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L'estero è meglio perché si indebita di più?

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  • L'estero è meglio perché si indebita di più?

    Sfatiamo questo luogo comune.

    24ore.com
    Sulla serie A una zavorra
    di due miliardi di debiti

    Le venti squadre che disputeranno il prossimo campionato dispongono di patrimoni netti per soli 600 milioni. La continuità aziendale assicurata solo dalla disponibilità dei proprietari dei club


    Due miliardi di indebitamento spiegano, più di ogni altra cosa, il clima di decadenza che si respira nel calcio italiano. È vero che Premier league e Liga spagnola viaggiano con deficit superiori (ben oltre i tre miliardi). Ma le venti squadre che disputeranno la prossima Serie A devono fare i conti con un giro d'affari più ridotto e soprattutto dispongono di patrimoni netti per appena 600 milioni. Certo non mancano realtà virtuose come Fiorentina, Roma e Parma che coprono le perdite con oltre un terzo di risorse proprie. Nell'insieme tuttavia emerge un quadro contabile che imporrebbe una netta inversione di rotta nella gestione di gran parte dei club.

    La natura degli indebitamenti varia a seconda delle società, ovviamente: così se il Milan ha 110 milioni di esposizione verso le banche, la Lazio conserva 72 milioni di debiti verso l'Erario frutto del concordato con le Entrate del 2005. Molto alti sono in genere i debiti che residuano dal calciomercato, mentre molte squadre rivelano una scarsa puntualità nel saldare i fornitori.
    La criticità della situazione al di là dei numeri (riportati nella tabella a fianco) è dimostrata dall'attenzione con cui i revisori contabili si preoccupano di segnalare, in modo più o meno esplicito, come la "continuità aziendale" delle società sia assicurata solo dalla disponibilità dei proprietari a staccare assegni che ripianino i capitali erosi dal rosso degli esercizi. Una disponibilità che però la crisi economica sta facendo vacillare anche nelle più generose presidenze milanesi.

    Così, per esempio, i revisori della Sampdoria evidenziano come il club abbia conseguito nell'esercizio 2008 e nei precedenti esercizi significative perdite che hanno richiesto interventi di ricapitalizzazione. E anche per il 2009 il riequilibrio economico e finanziario dipenderà dalla manifesta disponibilità dei soci. Comunque, la perdita 2008 consente alla società di mantenere quasi intatto il capitale sociale. Situazione che non si è verificata nel bilancio 2007 del Bari con una perdita che ha eroso i quattro quinti del capitale sociale: gli amministratori nella loro relazione "suggeriscono" ai soci la ricapitalizzazione della società, anche perché, precisano, «la nostra società, come tutte le società di calcio, non può utilizzare la leva finanziaria bancaria in quanto il mondo del calcio per le sue anomalie gestionali non è ben visto dal sistema creditizio». Il bilancio 2008 del Bari presenta poi un patrimonio netto negativo.

    I revisori del Milan, a fronte di una perdita 2008 di 77 milioni precisano come l'azionista Fininvest Spa abbia dichiarato l'impegno a fornire un adeguato supporto finanziario per un periodo non inferiore a 12 mesi, così da garantire la continuità aziendale. L'Inter, invece, ha un patrimonio netto negativo e i revisori ribadiscono che il bilancio è stato redatto nel presupposto della continuità aziendale in base all'impegno del socio di riferimento a supportare economicamente e finanziariamente anche per il futuro la società.

    Invece, il Napoli nel bilancio 2008 rileva un utile che consente ai revisori di chiudere la relazione senza difficoltà. La neo-promossa in A Livorno si presenta con un patrimonio pari al 33% rispetto al passivo totale riportato nello stato patrimoniale e con un utile dell'esercizio 2008 di quasi 3,5 milioni che consente anche ai sindaci, con incarico del controllo contabile, di chiudere serenamente la relazione. Anche il Parma, a fronte di una perdita di esercizio non rilevante, ha un patrimonio netto del 37% a fronte di debiti per 38 milioni con una composizione del passivo equilibrata.

  • #2
    anche l'inter nn sarebbe male allora..

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    • #3
      Criticano tutti i campionati stranieri non sapendo che se le regole fossero come in premier 3/4 delle squadre di A non potrebbero nemmeno iscriversi al campionato.

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      • #4
        Originariamente inviato da QuelFigliodiTro Visualizza il messaggio

        I revisori del Milan, a fronte di una perdita 2008 di 77 milioni precisano come l'azionista Fininvest Spa abbia dichiarato l'impegno a fornire un adeguato supporto finanziario per un periodo non inferiore a 12 mesi, così da garantire la continuità aziendale.
        si supporto...ci vende i giocatori


        se nn sbaglio quest anno silvietto come patrimonio personale ha incassato 300 milioni di euro...vero che x la prima volta la mondadori nn ha dato dividendi ma poteva anche metterceli lui come ha sempre fatto!

        + un uomo e' gretto + le sue affermazioni sono assolute
        Parla in modo sensato ad uno stupido e questi ti chiamerà stupido.
        Accetto qualunque critica ma non accetto insulti
        3. È VIETATO scrivere messaggi senza contenuto (SPAM - solo puntini, emoticons etc..) o fuori argomento, con l'intento, volontario o involontario, di creare flame ed appesantire le discussioni.

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        • #5
          Originariamente inviato da pyro989 Visualizza il messaggio
          Criticano tutti i campionati stranieri non sapendo che se le regole fossero come in premier 3/4 delle squadre di A non potrebbero nemmeno iscriversi al campionato.
          Quali sarebbero queste regole? Io cmq ritengo che al dato che ci ha proposto batoio sia doveroso aggiungere che la politica italiana non agevola le società di calcio.

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          • #6
            Vero, pagano più tasse degli altri, però nessuno al mondo ha la possibilità di spalmare in 12 anni i debiti di bilancio di un anno

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