispot d'autore, i "piedeamaro" straparlano, rosi dall'invidia della loro mediocrità. Un emigrante applicato al calcio costretto continuamente a cambiare casacca poiché bruciava le sue qualità nell'arco di poche partite, in fondo, che modo ha per far parlare di sé?
Eppure sembrava un discreto giocatore ma per colpa del fato e di allenatori brutti e cattivi non ce l'ha fatta. Allora ha pensato bene di dedicarsi ai gesti eclatanti, nel bene e nel male: una spinta a un arbitro stile litigio per una merendina all'asilo, stop della palla causa attacco di artrosi con portiere a terra, saluto romano per accattivarsi i gruppi estremi e garantirsi l'immunità davanti a presidenti, allenatori e avversari. Pure noi, che oramai abbiamo perso la nostra identità negli urinatoi dell'Olimpico, ci siamo caduti. In nome di un credo politico che dovrebbe rimanere fuori il campo di gioco, accettiamo tutto da chi sputa veleno sul nostro capitano in continuazione, anzi, chi prova a sottolineare questa contraddizione viene pure minacciato.
Alfa e Omega, il decuius ha iniziato in una squadra minore , la Lazio, per finire la prestigiosa carriera in una compagine di pari valore, la Cisco. In mezzo molto oblio e qualche tuono, con addirittura nove presenze nell'Under 21, mica come l'oggetto delle sue critiche.
Ha segnato tantissimo, dal fornaio...quasi un decimo del Capitano.
Però vuoi mettere come parla, nel calcio è fondamentale, i gol di lingua sono quelli che passano alla storia.
Esperienze significative, inoltre, sulle panchine di Juve e Milan (come riserva) e buone prove nel suo habitat naturale, Napoli. Poi la definitiva consacrazione oltremanica in compagini di primissimo piano, bar: Celtic, Sheffield Wednsday,West Ham e Charlton (da qui, il soprannome di special chaltrOne). Poi il ritorno a casa, da bandiera, faro per chi vaga da anni alla ricerca di un punto di riferimento, anche qui molta lingua, molte incomprensioni, poco altro. Tanto è bastato per strappare un contratto da opinionista.
Lo si sarebbe potuto liquidare con il refrain di una famosa canzone, dammi tre parole "sei un mer...cenario" ma in fondo due righe non si negano a nessuno. Ciao ‘nvidioso.
che ha detto stavolta?
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