Enke: Germania sotto choc
Salta l'amichevole col Cile?
Confermato il suicidio, ricostruite le ultime ore: il portiere della nazionale tedesca ha lasciato una lettera alla famiglia. Testimonianze di cordoglio dal mondo del calcio. Cancellato l'allenamento di oggi, in dubbio la partita di sabato
MONACO DI BAVIERA, 11 novembre 2009 -Perché? Perché un calciatore che aveva raggiunto il successo ed era l'idolo dei tifosi, che stava per coronare il sogno di essere portiere titolare della Germania ai Mondiali del 2010, nonostante quella che sembrava una temporanea pausa dovuta ad una malattia non grave, si è tolto la vita all'improvviso, gettandosi sotto un treno? Perché Robert Enke si è suicidato? È la domanda che tutta la Germania, sportiva e no, si pone in questi momenti. La risposta, probabilmente, è contenuta nella lettera che il giocatore ha lasciato alla famiglia, di cui però non sono stati rivelati i conetuni. Oggi alle 13 ci sarà una conferenza stampa nella sede dell'Hannover, dove verranno probabilmente rivelati altri dettagli sulla tragedia. Per le 12.30, invece, nel ritiro della nazionale tedesca a Bonn, è indetta un'altra conferenza stampa. Questa mattina in segno di lutto il c.t. Loew ha annullato il previsto allenamento. Si fa l'ipotesi che possa venire annullata anche l'amichevole di sabato sera a Colonia tra la Germania e il Cile. All'indomani dei festeggiamenti per il ventennale della caduta del Muro di Berlino il Paese si è risvegliato questa mattina con un senso di dolore e di angoscia generale. Anche la Cancelliera Angela Merkel, si è voluta unire al cordoglio del Paese.
il cordoglio del calcio — Dopo che i notiziari della tarda serata di ieri avevano già dato il tragico annuncio ai tedeschi, tutti i telegiornali della mattinata di ieri hanno aperto con le citazioni dei numerosi attestati di dolore e cordoglio, da parte di personalità del calcio, dello sport, della politica: "Siamo senza parole, nel dolore più profondo", ha dichiarato il presidente della federcalcio, Theo Zwanziger. Analoga la reazione di Oliver Bierhoff, manager della nazionale "Ci mancano le parole, siamo tutti schoccati". Attonito anche Franz Beckenbauer, il vate del calcio tedesco: "Provo un dolore senza fine, quando si riceve una notizia del genere, tutti i gli altri problemi diventano piccolissimi". Profondo il dolore, accanto all'incredulità, ad Hannover, la città nella cui squadra Enke giocava. I tifosi si sono radunati già nella tarda serata di martedì, subito dopo che la triste notizia era stata diffusa, davanti alla sede della società. Mano a mano sono stati deposti mazzi di fiori, accese candele, le cui fiammelle hanno formato sulla strada un grande numero "96", quello che fa parte del nome ufficiale della squadra, ricordando la sua data di fondazione, il 1896.
suicidio confermato — Anche stamattina numerosi tifosi erano davanti alla sede del club. In una prima conferenza stampa della polizia di Hannover, già nella tarda serata di martedì, sono stati resi noti alcuni dettagli che hanno confermato, come ribadito dagli inquirenti stessi, il suicidio. Il calciatore, dopo aver lasciato nella tarda mattinata il campo dove aveva regolarmente effettuato un allenamento con il preparatore dei portieri dell'Hannover, Joerg Sievers, non è tornato a casa. Il suo procuratore, Joerg Neblung lo ha cercato a lungo al cellulare, ma non ha avuto risposta: "Abbiamo avuto paura - ha detto - ho mandato sua moglie Theresa a cercarlo in giro ed ho allarmato la polizia". Evidentemente anche chi gli stava più vicino sapeva che Robert stava attraversando un momento poco felice. Secondo il quotidiano Bild il giocatore, figlio di uno psicologo, da qualche tempo si stava sottoponendo ad una psicoterapia: "Un paio di giorni fa abbiamo parlato molto insieme - ha riferito il medico della squadra, Wego Kregehr - gli ho detto che dopo l'infezione batterica che l'aveva colpito ormai tutto era tornato a posto. Non mi ha mai detto o fatto capire di avere problemi psicologici".
la morte della figlia — Enke non è tornato a casa. Ha diretto la sua Mercedes fuoristrada verso una stradina ai lati della ferrovia, vicino alla stazione di Elvese, ad un paio di chilometri dalla sua casa, nel paese di Empede, vicino ad Hannover. Su uno dei sedili dell'auto il portiere ha lasciato il suo portafogli e non ha chiuso a chiave le portiere, prima di allontanarsi per raggiungere la linea ferroviaria e percorrere a piedi qualche decina di metri lungo la massicciata. Alle 18.47 è stato travolto dal regionale che da Brema andava ad Hannover, ad una velocità di 160 km orari. Il macchinista si è accorto, ma ovviamente troppo tempo, che una persona, pochi metri davanti la sua cabina, si stava gettando sui binari. Vigili del fuoco e polizia sono stati allertati subito e in pochi minuti hanno raggiunto il treno, che nel frattempo aveva frenato la sua corsa. La polizia ha subito avvertito la moglie Theresa, che si è recata sul luogo della tragedia e non ha resistito allo choc dopo aver visto il corpo del marito, tanto che è stata subito soccorsa da una equipe medica. "Prima che uno venga portato a una situazione che può diventare ancora più infelice, è meglio darci un taglio definitivo": queste parole di Rober Enke, ricordate dal sito del settimanale Focus, risalgono al 2003 e suonano, adesso, come un tragico presagio. Enke e sua moglie Theresa, nel 2006 avevano perso la loro figlioletta Lara, due anni, dopo un calvario di operazioni per una malattia cardiaca. Nello scorso maggio i coniugi avevano adottato Leila, che oggi ha otto mesi. Ma forse il dolore per la perdita della prima figlia era rimasto incolmabile. Il luogo dove Enke si è tolto la vita è a breve distanza dal cimitero ove è sepolta la piccola Lara.
da gazza.it
mah...
Salta l'amichevole col Cile?
Confermato il suicidio, ricostruite le ultime ore: il portiere della nazionale tedesca ha lasciato una lettera alla famiglia. Testimonianze di cordoglio dal mondo del calcio. Cancellato l'allenamento di oggi, in dubbio la partita di sabato
MONACO DI BAVIERA, 11 novembre 2009 -Perché? Perché un calciatore che aveva raggiunto il successo ed era l'idolo dei tifosi, che stava per coronare il sogno di essere portiere titolare della Germania ai Mondiali del 2010, nonostante quella che sembrava una temporanea pausa dovuta ad una malattia non grave, si è tolto la vita all'improvviso, gettandosi sotto un treno? Perché Robert Enke si è suicidato? È la domanda che tutta la Germania, sportiva e no, si pone in questi momenti. La risposta, probabilmente, è contenuta nella lettera che il giocatore ha lasciato alla famiglia, di cui però non sono stati rivelati i conetuni. Oggi alle 13 ci sarà una conferenza stampa nella sede dell'Hannover, dove verranno probabilmente rivelati altri dettagli sulla tragedia. Per le 12.30, invece, nel ritiro della nazionale tedesca a Bonn, è indetta un'altra conferenza stampa. Questa mattina in segno di lutto il c.t. Loew ha annullato il previsto allenamento. Si fa l'ipotesi che possa venire annullata anche l'amichevole di sabato sera a Colonia tra la Germania e il Cile. All'indomani dei festeggiamenti per il ventennale della caduta del Muro di Berlino il Paese si è risvegliato questa mattina con un senso di dolore e di angoscia generale. Anche la Cancelliera Angela Merkel, si è voluta unire al cordoglio del Paese.
il cordoglio del calcio — Dopo che i notiziari della tarda serata di ieri avevano già dato il tragico annuncio ai tedeschi, tutti i telegiornali della mattinata di ieri hanno aperto con le citazioni dei numerosi attestati di dolore e cordoglio, da parte di personalità del calcio, dello sport, della politica: "Siamo senza parole, nel dolore più profondo", ha dichiarato il presidente della federcalcio, Theo Zwanziger. Analoga la reazione di Oliver Bierhoff, manager della nazionale "Ci mancano le parole, siamo tutti schoccati". Attonito anche Franz Beckenbauer, il vate del calcio tedesco: "Provo un dolore senza fine, quando si riceve una notizia del genere, tutti i gli altri problemi diventano piccolissimi". Profondo il dolore, accanto all'incredulità, ad Hannover, la città nella cui squadra Enke giocava. I tifosi si sono radunati già nella tarda serata di martedì, subito dopo che la triste notizia era stata diffusa, davanti alla sede della società. Mano a mano sono stati deposti mazzi di fiori, accese candele, le cui fiammelle hanno formato sulla strada un grande numero "96", quello che fa parte del nome ufficiale della squadra, ricordando la sua data di fondazione, il 1896.
suicidio confermato — Anche stamattina numerosi tifosi erano davanti alla sede del club. In una prima conferenza stampa della polizia di Hannover, già nella tarda serata di martedì, sono stati resi noti alcuni dettagli che hanno confermato, come ribadito dagli inquirenti stessi, il suicidio. Il calciatore, dopo aver lasciato nella tarda mattinata il campo dove aveva regolarmente effettuato un allenamento con il preparatore dei portieri dell'Hannover, Joerg Sievers, non è tornato a casa. Il suo procuratore, Joerg Neblung lo ha cercato a lungo al cellulare, ma non ha avuto risposta: "Abbiamo avuto paura - ha detto - ho mandato sua moglie Theresa a cercarlo in giro ed ho allarmato la polizia". Evidentemente anche chi gli stava più vicino sapeva che Robert stava attraversando un momento poco felice. Secondo il quotidiano Bild il giocatore, figlio di uno psicologo, da qualche tempo si stava sottoponendo ad una psicoterapia: "Un paio di giorni fa abbiamo parlato molto insieme - ha riferito il medico della squadra, Wego Kregehr - gli ho detto che dopo l'infezione batterica che l'aveva colpito ormai tutto era tornato a posto. Non mi ha mai detto o fatto capire di avere problemi psicologici".
la morte della figlia — Enke non è tornato a casa. Ha diretto la sua Mercedes fuoristrada verso una stradina ai lati della ferrovia, vicino alla stazione di Elvese, ad un paio di chilometri dalla sua casa, nel paese di Empede, vicino ad Hannover. Su uno dei sedili dell'auto il portiere ha lasciato il suo portafogli e non ha chiuso a chiave le portiere, prima di allontanarsi per raggiungere la linea ferroviaria e percorrere a piedi qualche decina di metri lungo la massicciata. Alle 18.47 è stato travolto dal regionale che da Brema andava ad Hannover, ad una velocità di 160 km orari. Il macchinista si è accorto, ma ovviamente troppo tempo, che una persona, pochi metri davanti la sua cabina, si stava gettando sui binari. Vigili del fuoco e polizia sono stati allertati subito e in pochi minuti hanno raggiunto il treno, che nel frattempo aveva frenato la sua corsa. La polizia ha subito avvertito la moglie Theresa, che si è recata sul luogo della tragedia e non ha resistito allo choc dopo aver visto il corpo del marito, tanto che è stata subito soccorsa da una equipe medica. "Prima che uno venga portato a una situazione che può diventare ancora più infelice, è meglio darci un taglio definitivo": queste parole di Rober Enke, ricordate dal sito del settimanale Focus, risalgono al 2003 e suonano, adesso, come un tragico presagio. Enke e sua moglie Theresa, nel 2006 avevano perso la loro figlioletta Lara, due anni, dopo un calvario di operazioni per una malattia cardiaca. Nello scorso maggio i coniugi avevano adottato Leila, che oggi ha otto mesi. Ma forse il dolore per la perdita della prima figlia era rimasto incolmabile. Il luogo dove Enke si è tolto la vita è a breve distanza dal cimitero ove è sepolta la piccola Lara.
da gazza.it
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